PSV, Perisic sull'Arsenal: "Gli manca sempre qualcosa per vincere, possiamo batterli"
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Dopo aver eliminato la Juventus ai playoff, il PSV Eindhoven si prepara ad una vera battaglia contro l'Arsenal agli ottavi di finale di Champions League, in un periodo che è carente in termini di risultati, almeno in campionato, per la squadra di Peter Bosz.
In conferenza stampa alla vigilia del big match si è presentato, al fianco del tecnico, uno che di battaglie se ne intende come Ivan Perisic. L'ex attaccante dell'Inter è parso un pochino arrabbiato ai giornalisti presenti, che glielo hanno fatto notare: "E' così" - conferma il croato - ". Mi capita di esserlo ogni volta che perdo. Lo stesso vale per le partite contro mio figlio e mia figlia a casa. Sono sempre arrabbiato quando perdo". Il PSV infatti in campionato arriva dalla rimonta subita contro il Go Ahead Eagles che ha lanciato i rivali dell'Ajax di Farioli a +8 in classifica in Eredivisie.
"Non siamo stati una squadra nelle ultime partite" - continua Perisic - "e non abbiamo lottato l'uno per l'altro. Dobbiamo essere più una squadra e questo deve iniziare a vedersi da domani. Questa stagione non è ancora finita. Mi sono già trovato in situazioni simili. Non è facile dimenticare le ultime settimane. Ma domani c'è una partita importante e dobbiamo concentrarci al massimo".
Sull'Arsenal, Perisic riserva una piccola stoccata ai prossimi rivali: "Sarà dura, sono una squadra davvero buona, una squadra giovane. Un bravo allenatore, ma negli ultimi anni gli è sempre mancato qualcosa per fare un passo avanti e vincere qualcosa. Dobbiamo essere pronti e so che avremo buone possibilità di batterli. Credo molto nella mia squadra. Ci siamo allenati bene e tatticamente dobbiamo essere al massimo livello per mostrare qualcosa di buono contro di loro".
Chiusura sulla sua forma fisica in questa fase della sua carriera: "Come sapete, l'anno scorso ho avuto un infortunio molto grave e sono tornato il più velocemente possibile. Avevo bisogno di un po' di tempo per prendere il ritmo degli altri giocatori. Se ho temuto di ritirarmi? No, non potevo chiudere così la mia carriera".
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