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tmw / cagliari / I fatti del giorno
Acerbi, Arthur, Coman, De Vrij, Meret, Skorupski: Pastorello parla a TMW dei suoi assistitiTUTTO mercato WEB
ieri alle 00:41I fatti del giorno
di Giacomo Iacobellis
fonte Intervista a cura di Niccolò Ceccarini

Acerbi, Arthur, Coman, De Vrij, Meret, Skorupski: Pastorello parla a TMW dei suoi assistiti

Lunga chiacchierata ai microfoni di TMW questa domenica per Federico Pastorello, storico agente di Giuseppe Rossi. Il noto procuratore ha raccontato le emozioni del "Pepito Day" e commentato i temi più attuali della nostra Serie A, oltre a fare il punto su suoi principali assistiti. Queste le sue dichiarazioni, a partire appunto dalla festa per il talento ex Fiorentina: “È stata una giornata emozionante, è stato bello vedere così tanti campioni riuniti che hanno fatto anche viaggi lunghi per venire a giocare questa partita di saluto a Pepito. È stato veramente molto emozionante, ovviamente anche per me personalmente e per mio fratello Andrea che lo abbiamo seguito durante tutta la sua carriera, che è stata sfortunatissima e tutti i rimpianti vengono alla memoria anche in questo stadio. Però fa parte della vita”.

Cosa farà da “grande” Pepito?
“Lui sta già facendo molte cose negli Stati Uniti, dove abita: ha creato questa scuola calcio dove insegna ai bambini piccoli, la sua passione è enorme. Ha tante qualità e ha sicuramente tanto da insegnare. Per il momento lo fa a livello giovanile e poi vedremo in futuro cosa vorrà fare”.

Uno sguardo al campionato di Serie A: Inter prima e favorita?
"Per me l'Inter è partita da favorita e rimane tale: al di là dell’organico più completo, sono ragazzi che lavorano assieme da tanti anni e l'allenatore è bravissimo. Inzaghi è riuscito a creare uno spirito di squadra importante e poi devo dire giocano veramente bene. Detto questo, è chiaro: Napoli e Atalanta non le possiamo assolutamente scartare. Intanto perché i punti di distacco sono pochi, e poi perché il calendario dell'Inter è molto fitto. I nerazzurri sono in corsa su tutti e tre i fronti, quindi qualche passo falso può esserci e il campionato secondo me non è ancora chiuso. Sarà bello fino alla fine”.

Tra i suoi assistiti in casa Inter, c’è da decidere il futuro di De Vrij e Acerbi.
“Per come stanno giocando credo non ci dovrebbero essere dubbi sul futuro. Aspettiamo la decisione della società, dell’allenatore e dei direttori: spetta a loro visto che le opzioni sono a loro favore, ci sono dei tempi tecnici che andranno rispettati. Però credo che in campo i ragazzi stanno dimostrando di meritare una riconferma, che entrambi vorrebbero. Se poi le decisioni saranno diverse da queste le rispetteremo e comunque sono convinto che i ragazzi ringrazieranno in ogni caso: Stefan è all’Inter da tanti anni, Francesco da un po’ meno ma entrambi hanno vissuto tante soddisfazioni ed emozioni. Sono decisioni che spettano all’Inter e che prenderemo con serenità”.

In casa Napoli il rinnovo di Meret sta andando un po’ per le lunghe.
“Effettivamente è stata una trattativa molto complicata, è il gioco delle parti. La cosa che hanno in comune Alex e il Napoli è che vogliono comunque continuare a lavorare assieme, credo che questo sarà alla fine la chiave per dirimere gli ultimi dettagli. Ormai siamo veramente ai dettagli, quindi io spero che a brevissimo si possa dare l'annuncio. Anche perché, al di là delle sollecitazioni esterne, Alex non ci ha mai chiesto altro che continuare a Napoli: sono sei anni che è in questa società e se ne sente parte integrante. Poi devo esser sincero: con lui non è sempre semplice parlare, perché è molto concentrato sul campionato e certi argomenti lo disturbano, quindi spesso e volentieri ci mettiamo del tempo per questo motivo”.

La base dell’accordo qual è? Un altro anno con opzione?
“No, questo tipo di idea a noi non sta bene: Alex vuole comunque avere almeno almeno due anni, quindi fino al 2027. Se si sposa un progetto lo si deve fare con un minimo di continuità. Alex ha 27 anni ed è nel pieno della sua maturità e della sua carriera. Ma non ci sono problemi, in linea di massima c’è l’accordo”.

A Firenze c’è Terracciano.
“È stato il primo a voler rimanere: in estate avevamo avuto delle offerte, poi alla fine abbiamo deciso con la società di prolungare il rapporto di un altro anno alla fine della stagione. Poi ci vedremo perché dipenderà da molti aspetti. Come nel caso di Meret, anche qui Pietro vorrebbe rimanere: ha accettato ormai il ruolo di secondo, anche perché davanti ha veramente un portiere straordinario come De Gea. Si tratterà di sedersi e di vedere se le idee collimano e quindi se è il caso di continuare il rapporto oppure no”.

La Fiorentina può vincere la Conference?
“Effettivamente il percorso è molto difficile, perché a parte il prossimo turno gli altri due sono molto complicati: il Chelsea in un’eventuale finale sarebbe una squadra fortissima da battere. Oltre alla qualità della rosa e alla bravura dell’allenatore, la società stessa meriterebbe di vincere un trofeo importante, quindi chiaramente me lo auguro”.


Come va l’esperienza di Arthur al Girona?
“Molto bene. Il campionato spagnolo lui lo conosceva, adesso ha giocato la sua seconda partita da titolare: ha dovuto recuperare chiaramente dal punto di vista fisico, perché purtroppo il fatto di rimanere fuori rosa complica molto le cose. Ma adesso sta molto bene e lo aspettano nove partite una dietro l’altra, dove dimostrare il suo valore. Poi vedremo se riusciremo a prolungare la permanenza oppure se poi si troverà qualcos'altro anche perché è un prestito secco dalla Juventus”.

Skorupski è vicino al rinnovo del contratto con il Bologna?
“Sì, il rinnovo è automatico alla ventitreesima presenza in campionato e lui ne ha fatte ventuno se non sbaglio. Quindi ne mancano due: sta dimostrando il suo grande valore, è un portiere assolutamente di livello internazionale e sta trovando continuità anche con la sua nazionale. È un portiere veramente fortissimo e io sono molto contento di rappresentarlo”.

Sorpreso del campionato del Bologna?
“È ovviamente una piccola sorpresa, ma non per l’allenatore: Italiano ha dimostrato al 100% di essere un allenatore di grande livello già a Firenze dove ha fatto benissimo. Non sono sorpreso da lui e nemmeno dalla società, che è spettacolare: ha una proprietà forte, con una dirigenza veramente molto capace da Fenucci a Sartori che è un fuoriclasse nella sua categoria”.

A Como c’è Patrick Cutrone.
“Quello del Como è chiaramente un progetto che fan bene a tutto il sistema, porta capitali che sono importanti, ma anche innovazioni, idee, entusiasmo. Cutrone è il capitano ed è stato uno degli artefici della promozione: quest'anno chiaramente sta trovando un po' meno spazio, anche per il modulo di Fabregas, ma lui è innamorato pazzo della piazza e lotterà fino alla fine per raggiungere questa bellissima salvezza. Poi vedremo il da farsi”.

Coman ha avuto un bell’impatto a Cagliari.
“Diciamo che il Cagliari con il direttore Bonato ha avuto l'intuizione giusta, anche un po’ casuale se vogliamo dato che è nata da una chiamata fra noi a due giorni dalla fine del mercato. Però diciamo che non avevo dubbi sul valore del giocatore, ha quelle qualità tecniche che sono molto adatte al nostro al nostro campionato. Adesso sa che deve continuare così, tra l’altro nelle ultime due/tre giornate ha avuto un piccolo fastidio che lo ha un po' condizionato, ma adesso sta bene e sono convinto che sarà anche lui protagonista con il Cagliari in una salvezza tutta da conquistare”.

Un pensiero anche su Radu al Venezia.
“Ha passato veramente dei mesi molto complicati e mi ha fatto una promessa, che avrebbe fatto veramente di tutto per fare quello che doveva fare. Sono contentissimo che stia dimostrando il suo valore, adesso deve continuare ma non ho dubbi che lo farà”.

Chiudiamo con una domanda di carattere generale: il mercato estivo è davvero troppo lungo?
“Sì, due mesi sono veramente troppi e spesso e volentieri questo è semplicemente un modo per perdere del tempo, per mandare avanti trattative che si potrebbero chiudere. Io dico anche fino al 15 di agosto è lungo, perché basterebbe il mese di luglio. Però già accorciarlo di 15 giorni sarebbe meglio, un po' di mal di testa in meno per noi”.