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Oristanio: "Scelta forte firmare fino al 2029 con il Venezia. Inter? Non mi guardo indietro"
Gaetano Oristanio, trequartista del Venezia, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, nella quale ha parlato dei suoi obiettivi: "La condizione sta migliorando, l'importante è sapersi adattare. Il mister ci trasmette un calcio propositivo, ma non è stato un avvio facilissimo. Dobbiamo continuare a lavorare su questa squadra, Di Francesco e la società ci supportano. I risultati - spiega - arriveranno, siamo un gruppo unito e forte. Sono qui per il progetto tecnico, il club ha molta fiducia in me".
Che cosa ha significato per lei firmare fino al 2029 con il Venezia e lasciare un club importante come l'Inter?
"So che un quinquennale è una scelta forte. All’Inter ho fatto un bellissimo percorso, ero arrivato a 13 anni, lì sono cresciuto. Ma non mi guardo indietro".
Cosa le ha lasciato Cagliari? Ha lavorato con un tecnico come Ranieri, un maestro.
"Esperienza bellissima, abbiamo raggiunto l’obiettivo insieme proprio come dobbiamo fare quest’anno. Ranieri mi ha insegnato un sacco di cose, per me
era il primo anno in Serie A e non era facile. Gli sono grato".
E giocare al Volendam quanto è stato importante per lei?
"Un’esperienza fondamentale. Consiglio a tutti di andare all’estero, impari una nuova cultura e un nuovo calcio. Puoi sbagliare e crescere".
Che cosa ha significato per lei firmare fino al 2029 con il Venezia e lasciare un club importante come l'Inter?
"So che un quinquennale è una scelta forte. All’Inter ho fatto un bellissimo percorso, ero arrivato a 13 anni, lì sono cresciuto. Ma non mi guardo indietro".
Cosa le ha lasciato Cagliari? Ha lavorato con un tecnico come Ranieri, un maestro.
"Esperienza bellissima, abbiamo raggiunto l’obiettivo insieme proprio come dobbiamo fare quest’anno. Ranieri mi ha insegnato un sacco di cose, per me
era il primo anno in Serie A e non era facile. Gli sono grato".
E giocare al Volendam quanto è stato importante per lei?
"Un’esperienza fondamentale. Consiglio a tutti di andare all’estero, impari una nuova cultura e un nuovo calcio. Puoi sbagliare e crescere".
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