Longhi su Zaniolo: "A Cagliari ha esultato senza provocare. Così si censura la gioia di un gol"
Intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva, il giornalista Bruno Longhi ha preso le difese di Nicolò Zaniolo, finito nell'occhio del ciclone a causa dell'esultanza dopo il gol siglato sul campo del Cagliari. Le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Ho rivisto anche le immagini di Zaniolo. Zaniolo segna e festeggia davanti ai tifosi del Cagliari. Ma, probabilmente, se fosse stato davanti all'altra curva, avrebbe trovato i tifosi dell'Atalanta. Ora, vogliamo davvero reprimere questi gesti? Non sto dicendo che alcuni gesti non siano censurabili, ma ci sono esultanze naturali, comprensibili, perché è questo il calcio: si gioca per emozionarsi e per emozionare. Non per forza bisogna reprimere tutto. Mi viene in mente una partita in cui un campione del mondo fece il gesto dell’ombrello ai tifosi avversari, dopo aver segnato al novantesimo il gol della vittoria. Non dirò chi fosse, ma è chiaro che quel gesto fosse censurabile. Tuttavia, un'esultanza spontanea per un gol non è la stessa cosa. Siamo arrivati al punto in cui non si può nemmeno più gioire per una rete? È assurdo.
Stiamo imparando a censurare tutto, persino la gioia di un gol o di una vittoria. Certo, ci sono situazioni che vanno oltre, come l'episodio di due anni fa quando il Cagliari conquistò la promozione con Ranieri. Ricordi? Ranieri dovette placare i suoi tifosi perché stavano provocando in modo offensivo quelli del Bari. In quel caso, intervenire aveva un senso. Ma qui non ho visto nulla di simile. Non c'è stato sfottò, non c'è stata provocazione. Ho visto solo l’esultanza di un giocatore. Zaniolo entra in campo, segna dopo due minuti, ed esplode in una gioia incontenibile. È stata una rivincita personale, un momento importante per lui, e non vedo come si possa criticare un’espressione così genuina del suo stato d’animo".