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Trevisani: "Darmian come Luperto contro la Juve: non è rigore! Vogliacco in Cagliari-Parma fa autogol per tenere le braccia dietro"TUTTO mercato WEB
ieri alle 21:30News
di Vittorio Arba
per Tuttocagliari.net

Trevisani: "Darmian come Luperto contro la Juve: non è rigore! Vogliacco in Cagliari-Parma fa autogol per tenere le braccia dietro"

Nel corso di Fontana di Trevi, in onda sui canali di Cronache di Spogliatoio, il giornalista Riccardo Trevisani ha analizzato i casi da moviola dell'ultimo turno di campionato, in particolare il rigore concesso alla Fiorentina contro l'Inter. Per Trevisani, rigore inesistente e simile a quello concesso contro il Cagliari nel match contro la Juventus. Di seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Bisogna chiarire quando il VAR deve e può intervenire. Oggi Inter-Fiorentina è finita 1-0 con gol di Arnautovic. Perché i primi due gol non dovrebbero essere convalidati? Il primo perché la palla è uscita, il secondo perché non è rigore, esattamente come non è rigore quello di Gatti. La palla può sbattere sul braccio: la palla colpita di testa dal giocatore della Fiorentina, se non toccasse il braccio, finirebbe in rimessa dal fondo. Quindi, nel calcio, quale problema può aver portato? Nessuno. Non può essere calcio di rigore, perché il rigore dovrebbe essere dato come massima punizione per un fallo che eviti un gol. In questo caso, invece, non succede nulla. Ce ne sono stati dati mille, come quello di Darmian e quello di Gatti venerdì sera a Como. I rigori dovrebbero avere un senso calcistico prima di tutto il resto. Il problema è che gli arbitri spesso non lo capiscono e diventano dei geometri impiegati nel cercare di far finire la partita nel modo in cui "dovrebbe" finire. Ma l'errore a monte... Su questo sono totalmente d'accordo con quello che dice Pastore: se loro sono i primi a giustificare gli errori, si perde la credibilità generale. Con allenatori, calciatori, arbitri stessi e chi racconta degli arbitri. Non c’è più la serenità di guardare un episodio e pensare: "Ah, beh, però in effetti potrebbe essere così". Se spariscono gli audio, se ci sono giustificazioni forzate... Perché la giustificazione è: Gatti non è rigore, Darmian è rigore, dall’AIA. E no. O sono due non rigori, o sono due rigori.

Non può essere che, a seconda di quello che ha fatto l’arbitro, diventi giusta o sbagliata la decisione. Ci hanno detto che era giusto non dare il rigore su Pavlović-Thuram, comunque hanno fatto capire che era giusto così. Tant'è che Di Paolo, la settimana dopo, stava di nuovo al VAR in Torino-Genoa, facendo danno anche lì. Perché il fatto che Sanabria corra all’indietro non gli impedisce di arrivare sul pallone. E siccome la maglia gli viene tirata... Calcisticamente non si può fare. La maglia a Sanabria non gliela puoi tirare, è illegale nel calcio. Cioè, non c’entra niente con il calcio, mentre quello che fanno Darmian e Gatti, muovere il braccio in maniera accidentale su un tocco di palla, non è calcisticamente rilevante. Così come il tocco di Luperto in Juventus-Cagliari. Uno che tira la maglia danneggia l’avversario e lo vuole fare, quindi è calcio di rigore. Se devi punire qualcuno, punisci chi prova a cancellare un rigore facendo una cosa illegale, cioè tirare la maglia. Non chi è girato e prende la palla sul braccio. I difensori stanno diventando dei manichini con le braccia dietro la schiena, come il povero Vogliacco che si è fatto autogol in Cagliari-Parma per tenerle dietro. E quello non è più calcio, è un altro sport, un’altra situazione. Primo problema: l’uniformità.
Secondo problema: capire di calcio.
Terzo problema: le auto-giustificazioni, l’auto-assoluzione, che stanno trasformando il sistema AIA in una barzelletta. E non si può andare avanti così, non si può fare per il bene del calcio. Però non credo che aumentare il VAR e farlo diventare cinque VAR a tempo sia un miglioramento per il calcio. Non sono d’accordo con la Svezia che lo toglie, ma nemmeno con l’aumento totale. Bisogna trovare una formula per farlo funzionare".