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NICOLA CONTRO IL SUO MITO 
martedì 31 dicembre 2024, 10:15Il punto
di Vittorio Sanna
per Tuttocagliari.net

NICOLA CONTRO IL SUO MITO 

Vittorio Sanna, giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari

di Vittorio Sanna

Esonerare è una cura? Il mito di Davide Nicola alimenta l’idea che l’allenatore subentrato è l’allenatore che ti salva. Cinque volte in carriera l’attuale mister del Cagliari si è cimentato in miracolose salvezze, arrivando in corsa e bloccando la squadra che si schiantava. Rappresenta un mito consumistico del calcio, che fa pensare che la cura è sempre estrema: resettare e ripartire. Contro Nicola c’è il suo mito ma contro il suo mito ci sono anche i tantissimi casi che dicono l’esatto contrario: cambiare in corsa raramente cambia la sorte della squadra. Infatti l’aggettivo che Nicola si porta dietro, “miracoloso”, è l’ammissione che il più delle volte l’esonero non cambia assolutamente il destino del campionato. Praticamente tutte le squadre che retrocedono ogni anno tentano il cambio in corsa, con risultati in maggioranza poco proficui. Nella cultura del calcio consumistico si spendono fior di quattrini in allenatori. Anche al Cagliari è capitato spesso di averne anche tre contemporaneamente sotto contratto. Tradotto in soldoni, spese inutili che forse è meglio destinare ad altre cure. Non tagliare il tronco dell’albero se non è malato, ma potare, sfrondare, innestare. Magari anche dare una mano di concime, investendo meglio per rimettere in sesto la pianta organica di società e squadra.

Oggi sono in tanti a chiedere la testa dell’allenatore, affiliati al pensiero che ci sia un colpevole incapace e che il rendimento del resto dell’impianto sia dipeso solo da lui. La negazione della cultura del lavoro e dell’economia. È vero che molte volte aggiustare costa più di cambiare. Ma è altrettanto dimostrabile che nel calcio il nuovo che arriverebbe non è una certezza. Si prospetta il mercato invernale. Invece di spendere in allenatori forse, è il caso di investire in calciatori. Rimettere a posto i tasselli. Il girone d’andata ha dato tante indicazioni utili per capire come muoversi, correggere, senza ripartire da zero. L’allenatore esonerato sarebbe un alibi per tutti, porterebbe a delle spese, confermerebbe anche chi non ha prodotto, terrebbe l’assetto invariato a parte uno. Forse non è la soluzione migliore. Pensiamo invece a fare aria per la crescita dell’insieme. A  investire nei ruoli in cui non  abbiamo soluzioni neanche tra i nostri giovani. A rimettere in moto la cultura del lavoro, magari incrementando gli allenamenti anche individuali per far migliorare i calciatori, argomento più volte trattato, rilanciato in queste settimane da Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta. Ma se proprio ci rasserena,esoneriamo Davide Nicola. Magari poi lo richiamiamo quando staremo peggio, perché riesca nell’ennesima miracolosa salvezza in corsa.