ESCLUSIVA TC - MARCO BALLOTTA: "Questo è il vero Cagliari! A inizio stagione mi stupivo di vedere una squadra allenata da Davide Nicola così in difficoltà. Poi col Toro è anche girata bene, ma la reazione sull'1-2 è stata decisiva"

Marco Ballotta, ex portiere “highlander” del calcio italiano (ha giocato ai massimi livelli fino a oltre i quarant’anni di età), commenta l’attuale momento del rigenerato Cagliari di Davide Nicola, “che ora appare un’altra squadra rispetto a quella vista a inizio campionato”.

Marco, come commenta la parabola di questo Cagliari, passato nel giro di appena tre giornate (con due preziosissimi successi e un pareggio d’oro in casa della Juventus) dalle stalle alle stelle?

“Posso dire che questo che stiamo vedendo adesso è esattamente il Cagliari che mi aspettavo di vedere fin dall’inizio. Mi sembrava strano, nelle prime giornate di campionato, vedere una squadra non dico dimessa, ma in chiara difficoltà e con pochissimi punti in classifica: Nicola costruisce sempre delle compagini estremamente agguerrite e combattive. Ieri ho seguito la partita che, beninteso, sul 2-1 per il Torino è girata anche bene: non pensavo, a quel punto, che sarebbe finita come poi è finita. Però il Cagliari ha avuto il merito di crederci sempre, quindi lo spirito giusto c’è. Come da copione per una formazione allenata da Davide Nicola.”

La sensazione è stata che il Toro abbia trovato il 2-1 nel momento migliore del Cagliari, e poi il Cagliari abbia segnato il 2-2 proprio quando i granata parevano più o meno in controllo della partita.

“Esattamente. E questo è il calcio: non puoi mai dare niente per scontato. Il Cagliari proprio nel momento in cui stava spingendo per passare in vantaggio ha incassato il secondo gol del Torino, ma poi ha avuto una bella reazione, non si è arreso a ha trovato due gol – il secondo dei quali, a dire il vero, un po’ fortunoso. E non dimentichiamoci della parata finale di Scuffet sul 3-2, che ha letteralmente salvato il risultato.”

Davide Nicola si sta rivelando un tecnico molto versatile: passa da un sistema di gioco all’altro con disinvoltura all’interno della stessa partita, a seconda di come si sviluppa il match. Ieri in certi momenti ha difeso a cinque, poi quando si è trovato sotto ha ripristinato il modulo a quattro dietro col trequartista dietro alle due punte: Piccoli e il subentrato Lapadula.

“Gli allenatori che fanno la differenza devono essere così. L’ottusità, ovvero l’intestardirsi nel giocare con un unico modulo durante tutta la partita, raramente porta punti e risultati. Saper leggere le gare e trovare soluzioni diverse in corso d’opera, al contrario, è fondamentale. E proprio questa è una qualità specifica di Nicola. Ecco perché mi stupivo nell’osservare il Cagliari di inizio stagione: non mi sembrava ancora completamente suo. Adesso il mister piemontese ha la squadra in mano. E i risultati finalmente gli stanno dando ragione: quando arrivano i punti e le gratificazioni, poi, l’effetto psicologico è dirompente. La fiducia nei propri mezzi schizza alle stelle e tutto riesce più facile.”