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Baggio e l'aneddoto su Mazzone: "Aveva paura dei cani, quando portai il mio in allenamento..."
Roberto Baggio è stato ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Discovery+. Intervenuto in collegamento, con Pep Guardiola in studio, il Divin Codino ha risposto ai complimenti del tecnico catalano: "Mi ha fatto emozionare".
Segue il Manchester City?
"Sì, lo seguo da sempre, da quando era al Barcellona e poi al Bayern. Lo seguo sempre e sono felicissimo dei suoi tifosi. È tutto meritato".
La storia del cane che portava agli allenamenti?
"È successa una volta sola. Pep dice sempre? Quella volta lì fu particolare, non sapevamo che il mister Mazzone avesse paura dei cani e aveva trattato male un mio compagno, perché un giorno era arrivato col cagnolino all'allenamento. Nessuno sapeva di questa cosa, si era spaventato e l'aveva trattato un po' male. Qualche giorno dopo sono arrivato io col mio Labrador: lui vide questo cane che giocava col pallone e andava avanti e indietro. Chiese di chi fosse il cane e gli risposero che era mio. Disse di farlo giocare e dargli un biscottino".
Il vostro Brescia?
"Eravamo un gruppo fortissimo, fuori dal campo e lo dimostravamo anche in campo".
Cosa rende unico Guardiola?
"È una brava persona, solare e positiva. È disponibile verso tutti, aiutava tutti e poi era allenatore già da giocatore. Lui consigliava i suoi compagni, dava sempre qualcosa in più per farli migliorare. Questo lo dico io, ma sono sicuro che lo direbbe qualunque compagno abbia giocato con lui in quegli anni".
Un difetto?
"Io parlando di un amico preferisco manifestare i suoi pregi, i difetti li lascio a qualcun altro".
Guardiola ha detto che ha imparato l'italiano con De Gregori, il suo cantante preferito?
"Ne ho tantissimi, fatico a dirne uno in particolare. Ascolto Zucchero, che è un mio grande amico. Poi i Modà. La canzone hot? Mi cogliete impreparato, non saprei dirne una in particolare perché ascolto tantissima musica".
Segue il Manchester City?
"Sì, lo seguo da sempre, da quando era al Barcellona e poi al Bayern. Lo seguo sempre e sono felicissimo dei suoi tifosi. È tutto meritato".
La storia del cane che portava agli allenamenti?
"È successa una volta sola. Pep dice sempre? Quella volta lì fu particolare, non sapevamo che il mister Mazzone avesse paura dei cani e aveva trattato male un mio compagno, perché un giorno era arrivato col cagnolino all'allenamento. Nessuno sapeva di questa cosa, si era spaventato e l'aveva trattato un po' male. Qualche giorno dopo sono arrivato io col mio Labrador: lui vide questo cane che giocava col pallone e andava avanti e indietro. Chiese di chi fosse il cane e gli risposero che era mio. Disse di farlo giocare e dargli un biscottino".
Il vostro Brescia?
"Eravamo un gruppo fortissimo, fuori dal campo e lo dimostravamo anche in campo".
Cosa rende unico Guardiola?
"È una brava persona, solare e positiva. È disponibile verso tutti, aiutava tutti e poi era allenatore già da giocatore. Lui consigliava i suoi compagni, dava sempre qualcosa in più per farli migliorare. Questo lo dico io, ma sono sicuro che lo direbbe qualunque compagno abbia giocato con lui in quegli anni".
Un difetto?
"Io parlando di un amico preferisco manifestare i suoi pregi, i difetti li lascio a qualcun altro".
Guardiola ha detto che ha imparato l'italiano con De Gregori, il suo cantante preferito?
"Ne ho tantissimi, fatico a dirne uno in particolare. Ascolto Zucchero, che è un mio grande amico. Poi i Modà. La canzone hot? Mi cogliete impreparato, non saprei dirne una in particolare perché ascolto tantissima musica".
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