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Roberto Baggio, decisamente non un miraggio. Imperfetto come solo i campioni
Non è un miraggio, Roberto Baggio. O forse lo è stato, cometa quasi insuperabile nella sua meravigliosa parabola, non alla Messi o alla Cristiano Ronaldo. Un fenomeno più normale, pur riconoscendo la sua anormalità assoluta e la bellezza del suo essere imperfetto. Segnerà tanti gol, 291, quasi un record per chi è sempre stato un numero dieci e non un nove puro. Sicuramente è stato recordman, in Italia, anche fra detrattori e supporter. Nella mente ci sono diversi gol da cineteca, tre ne prendono il sopravvento: la discesa alla Sternmark con la Fiorentina, lo slalom gigante sulla difesa della Cecoslovacchia in quel sogno collettivo chiamato Italia 90, infine - nell'inverno della propria carriera - lo stop a seguire saltando Van der Sar su lancio illuminante di un giovane Pirlo, in un Brescia-Juventus passato alla storia proprio per quella pennellata.
Baggio ha giocato con Juventus, Milan e Inter, senza mai essere odiato da nessuno. Chi certamente non se l'è passata bene, in relazione alle sue avventure calcistiche, sono stati i Pontello, presidenza precedente a quella di Vittorio Cecchi Gori, contestati fortemente - anche per le maniere - con un lancio di sampietrini in Piazza Savonarola che è ancora più che ricordato.
Dopo la carriera, Roberto Baggio non ha mai provato a inserirsi nel calcio, a reinventarsi. Lo hanno tirato in ballo, qualche volta, finendo però per scontrarsi con una realtà che non è fatta di mezze misure. Nel gennaio del 2013 si dimette dopo un anno e mezzo da Presidente del Settore Tecnico. "Non ci tengo alle poltrone. Il mio programma di 900 pagine, presentato a novembre 2011, è rimasto lettera morta, e ne traggo le conseguenze". L'Italia non andrà ai Mondiali del 2018 e del 2022: solo una coincidenza? Oggi Roberto Baggio compie 58 anni.
Baggio ha giocato con Juventus, Milan e Inter, senza mai essere odiato da nessuno. Chi certamente non se l'è passata bene, in relazione alle sue avventure calcistiche, sono stati i Pontello, presidenza precedente a quella di Vittorio Cecchi Gori, contestati fortemente - anche per le maniere - con un lancio di sampietrini in Piazza Savonarola che è ancora più che ricordato.
Dopo la carriera, Roberto Baggio non ha mai provato a inserirsi nel calcio, a reinventarsi. Lo hanno tirato in ballo, qualche volta, finendo però per scontrarsi con una realtà che non è fatta di mezze misure. Nel gennaio del 2013 si dimette dopo un anno e mezzo da Presidente del Settore Tecnico. "Non ci tengo alle poltrone. Il mio programma di 900 pagine, presentato a novembre 2011, è rimasto lettera morta, e ne traggo le conseguenze". L'Italia non andrà ai Mondiali del 2018 e del 2022: solo una coincidenza? Oggi Roberto Baggio compie 58 anni.
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