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Le stelle brillano su Bologna. Battuto il Borussia, impresa storica
Ai sogni ci pensano le stelle, e capita – a volte – che a farlo siano quelle della Champions League. E’ successo ieri sera sopra ai cieli del Dall’Ara, illuminati prima dall’atmosfera indelebile di una città affamata di festa, poi dalla rimonta di grinta, cuore e coraggio di un Bologna mai domo dell'avverdario - il Borussia Dortmund – che in campo non ha di certo fatto paura. Perchè il Bologna non si è disunito nemmeno dopo lo 0-1 segnato dagli ospiti grazie al rigore concesso dal direttore di gara; nemmeno dopo l’infortunio e il cambio di Orsolini; nemmeno dopo le tante occasioni create e mai finalizzate. Il Bologna ha così vinto prima mentalmente e poi tatticamente una partita apparsa da subito in salita.
Poi ci sono i cambi azzeccati di Vincenzo Italiano che dopo Iling – entrato al posto di Orsolini – inserisce prima Odgaard e poi Dallinga. Sono questi tre, i secondi più del primo, che finalizzano il forcing offensivo dei felsinei. E’ infatti Odgaard a servire Dallinga sul gol del pareggio, poi gli stessi interpreti che lottano su un pallone ribattuto dal portiere dei tedeschi, finito sui piedi di Iling, e infine in rete. Tutto nel giro di due minuti, il tempo giusto per mandare sottosopra gli avversari e far esplodere un Dall’Ara gremito: da brividi, di quelli che Italiano descriveva soltanto ieri, alla vigilia di una sfida da ultimo respiro.
Chissà come il tecnico si immaginava questo momento, un’eliminazione dolceamara che condanna il Bologna all'esclusione dalla Champions. Ma quello che conta, e che si percepisce, è che una vittoria come questa dia ancora più morale a una squadra che ad oggi, sembra capace di ogni magia… o immaginazione. Il tutto guardando comunque ancora le stelle.
Poi ci sono i cambi azzeccati di Vincenzo Italiano che dopo Iling – entrato al posto di Orsolini – inserisce prima Odgaard e poi Dallinga. Sono questi tre, i secondi più del primo, che finalizzano il forcing offensivo dei felsinei. E’ infatti Odgaard a servire Dallinga sul gol del pareggio, poi gli stessi interpreti che lottano su un pallone ribattuto dal portiere dei tedeschi, finito sui piedi di Iling, e infine in rete. Tutto nel giro di due minuti, il tempo giusto per mandare sottosopra gli avversari e far esplodere un Dall’Ara gremito: da brividi, di quelli che Italiano descriveva soltanto ieri, alla vigilia di una sfida da ultimo respiro.
Chissà come il tecnico si immaginava questo momento, un’eliminazione dolceamara che condanna il Bologna all'esclusione dalla Champions. Ma quello che conta, e che si percepisce, è che una vittoria come questa dia ancora più morale a una squadra che ad oggi, sembra capace di ogni magia… o immaginazione. Il tutto guardando comunque ancora le stelle.
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