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Bologna, il primo segnale di Karlsson in oltre un anno d'Italia. E non in campo
La telefonata dell'agente di Jesper Karlsson al Bologna è il primo segnale dello svedese nella sua esperienza italiana. Perché dopo avere perso la Nazionale - di cui era anche una delle possibili e papabili nuove stelle - ora ha perso anche la possibilità di giocare in Champions League, finendo fuori dalla lista per i gironi. Otto partite in meno per cercare di dimostrare che quanto era successo l'anno scorso - e in realtà anche in parte di quest'anno - fosse sbagliato, un errore in una carriera che ci può stare.
Così avrà solamente il campionato per farlo. Dove è partito (ancora) male e ha anche diversa concorrenza nel suo ruolo. Di solito poco importa che numero si prende, quando però hai il 10 sulle spalle hai forse la responsabilità maggiore di almeno lasciare un segno. Karlsson finora è stato ectoplasmatico più che episodico, nonostante gli undici milioni spesi per il suo cartellino.
In Serie A nella scorsa stagione ha giocato solamente sette partite. 345 minuti totali di cui 317 nelle prime cinque di campionato. Poi solo 28 minuti, un infortunio al ginocchio, tanta panchina, un altro stop per la caviglia, altra panchina. Insomma, una stagione più disastrosa era difficile da concepire. Anche perché arrivava da un'annata con 33 partite, 13 gol e 8 assist fra Eredivisie, Conference League e coppa d'Olanda. Sembrerebbe quasi impossibile fare peggio, ma l'esclusione dalla lista Champions può avere due possibilità: o risvegliarlo dal torpore in cui è stato per così tanto tempo, oppure affossarlo definitivamente. Una reazione c'è già stata, anche se forse non quella attesa.
Così avrà solamente il campionato per farlo. Dove è partito (ancora) male e ha anche diversa concorrenza nel suo ruolo. Di solito poco importa che numero si prende, quando però hai il 10 sulle spalle hai forse la responsabilità maggiore di almeno lasciare un segno. Karlsson finora è stato ectoplasmatico più che episodico, nonostante gli undici milioni spesi per il suo cartellino.
In Serie A nella scorsa stagione ha giocato solamente sette partite. 345 minuti totali di cui 317 nelle prime cinque di campionato. Poi solo 28 minuti, un infortunio al ginocchio, tanta panchina, un altro stop per la caviglia, altra panchina. Insomma, una stagione più disastrosa era difficile da concepire. Anche perché arrivava da un'annata con 33 partite, 13 gol e 8 assist fra Eredivisie, Conference League e coppa d'Olanda. Sembrerebbe quasi impossibile fare peggio, ma l'esclusione dalla lista Champions può avere due possibilità: o risvegliarlo dal torpore in cui è stato per così tanto tempo, oppure affossarlo definitivamente. Una reazione c'è già stata, anche se forse non quella attesa.
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