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SPECIALE - L'ultima promozione in A, De Vezze: "Vi racconto l'incredibile doppia festa a Bari. Conte un grande, a Caputo ho sempre detto una cosa"
giovedì 10 aprile 2025, 18:30Esclusive
di Armando Ruggiero
per Tuttobari.com

SPECIALE - L'ultima promozione in A, De Vezze: "Vi racconto l'incredibile doppia festa a Bari. Conte un grande, a Caputo ho sempre detto una cosa"

Una nuova rubrica dal sapore nostalgico: tratta dell'ultima promozione del Bari in serie A, stagione 2008-09, con interviste esclusive ai protagonisti di quell'annata

L'ultima promozione in A del Bari compie, in questa stagione, sedici anni. Un'eternità per la piazza barese che aspetta, da quel momento, un nuovo sussulto in serie cadetta. Per celebrare quell'incredibile annata, la stagione 2008-09, abbiamo intervistato i protagonisti di quel campionato. Il quarto calciatore della nostra rubrica è Daniele De Vezze, centrocampista del Bari dal 2008 al 2010, arco temporale in cui ha collezionato 41 presenze e segnato una sola preziosissima rete, nella trasferta di Sassuolo, proprio nell'annata della promozione.

Sui momenti più belli: "Il ricordo più bello rimane il giorno della promozione che coincideva proprio con la festa di San Nicola. La città era affollata da baresi e da tante persone provenienti da altre regioni. Si creò l'incredibile effetto di una doppia festa. È un qualcosa che ti rimane dentro a vita".

Su Conte: "Avere Conte allenatore è come allenarsi insieme ad un campione. La sua carriera da giocatore, al tempo, parlava per lui. Ora ha dimostrato tanto anche da allenatore. Avevo una percezione che sarebbe poi diventato un grande".

Su chi aveva maggiore potenzialità: "Il nostro era un gruppo di parecchi esperti, tra i giovani notai Caputo che aveva parecchie potenzialità. Con Ciccio siamo amici e ha fatto una bellissima carriera ma avrebbe potuto fare anche di più, glielo dico sempre. Barreto dimostrò tutto il suo potenziale proprio in quelle stagioni poi purtroppo è stato tormentato dagli infortuni".

Sul gruppo che si era creato: "Avevo già giocato, prima di Bari, sia con Stellini che con Parisi e dunque ero un po' più legato a loro ma il gruppo era speciale. Ci trovavamo il giovedì a mangiare tutti insieme e questo ci legava sempre di più, di settimana in settimana. Eravamo una squadra unita, dentro e fuori dal campo".

momenti della svolta della stagione: "La partita col Sassuolo fu spartiacque, diventammo primi e capimmo che era quasi fatta. Io feci un bel gol ma la prestazione di squadra fu notevole. Quel match aprì gli occhi un po' a tutti. Già da gennaio avevo il sentore che avremmo potuto fare il salto, anche grazie all'ingresso dei nuovi acquisti".