Bari, è un attacco senza padroni. Lasagna delude e i nuovi tentennano ancora

Nell'ultimo periodo, soprattutto dalla metà del mercato invernale in poi, il Bari ha potuto disporre prima di sole due punte, Favilli e Bonfanti.Successivamente anche di Lasagna, tornato arruolabile dopo vari problemi fisici. Con Novakovich ancora ai box, sono loro tre a giocarsi una maglia da titolare.

Nella trasferta di Cesena, risalente al 25 gennaio, Longo sceglie Favilli e Falletti come coppia d'attacco. La scelta paga e l'ex Genoa va in gol, con Bonfanti che subentra dalla panchina, esordendo ma non incidendo. Nel successivo match in casa contro il Frosinone l'ex Como sceglie Falletti e Bellomo a supporto di Favilli, che va in rete per la seconda partita consecutiva. Bonfanti ancora una volta subentra e trova il gol proprio su imbeccata di Favilli. A Castellammare, nel weekend scorso, Longo punta su Favilli e Bonfanti in tandem. La scelta non paga, il match non gira per il Bari e i due appaiono un po' fuori dal gioco dei biancorossi. Lasagna torna arruolabile, subentrando, ma è impalpabile. Pochi giorni fa, nella gara interna con la Cremonese, Longo cambia ancora e punta su Lasagna, supportato da Bellomo e Pereiro. L'ex Carpi è disastroso, mancando anche due facili stop che potevano trasformarsi in potenziali occasioni da gol per il Bari. All'intervallo subentrano prima Bonfanti e poi Favilli, cambiando un po' le sorti della squadra. Nella prossima trasferta di Mantova l'ipotesi è che si cambi ancora, probabilmente tornando al tandem Favilli-Bonfanti. Ed è proprio su questo che si è focalizzato il nostro sondaggio, che chiedeva su quale centravanti Longo avrebbe dovuto puntare. Nei dati parziali vince nettamente Bonfanti, toccando quasi il 50% dei voti, mentre insegue Favilli al 44%. Staccatissimo Lasagna, votato solo dal 5% dei nostri lettori.

Ciò che è certo è che questi continui cambi di formazione danno poca stabilità e pochi punti fermi a un Bari che sembra parecchio confuso. Bisogna trovare una rotta già dal prossimo match di Mantova e la matassa è ancora tutta da sbrogliare.