Serie B, la settimana della vergogna. Cronistoria di giorni da dimenticare
Il girone di ritorno, si sa, porta in dote sempre maggiori tensioni nella squadre, soprattutto quando ci si avvicina alla fine. L'ultimo weekend è, però, sfociato in qualcosa di più delle singole scaramucce di campo. A Reggio Emilia, contro i galletti, e a Brescia, prossimo avversario dei biancorossi, si è superato il limite.
La storia è ormai nota ma è giusto ribadirla. In Emilia, nel finale della prima frazione, l'arbitro interrompe la partita per ben otto minuti, con i giocatori che non riescono a capire cosa sia accaduto. Il direttore di gara concede un corposo recupero in cui viene anche espulso Lucchesi. La partita termina con uno scialbo 0-0 ma fuori dal campo infuria un altro match. Viene chiarito che Dorval ha ricevuto pesanti insulti razzisti da un gruppo di tifosi della Reggiana, seguiti da lanci di scarponi, come poi risulta dal referto dello stesso arbitro Prontera: "10mila euro di multa alla stessa società Reggiana, "per avere una decina di propri sostenitori, al 39° del primo tempo, a causa di espressioni discriminatorie rivolte ad un calciatore della squadra avversaria, costretto l’Arbitro a sospendere la gara per alcuni minuti; per avere inoltre un suo sostenitore, al 27° del primo tempo, lanciato una scarpa sul terreno di giuoco; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS".
Nel post gara poi non sono mancate le voci dei protagonisti. Dorval ha espresso il suo sdegno sui social, con queste parole: "Grazie per il vostro sostegno, purtroppo esistono ancora delle persone stupide. Questo sport è troppo bello per essere rovinato da queste persone... vergognatevi. No to racism", esprimendo il suo rammarico e la sua amarezza. Hanno fatto seguito alle sue parole le dichiarazioni del vice presidente della Reggiana Cattani, che invece che dissociarsi dall'accaduto ha pensato più a difendersi." Come reggiano e come vice-presidente della società devo dire che c’è una cosa che oggi non mi è assolutamente piaciuta. Non parlo delle scelte arbitrali, ma dell’episodio che ha coinvolto Dorval. Noi non siamo una città razzista e siamo invece molto sportivi. Reggio è una città che va portata d’esempio e che viene sempre apprezzata anche da parte delle squadre avversarie". Parole che suonano più come una giustificazione che come delle scuse. Non si discute una città ma è inaccettabile non pretendere delle parole di conforto e rabbia dai vertici della società emiliana. Scuse arrivate poi colpevolmente in ritardo, soltanto il mercoledì, con la Reggiana che ha emesso un comunicato per dissociarsi da queste azioni deplorevoli. Anche Girma, della Reggiana, ha espresso la sua solidarietà all'algerino sui social; cui hanno fatto seguito le parole di Obiang, capitano del Sassuolo.Mercoledì, in occasione del compleanno del Bari, anche Lella ha parlato in conferenza e si è soffermato sull'episodio Dorval, esprimendo tutto il suo rammarico: "Siamo stati vicini a Mehdi e lo siamo ancora perché sono cose spiacevoli da sentire e da subire. Nel 2025 non è accettabile dover fermare le partite per queste motivazioni".
Nella stessa serata di domenica un altro deprecabile episodio è accaduto in B: in Brescia-Samp, dopo il gol di Coda, Akinsanmiro ha mimato il gesto del gorilla verso la curva lombarda. Un gesto che è apparso incomprensibile, ma che ha assunto contorni chiari dopo aver capito che il nigeriano era stato preso di mira da insulti razzisti. Dopo il gol è montata la tensione in campo e poco dopo Semplici, allenatore dei doriani, ha deciso di togliere il giovane centrocampista dal campo. La partita si è conclusa poi 1-1. Nel post gara, a gettare benzina sul fuoco ci ha pensato Bisoli con le sue dichiarazioni."Certi gesti possono incitare la violenza. Io rispetto tutti finché mi rispettano, ma non insulto nessuno". Parole gravi, inaccettabili. Non si può condannare un popolo intero per un gruppo di facinorosi, ma non è neanche pensabile sentire delle dichiarazioni del genere, soprattutto da gente che sta da anni nel mondo del calcio.
Il calcio è uno sport che ha una funzione sociale e aggregante. Quando il rispetto per l'avversario e questa funzione aggregante vengono a mancare, viene a mancare anche la base per disputare qualsiasi sfida sportiva. Certi episodi non dovrebbe accadere mai più, lo diciamo sempre, ma poi puntualmente accadono. E forse sarebbe il caso di chiederci perchè.