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Atalanta, il responsabile delle giovanili Samaden: "Ruggeri in Nazionale premio al lavoro"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonio Vitiello
lunedì 31 marzo 2025, 23:15Serie A
di Dimitri Conti

Atalanta, il responsabile delle giovanili Samaden: "Ruggeri in Nazionale premio al lavoro"

Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile dell'Atalanta, ha parlato a Bergamo TV.

Partiamo dall’importanza cruciale che ha sempre avuto il settore giovanile per l’Atalanta. È ancora così?
«Certamente sì, ed è qualcosa che dovrebbe riguardare tutte le società calcistiche. La fortuna dell'Atalanta, rispetto a tante altre realtà, è quella di avere una proprietà che da sempre crede profondamente nella crescita e valorizzazione dei giovani. È un investimento non solo economico ma culturale, che fa parte del DNA della società e che rappresenta il pilastro fondamentale per guardare al futuro».

Un chiaro esempio di questo successo è sicuramente Matteo Ruggeri, recentemente convocato in Nazionale maggiore. Che significato ha questa chiamata per il vostro lavoro quotidiano a Zingonia?
«È un grandissimo risultato e un premio al nostro lavoro quotidiano. Matteo è nato e cresciuto nel nostro centro, ha completato tutta la trafila giovanile fino ad arrivare in Under 21 e ora alla Nazionale maggiore. Questa convocazione è un messaggio meraviglioso e motivante per tutti i ragazzi che vivono quotidianamente Zingonia, lavorando e sognando di poter ripercorrere un percorso simile».


Passiamo invece al momento della prima squadra. L'Atalanta è attualmente terza in classifica, ma dopo qualche battuta d'arresto sembra prevalere un po’ di delusione. Lei come vede questo scenario?
«Credo sia importante ricordare il valore assoluto di quanto l'Atalanta stia facendo. Il sogno scudetto era bellissimo e legittimo, e fino a qualche settimana fa era anche realistico. Tuttavia, questo non deve far perdere di vista quanto sia straordinario il percorso fatto finora. Il terzo posto in classifica è un risultato eccezionale, frutto di un lavoro intenso e ben fatto negli anni. A volte, e lo dico con affetto anche nei confronti dei tifosi, tendiamo ad essere troppo critici e dimentichiamo ciò che stiamo ottenendo».

Crede quindi che ci sia una tendenza a sottovalutare i risultati della squadra?
«In certi momenti sì, purtroppo. È giusto sognare, avere grandi aspettative, voler sempre di più, ma bisogna anche essere realistici. Competiamo con squadre dai budget e ingaggi nettamente superiori, e nonostante questo siamo stabilmente ai vertici. Non è affatto scontato trovarsi a lottare ogni anno per la Champions League. Anzi, è qualcosa di straordinario, che andrebbe valorizzato molto di più. Essere terzi davanti a squadre blasonate e con risorse enormi dovrebbe rendere tutti orgogliosi del lavoro fatto».

Adesso cosa si aspetta da queste ultime otto partite che mancano al termine della stagione?
«Ci attendono otto finali. Certo, vincere le ultime due gare sarebbe stato meglio, ma il percorso rimane incredibile. È fondamentale ritrovare entusiasmo e compattezza per affrontare questa volata finale, con la consapevolezza che possiamo conquistare un altro grande risultato. Lottare fino all’ultimo per la qualificazione Champions non deve essere visto come qualcosa di normale, ma come un motivo di enorme soddisfazione e orgoglio».