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Gasperini in conferenza: "Orgoglioso della squadra, giocare in Champions è un privilegio"
Oggi alle 00:06Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Gasperini in conferenza: "Orgoglioso della squadra, giocare in Champions è un privilegio"

Il tecnico della Dea analizza la prestazione della sua squadra contro i blaugrana e guarda ai playoff: "Abbiamo messo una medaglia importante sul petto, ora aspettiamo il sorteggio"

Il pareggio per 2-2 al Montjuïc certifica ancora una volta il valore dell’Atalanta in Europa. Gian Piero Gasperini si presenta in conferenza stampa con la consueta lucidità, analizzando la prestazione della sua squadra contro il Barcellona e l'imminente sfida dei playoff, che vedrà i nerazzurri affrontare una tra Bruges e Sporting Lisbona. Un risultato che lascia un pizzico di rammarico per il mancato accesso diretto agli ottavi, ma che conferma la crescita del progetto atalantino e la sua capacità di competere ai massimi livelli. Il tecnico sottolinea come la Champions sia un palcoscenico che l’Atalanta ha imparato a conoscere e a sfruttare, senza paura di confrontarsi con le big del calcio europeo. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Mister, dopo una prestazione così, cosa prevale: la soddisfazione per aver giocato alla pari con il Barcellona o il rimpianto per non essere tra le prime otto?
"Senza dubbio la prima. L’ho detto anche ieri: noi siamo dentro la Champions e questo è ciò che conta. Giocheremo ancora, vedremo contro chi tra Bruges e Sporting Lisbona, ma quello che abbiamo fatto è straordinario. Queste partite valorizzano i nostri giocatori e la nostra identità. Non sarà una coppa, ma è una medaglia importante per noi".

Meglio una qualificazione diretta con una prestazione più prudente o un pareggio così che dà grande autostima?
"
Non c’è paragone. Noi siamo l’Atalanta, una squadra che deve essere felice di giocare in Champions e di misurarsi con le migliori squadre d’Europa. Venire a Barcellona e giocarsela alla pari è un grande segnale. Abbiamo sfidato quasi tutte le big, ci mancava solo il Barça. Per i nostri tifosi è un orgoglio esserci, sentirli cantare in questi stadi è impagabile".

Quali sono le condizioni di Kolasinac e Scalvini?
"Kolasinac ha una contusione alla caviglia che lo infastidisce da un po’, ma lui è un guerriero e si riprenderà. Scalvini purtroppo è un’altra storia: la spalla gli è uscita di nuovo e non riuscivano a rimetterla in sede. Siamo molto dispiaciuti, era già successo prima della partita con il Real e sapevamo che fosse un punto debole. Ora vedremo se servirà un intervento chirurgico".

Meglio affrontare lo Sporting, già sfidato l’anno scorso, o il Bruges, che è un’incognita?
"Sono due squadre molto forti. Lo Sporting è campione in Portogallo e l’anno scorso ci abbiamo giocato quattro volte, mentre il Bruges non l’abbiamo mai affrontato, ma De Ketelaere mi ha raccontato che sono in una striscia di 20 risultati utili consecutivi. A questo punto della competizione ogni avversario è ostico, non ci sono più partite facili".

Sul gol dell’1-2 il Barcellona è sembrato trovare troppo spazio sul secondo palo. Cosa è successo?
"Un gol evitabile, soprattutto in un momento in cui stavamo controllando bene la partita. Avevamo trovato il pareggio e stavamo spingendo, poi abbiamo concesso un errore di marcatura su calcio d’angolo. Peccato, perché siamo riusciti a rimediare, ma avremmo potuto evitarlo".

Ora che il girone è finito, le piace il nuovo format della Champions con la classifica unica?
"Diciamo che mi dispiace essere arrivato nono, il cosiddetto 'quarto posto' fuori dagli ottavi. Ma alla fine quello che conta è giocare in Champions, sentire di nuovo quella musichetta, avere i tifosi al seguito, vivere queste notti europee. Non stiamo partecipando a un torneo amatoriale, ma alla Champions League, e per noi ogni partita è un'occasione di crescita".

Il Liverpool è primo in classifica in questa Champions, avete affrontato il Barcellona secondo e non avete sfigurato. Qual è l’obiettivo dell’Atalanta in Europa?
"Vincere la Champions, così siamo tutti tranquilli - conclude e ride il tecnico -. A parte gli scherzi, noi giochiamo per migliorarci sempre. Se ci chiedete se possiamo vincerla, allora è un altro discorso. Ma se parliamo di vivere la Champions con entusiasmo e ambizione, allora siamo nel posto giusto. Andiamo avanti e ce la giocheremo con chiunque".

L’Atalanta ha chiuso la fase a gironi con un risultato che rafforza la sua reputazione internazionale. Il 2-2 contro il Barcellona dimostra la solidità e la mentalità di una squadra che non si accontenta di partecipare, ma vuole sempre dire la sua. Ora il sorteggio deciderà il prossimo avversario, ma Gasperini e i suoi ragazzi hanno già dimostrato di poter competere su ogni campo. A Bergamo nessuno ha paura di nessuno: la Champions è il palcoscenico naturale di questa Atalanta.

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