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Gasperini a Sky: "Mai detto che andavo via dall'Atalanta, solo che non avrei rinnovato"
Oggi alle 14:45Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Gasperini a Sky: "Mai detto che andavo via dall'Atalanta, solo che non avrei rinnovato"

Il tecnico nerazzurro a Coverciano per ricevere il premio USSI, il tecnico nerazzurro riflette sul finale di stagione e sul suo futuro a Bergamo

È una giornata speciale per Gian Piero Gasperini: il tecnico dell'Atalanta è stato premiato dall'USSI come miglior allenatore della passata stagione. Un riconoscimento prestigioso, consegnato a Coverciano, che arriva proprio nelle settimane decisive per la sua squadra, impegnata nella corsa a una qualificazione Champions che sarebbe la quinta negli ultimi sette anni. Tra futuro personale, ambizioni nerazzurre e riflessioni sulla Serie A, Gasperini affronta con franchezza ogni tema, mantenendo lo sguardo fisso sul prossimo impegno a Monza. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Mister, anzitutto complimenti per il premio. Che effetto fa ricevere un riconoscimento così importante?
"È una grande soddisfazione personale, soprattutto perché arriva da una realtà come l'USSI. Si tratta però di un premio riferito alla stagione scorsa; adesso l'obiettivo è meritarne un altro anche per quest'anno, anche se non sarà semplice".

Dopo la partita contro il Lecce, lei ha parlato di una certa presunzione nel considerare ormai scontata la qualificazione Champions. Perché pensa si percepisca come un risultato dovuto?
"Spero davvero non sia così. Per l'Atalanta entrare tra le prime quattro rappresenta ancora oggi un traguardo straordinario, forse il massimo che possiamo ambire. Abbiamo giocato con la suggestione dello scudetto, che ci ha spinto a dare di più, ma sappiamo benissimo quanto sarebbe speciale tornare in Champions. Dietro di noi ci sono squadre fortissime e piazze importanti: Juve, Roma, Lazio, Fiorentina, Milan e Bologna stanno facendo grandi cose e sono tutte pronte a lottare fino all'ultima giornata. Non possiamo abbassare la guardia".

Ieri sera l'atmosfera era particolare per il lutto che ha colpito il Lecce. Quanto ha inciso sulle prestazioni della sua squadra?
"Senza dubbio ha influito su tutti noi, e il momento prima della partita è stato molto toccante. Tuttavia, dobbiamo ammettere che il nostro approccio alla gara è stato deludente indipendentemente dalle circostanze emotive. Siamo professionisti e dobbiamo saper superare situazioni del genere, anche se comprendo la sensibilità umana che ieri era davvero tangibile".

Adesso però il calendario vi mette davanti il Monza, fanalino di coda. Diventa una partita fondamentale?
"Sì, fondamentale davvero. Il pareggio con il Lecce ci obbliga a recuperare subito quei due punti persi. Il Monza rappresenta una sfida delicata proprio perché non possiamo più permetterci passi falsi. Sarà indispensabile recuperare energia, concentrazione e la massima determinazione per ottenere i punti che ci avvicinano al nostro obiettivo Champions".

Parlando del suo futuro, qualche mese fa aveva dichiarato di non voler rinnovare il contratto con l’Atalanta. Ha avuto modo di ripensarci?
"Non ho mai detto esplicitamente che avrei lasciato l'Atalanta, ma semplicemente che non avrei rinnovato. Non torno indietro sulle mie dichiarazioni, prese con consapevozza e dopo una riflessione approfondita. Questa situazione non è nata dall'oggi al domani, ma è frutto di una maturazione lunga. Tuttavia, in questo momento l'unica cosa che conta è raggiungere la qualificazione Champions. A stagione finita ci sarà il tempo per fare tutte le valutazioni del caso".

La quota Champions è ancora fissata a 70 punti o servirà di più, secondo lei?
"A questo punto credo che servirà qualche punto in più. Il campionato è molto equilibrato e alcune squadre stanno viaggiando a ritmi altissimi. Ci sono ancora scontri diretti e tante variabili. Noi sappiamo che se faremo i punti necessari nessuno potrà superarci. Dobbiamo solo pensare a vincere partita dopo partita".

Un’ultima curiosità: chi vincerà questo premio l'anno prossimo, Conte o Simone Inzaghi?
"Direi entrambi, così non faccio torto a nessuno. Scherzi a parte, meriterebbero tutti e due: sono grandi allenatori che stanno facendo cose importanti".

© Riproduzione riservata

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