
Charles, ora o mai più: l'Atalanta aspetta il suo principe perduto
Se ci si ferma un attimo e si guarda indietro, si resta quasi increduli nel ricordare quanto Charles De Ketelaere fosse diventato essenziale per l'Atalanta. Quel ragazzo che sembrava poter cambiare le sorti di una partita con una giocata imprevedibile, che aveva convinto tutti che il passaggio da promessa a certezza fosse finalmente avvenuto. Poi, però, qualcosa si è spento. Improvvisamente, inspiegabilmente.
La parabola del talento belga è un autentico enigma: da indispensabile condottiero nella campagna europea e nelle prime fasi della stagione, Charles è diventato una presenza quasi evanescente sul terreno di gioco. Non c'è più traccia di quella sicurezza, di quel guizzo che aveva portato i nerazzurri a credere di avere finalmente trovato l’erede ideale delle grandi stelle degli anni migliori.
Il problema non è tanto il calo, naturale in una stagione lunga e faticosa, ma la totale perdita di quell’istinto decisivo che aveva permesso all’Atalanta di immaginarsi più forte, capace persino di sognare in grande. Non vedere più De Ketelaere trascinare i compagni è come una dolorosa assenza che pesa, che disorienta una squadra sempre più bisognosa delle sue invenzioni per ritrovare equilibrio e risultati.
Per Gasperini e per Bergamo intera, è il momento che il principe ritrovi se stesso, che riconquisti quella corona che aveva appena iniziato a indossare. Il destino europeo e le speranze Champions passano inevitabilmente dal risveglio di Charles. Lo aspettiamo tutti, perché la storia insegna che il talento autentico non sparisce nel nulla. Deve solo ricordarsi chi è.







