
Gasperini, la Roma e quel futuro scomodo: Jacobelli punge il tecnico
Un grande allenatore, un ciclo straordinario, ma una dichiarazione fuori tempo massimo. Xavier Jacobelli, ospite negli studi di BergamoTV, analizza con grande franchezza il recente intervento di Gian Piero Gasperini durante la premiazione del Premio Bearzot a Roma. Il noto giornalista sottolinea l'importanza assoluta di mantenere il focus solo sul finale di stagione, un momento cruciale che non consente distrazioni o equivoci sul futuro del tecnico. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com
Jacobelli, qual è la sua opinione sulle dichiarazioni recenti di Gasperini riguardo alla possibilità di allenare la Roma o la Nazionale?
«Gasperini è certamente uno dei tecnici più importanti nella storia dell'Atalanta e non solo, e questo va premesso chiaramente. Ha fatto cose incredibili dal suo arrivo nel 2016, trasformando completamente il volto e la storia recente di questo club. Però, devo dire con franchezza che le sue dichiarazioni a Roma mi hanno lasciato perplesso, soprattutto per il momento scelto. Dire, durante la cerimonia del Premio Bearzot, che allenare la Roma o la Nazionale sarebbe una possibilità gradita, non mi è sembrata una mossa saggia proprio ora che ci giochiamo tutto, inclusa la qualificazione in Champions League».
Crede che questo intervento possa avere ripercussioni negative sulla squadra?
«Sì, il tempismo è stato il vero errore. Gasperini ha un contratto fino al 2026 e nessuno ha mai messo in dubbio il suo valore, né la società, né i tifosi. Sarebbe stato meglio evitare di alimentare inutili speculazioni proprio in questo momento, perché si tratta di una fase decisiva. La società ha dimostrato in passato grande equilibrio e prudenza, affrontando le discussioni sul futuro sempre a fine stagione, come avvenuto l'anno scorso dopo le dichiarazioni su Napoli e De Laurentiis. Quindi, perché ora creare incertezza?».
Pensa che le parole di Gasperini possano aver ferito i tifosi bergamaschi?
«Certamente, perché per i bergamaschi la Nazionale è solo l'Atalanta. Dire che sarebbe bello allenare Roma o Italia mentre sei ancora impegnato in una lotta serrata per l'accesso alla Champions League può risultare destabilizzante. I tifosi non si meritano questo tipo di distrazione. Gasperini deve pensare esclusivamente alla Lazio, poi al Bologna, e via via fino alla fine del campionato. Alla fine si tireranno le somme».
Quale deve essere adesso la priorità assoluta?
«La priorità adesso dev'essere una sola: riportare l'Atalanta in Champions League. Gasperini sa benissimo quanto sarebbe importante questo risultato per lui stesso, per la squadra e per la società. Se ci riuscisse ancora una volta, firmerebbe una nuova impresa straordinaria. Non è il momento per distrarsi o avere atteggiamenti ambigui: serve chiarezza e compattezza totale, da parte di tutti, tecnico compreso».
Jacobelli conclude con una riflessione forte e chiara: «Ora più che mai serve concentrazione e unità. Il futuro può attendere, l’Atalanta no. Bisogna evitare di guardare avanti o di lato: gli occhi devono restare ben puntati solo sul traguardo finale, che vale una stagione intera».







