Kossounou, nuovo perno difensivo della Dea: "Volevo la Serie A e con Gasp posso consacrarmi"
Odilon Kossounou, giovane e promettente difensore centrale, ha scelto l'Atalanta come nuova tappa della sua carriera dopo aver vissuto una stagione straordinaria con il Bayer Leverkusen. Ma il suo primo vero incontro con la maglia nerazzurra non è stato in campo, bensì da avversario, durante la finale di Europa League, dove ha osservato da vicino la squadra che avrebbe poi chiamato "casa". Oggi, Kossounou si racconta in una lunga intervista a L'Eco di Bergamo tra riflessioni su quella partita, l'integrazione nel sistema di Gasperini e le sue ambizioni future. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com
Odilon, ci racconta della finale di Europa League e di come ha vissuto quella sconfitta contro l’Atalanta?
"Quel match è stato una grande sfida. Venivamo da una striscia di vittorie incredibile, ma sapevamo che l'Atalanta fosse un avversario temibile. Durante la partita ci siamo resi conto di quanto fossero preparati tatticamente e quanto fosse difficile per noi esprimere il nostro gioco. L'Atalanta ci ha pressato uno contro uno su tutto il campo e ci ha reso la vita molto complicata. Da quella panchina, ho visto quanto fossero determinati e organizzati. Forse è stato proprio lì che ho cominciato a immaginare me stesso con quella maglia"
Come mai ha scelto l'Atalanta pochi mesi dopo quella partita?
"Quando l'Atalanta ha mostrato interesse, non ho avuto dubbi. Si tratta di un club importante, con un progetto serio e ambizioso. Ho sempre ammirato il loro modo di giocare e la mentalità vincente. Poi, essere qui a Bergamo significa molto per me, mi sento davvero ben accolto da tutti. Inoltre, l'aiuto che ho ricevuto da compagni come Kolasinac e Djimsiti mi ha facilitato l'integrazione. È una squadra in cui posso crescere e imparare tanto, specialmente sotto l’aspetto tattico"
Cosa le piace del metodo di Gasperini?
"Il mister ha una grande attenzione ai dettagli tattici. Mi ha già insegnato tanto in questo mese, sia a livello fisico che mentale. In particolare, apprezzo come ci spinge a lavorare duramente e a migliorare in ogni allenamento. Sono un difensore fisico, mi piace il contatto, ma Gasperini mi sta aiutando a capire meglio come posizionarmi in campo e a essere più efficace nei duelli"
Dopo il suo infortunio, come sta vivendo il supporto dei tifosi bergamaschi?
"Mi sono infortunato durante una partita di Champions, ma ho ricevuto un incredibile supporto dai tifosi. I loro messaggi mi hanno fatto sentire l'affetto della città e mi hanno dato la forza di affrontare il recupero con maggiore determinazione. A Bergamo i tifosi ti fanno sentire parte di una famiglia e questo è importantissimo per un giocatore"
Lei ha avuto una stagione fantastica al Leverkusen. Quali sono i ricordi più speciali?
"L'anno scorso è stato incredibile. Vincere la Bundesliga e la Coppa di Germania è stato il risultato di un impegno costante da parte di tutti. Ma la vittoria più speciale per me è stata la Coppa d’Africa con la mia nazionale. Vincere quel trofeo a casa nostra, davanti alla nostra gente, è stato un momento che non dimenticherò mai."
C’è un giocatore che ammira in particolare, qualcuno con cui ha condiviso il campo e che pensa possa avere un futuro brillante?
"Un nome su tutti è Ademola Lookman. Ha avuto una stagione straordinaria, è un giocatore completo, tecnicamente dotato e molto determinato. Lo rispetto molto e sono sicuro che possa ottenere grandi successi, magari vincendo anche il Pallone d’Oro africano. Sarebbe un onore per lui e per l’Atalanta"
E ora che è a Bergamo, quale competizione la stimola di più?
"Se dovessi scegliere una competizione, direi la Serie A. È un campionato che mi ha sempre affascinato e giocare in Italia è sempre stato un sogno per me. Ovviamente, la Champions League è speciale, ma la Serie A è la competizione che mi stimola di più. Sono entusiasta di vivere questa esperienza con l’Atalanta e di dimostrare il mio valore qui"