TUTTO mercato WEB
Un Cagliari sconcertante cade anche a Venezia. Per Nicola è crisi
Doveva essere una gara ad altissima tensione ed il copione è stato regolarmente rispettato. Al Penzo si sono viste due squadre in grande difficoltà, di gioco, di identità, e, soprattutto, di goal. Il Cagliari, rispetto al Venezia, pareva favorito sulla carta, solamente in virtù dei quattro punti in più in classifica. Il campo, da sempre giudice supremo di questo sport, ha decretato un'impietosa verità per i sardi: se non segni, non vinci, ergo punti non ne poni in cascina. Il Venezia, dal canto suo, ha avuto più fame, e, seppur in maniera più casuale che altro, ha trovato due goal che hanno consegnato a Nicola anche il fardello di una difesa , a cominciare dal portiere, non concentrata a dovere.
LE SCELTE DI NICOILA. Modulo variabile da l 3-5-2, al 4-4-1-1, con un centrocampo forte di tre mediani, ma senza un play maker in grado di impostare la manovra. Altra chance per Gaetano che ha risposto solo in parte: l'ex Napoli ha iniziato bene la gara, raccordando le linee, e provando anche la conclusione verso la rete, ma è andato gradualmente a spegnersi e, soprattutto, ha fallito una clamorosa occasione nel secondo tempo. Piccoli solo in avanti a predicare nel deserto più totale. L'aitante attaccante ha necessità di un compagno di reparto che possa concretizzare il lavoro della squadra.
TANTO POSSESSO, MA POCHISSIMA CONCRETEZZA. La prima parte di gara conferma lo stato attuale delle due squadre: si prova a punzecchiare, ma senza rischiare nulla. Con il passare die minuti il Cagliari prende in mano il possesso, costringe l'avversario ad arretrare il proprio baricentro, ma senza colpire in maniera efficace. Il primo squillo arriva intorno alla mezz'ora e su calcio piazzato: Mina stacca su una punizione di Augello e Stankovic neutralizza di testa, in maniera molto fortuita, una parata che non si vedeva da anni. Sul finire del tempo è il Venezia a trovare il goal del vantaggio: Oristanio mette le freccia, portandosi a spasso tre difensori del Cagliari (Mina, Luperto e Zappa), cross al centro dove Augello fallisce l'intervento in anticipo su Zampano che non può far altro che scartare in anticipo questo impensabile regalo di Natale.
SECONDO TEMPO SENZA LUCE. Di fatto il goal dei lagunari spegne la luce del Cagliari. Nel secondo tempo entra in campo una squadra tesa, contratta, evanescente, incapace di reagire. Difatti è il Venezia che rischia in almeno tre occasioni di raddoppiare, ma che solo l'imprecisione degli attaccanti le impedisce di concretizzare queste occasioni. Nicola prova a dare qualità al centrocampo facendo entrare Marin al posto di Deiola (altra prestazione negativa per lui), ma anche il rumeno dimostra di non essere in giornata. Il raddoppio del Venezia è nell'aria: prima una voragine lasciata dalla difesa rossoblù permette all'ex Oristanio di andare in goal, ma un tacchetto di Pohjanpalo in fuorigioco porta l'arbitro Guida ad annullare la rete. Poi il difensore centrale decide di mettersi in proprio, affonda tra le imbarazzanti maglie della difesa del Cagliari, e, seppur in caduta ed equilibrio precario, riesce a toccare la palla quel poco che basta per inviarla alle spalle di un incerto, molto incerto, Sherri. Il Cagliari sembra sulle gambe, ma a dare una lieve scossa è un ragazzo di 36 anni da cui tanti elementi della squadra di Nicola dovrebbero imparare: Leonardo Pavoletti. Il tecnico piemontese lo manda in campo per cercare di smuovere qualcosa in avanti ed il centravanti labronico risponde presente mettendo alle spalle di Stankovic un cross di Augello. A quel punto la squadra rossoblù si butta a capofitto in avanti, chiude il Venezia nella propria metà campo per una sorta di assalto all'arma bianca. Ed è qui che il giovane Stankovic si guadagna il titolo di MVP della gara, opponendosi alle conclusioni di Lapadula, Zappa, Felici e lo stesso Pavoletti. Al triplice fischio parte la lecita festa dei lagunari che abbandonano l'ultimo posto, ed avvicinano proprio il Cagliari ad una sola lunghezza. Per Nicola è la terza sconfitta consecutiva, e con una sola vittoria nelle ultime otto gare la crisi è decisamente conclamata.
LE SCELTE DI NICOILA. Modulo variabile da l 3-5-2, al 4-4-1-1, con un centrocampo forte di tre mediani, ma senza un play maker in grado di impostare la manovra. Altra chance per Gaetano che ha risposto solo in parte: l'ex Napoli ha iniziato bene la gara, raccordando le linee, e provando anche la conclusione verso la rete, ma è andato gradualmente a spegnersi e, soprattutto, ha fallito una clamorosa occasione nel secondo tempo. Piccoli solo in avanti a predicare nel deserto più totale. L'aitante attaccante ha necessità di un compagno di reparto che possa concretizzare il lavoro della squadra.
TANTO POSSESSO, MA POCHISSIMA CONCRETEZZA. La prima parte di gara conferma lo stato attuale delle due squadre: si prova a punzecchiare, ma senza rischiare nulla. Con il passare die minuti il Cagliari prende in mano il possesso, costringe l'avversario ad arretrare il proprio baricentro, ma senza colpire in maniera efficace. Il primo squillo arriva intorno alla mezz'ora e su calcio piazzato: Mina stacca su una punizione di Augello e Stankovic neutralizza di testa, in maniera molto fortuita, una parata che non si vedeva da anni. Sul finire del tempo è il Venezia a trovare il goal del vantaggio: Oristanio mette le freccia, portandosi a spasso tre difensori del Cagliari (Mina, Luperto e Zappa), cross al centro dove Augello fallisce l'intervento in anticipo su Zampano che non può far altro che scartare in anticipo questo impensabile regalo di Natale.
SECONDO TEMPO SENZA LUCE. Di fatto il goal dei lagunari spegne la luce del Cagliari. Nel secondo tempo entra in campo una squadra tesa, contratta, evanescente, incapace di reagire. Difatti è il Venezia che rischia in almeno tre occasioni di raddoppiare, ma che solo l'imprecisione degli attaccanti le impedisce di concretizzare queste occasioni. Nicola prova a dare qualità al centrocampo facendo entrare Marin al posto di Deiola (altra prestazione negativa per lui), ma anche il rumeno dimostra di non essere in giornata. Il raddoppio del Venezia è nell'aria: prima una voragine lasciata dalla difesa rossoblù permette all'ex Oristanio di andare in goal, ma un tacchetto di Pohjanpalo in fuorigioco porta l'arbitro Guida ad annullare la rete. Poi il difensore centrale decide di mettersi in proprio, affonda tra le imbarazzanti maglie della difesa del Cagliari, e, seppur in caduta ed equilibrio precario, riesce a toccare la palla quel poco che basta per inviarla alle spalle di un incerto, molto incerto, Sherri. Il Cagliari sembra sulle gambe, ma a dare una lieve scossa è un ragazzo di 36 anni da cui tanti elementi della squadra di Nicola dovrebbero imparare: Leonardo Pavoletti. Il tecnico piemontese lo manda in campo per cercare di smuovere qualcosa in avanti ed il centravanti labronico risponde presente mettendo alle spalle di Stankovic un cross di Augello. A quel punto la squadra rossoblù si butta a capofitto in avanti, chiude il Venezia nella propria metà campo per una sorta di assalto all'arma bianca. Ed è qui che il giovane Stankovic si guadagna il titolo di MVP della gara, opponendosi alle conclusioni di Lapadula, Zappa, Felici e lo stesso Pavoletti. Al triplice fischio parte la lecita festa dei lagunari che abbandonano l'ultimo posto, ed avvicinano proprio il Cagliari ad una sola lunghezza. Per Nicola è la terza sconfitta consecutiva, e con una sola vittoria nelle ultime otto gare la crisi è decisamente conclamata.
Altre notizie
Ultime dai canali
palermoCittadella-Palermo, arbitra Sozza
parmaUnder 18, vittoria importante contro il Verona che avvicina i crociati ai play off
interMonza, si separano le strade con Nesta: tecnico esonerato dopo il ko con la Juve
napoliDa Firenze - Maxi-operazione Napoli-Fiorentina? In ballo 4 calciatori: i dettagli
milanSupercoppa, verso Juventus-Milan: per Danilo e Douglas Luiz prosegue il lavoro personalizzato
La giornata - In partitella tre doppiette. Favilli e Tripaldelli: solo personalizzato
cagliariPrimavera 1- Cagliari-Fiorentina 1-0: Fine primo tempo
serie cPicerno, Tomei: "Pari con l'Avellino sarebbe stato più giusto. Mercato? Mese particolare"
Primo piano