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Venezia, contro l'Inter a testa alta. 3 buone notizie per Di Francesco, nonostante il ko
Il Venezia esce dalla sfida di San Siro con una sconfitta che lascia certamente l'amaro in bocca, ma che al contempo è dolce e sa un po' di vittoria. Sì perché alla vigilia i lagunari erano dati per spacciati, per ovvi motivi. A maggior ragione a leggere le formazioni ufficiali: di turnover neanche l'ombra fra i nerazzurri, mentre è lo stesso Di Francesco che deve piegarsi alle rotazioni, visto che la sfida infrasettimanale ha fatto lasciare per strada qualche energia ai vari Duncan e Busio. Alla fine però la differenza l'ha fatta un colpo di testa di Lautaro Martinez e l'intervento del Var che toglie un pari a tempo scaduto che sarebbe valso come l'oro.
3 buone notizie per Di Francesco
Di Francesco ha di che essere soddisfatto, nonostante il ko. Prima di tutto perché le sue idee sono sempre più fatte proprie dagli arancioneroverdi. Il coraggio di voler ricercare il protagonismo anche a San Siro per esempio è farina del suo sacco. Si può cercare la salvezza facendo catenaccio e contropiede, oppure credendo nei propri concetti nonostante si parta sfavoriti quasi ogni domenica. Ha scelto la seconda via e la cosa si nota soprattutto quando il Venezia ha la palla e sa cosa fare, senza buttarla avanti sperando. Ed il gruppo cresce anche nel crederci fino alla fine, nel lottare di più di quanto non venisse fatto nelle prime uscite
La seconda buona notizia è nel fatto che Filip Stankovic aveva bisogno di una serata del genere: nelle sue prime tre partite in A aveva sì fatto altre parate importanti, ma anche commesso qualche incertezza. Parliamo di un giocatore che potrebbe essere tutto del Venezia a fine anno: patrimonio che si sta valorizzando, la scelta di preferire mettersi in gioco con Joronen anziché andare in altri lidi (vedi la Francia) sta pagando.
La terza è che il Venezia correva il rischio ieri sera di perdere quanto di buono fatto contro Monza e Udinese in particolare, dato che sarebbe stato normale perdere anche con un certo scarto contro una squadra come l'Inter. Un po' di fortuna c'è stata per gli errori degli avversari e le parate di Stankovic, al contempo la sfortuna nell'episodio finale fa uscire con l'animo sereno di chi sa che rimane sulla strada giusta all'interno di un percorso.
Gli aspetti da migliorare: quante occasioni concesse e davanti c'è da crescere
Si possono avere quante idee si vogliono, ma è chiaro che quando si punta su ragazzi giovani o su giocatori inesperti della categoria, qualcosa si può pagare anche per la cattiveria sottoporta. Vedi Oristanio che sbaglia da due passi contro un super Sommer, oppure banalmente Yeboah che - non era semplicissima, ma per uno come lui nemmeno da calciare così - aveva la palla dell'uno a uno e la colpisce male.
Poi il tema delle occasioni concesse difensivamente rimane d'attualità. E qui non si parla di quelle "calcolate": se sei coraggioso e pressi alto, devi aspettarti che l'Inter possa ripartire con gente come Dumfries e Dimarco che in campo aperto diventa devastante. Allo stesso tempo però, c'è da lavorare sulla determinazione con la quale il Venezia si organizza in determinate situazioni. Vedi l'occasione avuta da Lautaro Martinez dopo pochi minuti: il capocannoniere della scorsa Serie A non può avere quella facilità lì nel saltare completamente indisturbato in area piccola su un calcio d'angolo...
3 buone notizie per Di Francesco
Di Francesco ha di che essere soddisfatto, nonostante il ko. Prima di tutto perché le sue idee sono sempre più fatte proprie dagli arancioneroverdi. Il coraggio di voler ricercare il protagonismo anche a San Siro per esempio è farina del suo sacco. Si può cercare la salvezza facendo catenaccio e contropiede, oppure credendo nei propri concetti nonostante si parta sfavoriti quasi ogni domenica. Ha scelto la seconda via e la cosa si nota soprattutto quando il Venezia ha la palla e sa cosa fare, senza buttarla avanti sperando. Ed il gruppo cresce anche nel crederci fino alla fine, nel lottare di più di quanto non venisse fatto nelle prime uscite
La seconda buona notizia è nel fatto che Filip Stankovic aveva bisogno di una serata del genere: nelle sue prime tre partite in A aveva sì fatto altre parate importanti, ma anche commesso qualche incertezza. Parliamo di un giocatore che potrebbe essere tutto del Venezia a fine anno: patrimonio che si sta valorizzando, la scelta di preferire mettersi in gioco con Joronen anziché andare in altri lidi (vedi la Francia) sta pagando.
La terza è che il Venezia correva il rischio ieri sera di perdere quanto di buono fatto contro Monza e Udinese in particolare, dato che sarebbe stato normale perdere anche con un certo scarto contro una squadra come l'Inter. Un po' di fortuna c'è stata per gli errori degli avversari e le parate di Stankovic, al contempo la sfortuna nell'episodio finale fa uscire con l'animo sereno di chi sa che rimane sulla strada giusta all'interno di un percorso.
Gli aspetti da migliorare: quante occasioni concesse e davanti c'è da crescere
Si possono avere quante idee si vogliono, ma è chiaro che quando si punta su ragazzi giovani o su giocatori inesperti della categoria, qualcosa si può pagare anche per la cattiveria sottoporta. Vedi Oristanio che sbaglia da due passi contro un super Sommer, oppure banalmente Yeboah che - non era semplicissima, ma per uno come lui nemmeno da calciare così - aveva la palla dell'uno a uno e la colpisce male.
Poi il tema delle occasioni concesse difensivamente rimane d'attualità. E qui non si parla di quelle "calcolate": se sei coraggioso e pressi alto, devi aspettarti che l'Inter possa ripartire con gente come Dumfries e Dimarco che in campo aperto diventa devastante. Allo stesso tempo però, c'è da lavorare sulla determinazione con la quale il Venezia si organizza in determinate situazioni. Vedi l'occasione avuta da Lautaro Martinez dopo pochi minuti: il capocannoniere della scorsa Serie A non può avere quella facilità lì nel saltare completamente indisturbato in area piccola su un calcio d'angolo...
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