Udinese, Campoccia: "Non solo calcio, il Bluenergy Stadium è il centro di tante attività"

Durante l’evento “Infrastrutture e Sport: una ricchezza per il Paese”, organizzato da PWC con Calcio e Finanza, il vicepresidente dell’Udinese, Stefano Campoccia, ha illustrato la visione del club friulano sulle infrastrutture sportive.

"L’intuizione di Giampaolo Pozzo è stata quella di vedere lo stadio non come un costo, ma come un centro di ricavi. Questo approccio concreto ci ha portato a considerarlo come una vera e propria azienda", ha spiegato Campoccia. L’Udinese, club con 30 anni di permanenza in Serie A e un fatturato di 80 milioni, ha sviluppato un modello industriale in cui lo stadio è visto come un asset strategico.

L’evoluzione dello stadio passa anche per la sostenibilità: "Puntiamo alla carbon neutrality, con l’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto, anche se ciò ha comportato diverse difficoltà", ha aggiunto. L’impianto ospita 110 eventi all’anno ed è gestito come una business unit, con costi e ricavi bilanciati. Un esempio concreto è l’auditorium da 300 posti, un investimento che genera entrate aggiuntive.

Guardando al futuro, il club punta sulla digitalizzazione e sull’innovazione tecnologica: "Stiamo lavorando sul riconoscimento facciale, anche se ci sono complessità normative legate alla privacy. Inoltre, stiamo valutando investimenti digitali per migliorare l’esperienza del matchday e attrarre pubblico anche nei giorni senza partite".

Infine, Campoccia ha commentato la situazione legata al nuovo San Siro: "Stiamo tutti tifando per Milano, che è la capitale del calcio, ma tutte le società devono investire nelle infrastrutture. Servirebbero incentivi federali per chi si è mosso in anticipo, come il tax credit per tutti, anche per chi ha già investito senza aiuti statali".