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Solet: "Prendetemi al Fantacalcio". E il difensore dell'Udinese lancia la sfida a Inter e Milan
Oumar Solet, difensore dell'Udinese tesserato da pochi giorni ma già acquistato dai friulani da diverse settimane, ha rilasciato un'intervista al portale Gianlucadimarzio.com, nel corso della quale mette dei paletti sulla sua nuova avventura: "L'Italia era nel mio destino. E vi consiglio di prendermi al Fantacalcio, ancora mi conoscono in pochi!". Anche se la lingua ancora va imparata: "Il mio italiano è work in progress. Sono ancora giovane e ho tanta voglia di imparare, anche in campo. Ai tifosi e a questo club spero di dare tutto il meglio di me: se ci riuscirò, sarò il più felice al mondo".
Non era la prima volta che Solet veniva accostato a una squadra di Serie A. Lo conferma lui stesso: "Mentre ero a Salisburgo vari club italiani erano interessati a me. Ora finalmente posso giocare in un campionato importante e con una squadra che crede molto in me: quando l’Udinese mi ha presentato il progetto mi hanno convinto subito". E come ha visto il gruppo di Runjaic? Dice Solet: "C'è energia positiva nello spogliatoio. Proverò a essere un leader per l’Udinese, dentro e fuori dal campo e a portare la mia esperienza internazionale".
In Austria, Solet ha già avuto modo di sfidare protagonisti del nostro campionato: "Ho giocato contro Leao, De Ketelaere e Lautaro. Sono state delle belle battaglie, soprattutto contro l’Inter". Al suo fianco in difesa c'era Pavlovic, oggi al Milan: "Siamo buoni amici. E con noi c’era anche Noah Okafor: ora loro sono di nuovo insieme, io invece spero di batterli sul campo". Ma ce n'è anche per i cugini dell'Inter: "Ci abbiamo perso entrambe le volte. Milan e Inter sono squadre forti con tifoserie calde: l’atmosfera allo stadio era magica. Ma non mi va giù: voglio vincere a San Siro e mi rifarò con l’Udinese".
Conclusione sul fratello Isaac, anch'esso calciatore e in forza al Goztepe, in Turchia: "Da bambini giocavamo tutto il giorno: da quando siamo nati viviamo per il calcio, era il nostro sogno. Oggi ci spingiamo a vicenda e magari fra qualche anno saremo compagni o avversari, forse proprio qui in Italia".
Non era la prima volta che Solet veniva accostato a una squadra di Serie A. Lo conferma lui stesso: "Mentre ero a Salisburgo vari club italiani erano interessati a me. Ora finalmente posso giocare in un campionato importante e con una squadra che crede molto in me: quando l’Udinese mi ha presentato il progetto mi hanno convinto subito". E come ha visto il gruppo di Runjaic? Dice Solet: "C'è energia positiva nello spogliatoio. Proverò a essere un leader per l’Udinese, dentro e fuori dal campo e a portare la mia esperienza internazionale".
In Austria, Solet ha già avuto modo di sfidare protagonisti del nostro campionato: "Ho giocato contro Leao, De Ketelaere e Lautaro. Sono state delle belle battaglie, soprattutto contro l’Inter". Al suo fianco in difesa c'era Pavlovic, oggi al Milan: "Siamo buoni amici. E con noi c’era anche Noah Okafor: ora loro sono di nuovo insieme, io invece spero di batterli sul campo". Ma ce n'è anche per i cugini dell'Inter: "Ci abbiamo perso entrambe le volte. Milan e Inter sono squadre forti con tifoserie calde: l’atmosfera allo stadio era magica. Ma non mi va giù: voglio vincere a San Siro e mi rifarò con l’Udinese".
Conclusione sul fratello Isaac, anch'esso calciatore e in forza al Goztepe, in Turchia: "Da bambini giocavamo tutto il giorno: da quando siamo nati viviamo per il calcio, era il nostro sogno. Oggi ci spingiamo a vicenda e magari fra qualche anno saremo compagni o avversari, forse proprio qui in Italia".
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