Monza, game over: da capire c'è soprattutto il futuro del club

Non c'è più niente da fare, game over. Inutile fare sforzi o fantasticare su numeri, statistiche, possibilità improbabili o appellarsi all'aritmetica. Dalle prossime partite fino all'ultima di campionato sarà una tristissima marcia verso la retrocessione in Serie B, dunque il Monza farà bene ad attrezzarsi almeno per non rendere il percorso un calvario calcistico. Com'era prevedibile il Torino è riuscito a vincere all'U-Power Stadium senza troppi problemi, a differenza dello scempio dell'Olimpico con la Roma a questo giro la squadra di Alessandro Nesta è riuscito a dimezzare il passivo passando dai 4 ai 2 gol subiti. E il dato è l'unica nota lieta in assoluto, il che è tutto dire.

Zero in tutto Il Monza è già retrocesso nella testa, essendosi ormai assuefatto alla sconfitta. Non c'è nulla che possa rialzare una gruppo ormai collassato e pieno zeppo di calciatori senza personalità, carattere, fame e cattiveria calcistica. Si salvano in pochissimi, giusto un paio, tanto che si possono contare sulle dita di una mano. Tutti gli altri sono già da tempo con la testa altrove. Gli errori/orrori sono molteplici, le responsabilità sono di tutti nessuno escluso. Ma un briciolo di dignità e senso di appartenenza non dovrebbe mai mancare nemmeno in circostanze calcisticamente drammatiche.

Il futuro Resta da capire come e da chi ripartirà il club. I dialoghi per una eventuale cessione della società sono ripresi e il gruppo Fininvest a fine stagione potrebbe lasciare come ha fatto intendere già in passato Pier Silvio Berlusconi. Il passaggio è cruciale perchè da lì in poi si capiranno le prossime strategie. La squadra sarà praticamente azzerata: fra calciatori in scadenza e altri destinati ad andare via si ricomincerà praticamente dalle basi. Il che può essere sicuramente una buona notizia dato che a Monza un ciclo è decisamente finito.