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Marocchino: "Juventus, da Motta non mi aspettavo di più. È un allenatore-filosofo"
Domenico Marocchino, ex calciatore della Juventus, in un'intervista rilasciata al Corriere di Torino si è soffermato sui prossimi impegni dei bianconeri (Torino, Atalanta, Milan, Club Brugge, Napoli e Benfica in 18 giorni): "Un calendario impegnativo, si fa fatica anche soltanto a nominare queste squadre... Comincia un periodo molto importante se non determinante per i bianconeri. La Juve non deve imparare soltanto a ottimizzare gli snodi all’interno di una singola partita, quando si è in vantaggio non si può mollare come è successo contro la Fiorentina e in Supercoppa con il Milan, ma anche i momenti cruciali del calendario".
In vista del derby Marocchino si esprime così: "Arriva un derby da veri brividi, perJuve e Toro sarà come mangiare un ghiacciolo d’inverno. Ai ragazzi di Vanoli serve il vero spirito del Toro, quel tremendismo di una volta. La Juve deve invece ritrovare al più presto il killer instinct, quella capacità di affondare il coltello nella partita".
Sul passaggio da Allegri a Thiago Motta l'ex bianconero dice la sua: "Quando i tifosi bianconeri esultavano per l’allontanamento di Allegri e la rottamazione di Rabiot e Chiesa, io avevo qualche dubbio. Non sono allegriano, ma Max ha ottenuto sempre il massimo. Detto questo, non mi aspettavo molto di più dai primi mesi di Thiago Motta. Ma quando arriva un allenatore “filosofo”, diciamo così, oltre alla filosofia non si può comunque fare a meno della pratica. Alla Juve conta la sostanza".
In vista del derby Marocchino si esprime così: "Arriva un derby da veri brividi, perJuve e Toro sarà come mangiare un ghiacciolo d’inverno. Ai ragazzi di Vanoli serve il vero spirito del Toro, quel tremendismo di una volta. La Juve deve invece ritrovare al più presto il killer instinct, quella capacità di affondare il coltello nella partita".
Sul passaggio da Allegri a Thiago Motta l'ex bianconero dice la sua: "Quando i tifosi bianconeri esultavano per l’allontanamento di Allegri e la rottamazione di Rabiot e Chiesa, io avevo qualche dubbio. Non sono allegriano, ma Max ha ottenuto sempre il massimo. Detto questo, non mi aspettavo molto di più dai primi mesi di Thiago Motta. Ma quando arriva un allenatore “filosofo”, diciamo così, oltre alla filosofia non si può comunque fare a meno della pratica. Alla Juve conta la sostanza".
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