Il Toro perde di nuovo e Cairo è sempre più contestato: in casa granata non è un bel Natale

Il Toro perde ancora, contro il Bologna sono otto sconfitte nelle ultime 12 partite. E la contestazione contro il presidente Urbano Cairo si è inasprita ulteriormente, con centinaia di persone che dalla curva Maratona hanno lasciato in anticipo lo stadio per spostarsi sotto la tribuna e continuare la protesta. Le forze dell'ordine, in assetto antisommossa, hanno vigilato la situazione ma non si registrano incidenti. Il numero uno del club, lasciando lo stadio, ha rilasciato un breve commento: "Buona partita, purtroppo si è preso quel gol al settantesimo che non devi mai prendere. Buon natale a tutti" le parole dell'editore alessandrino.

In campo, invece, i granata hanno fatto enormi passi indietro rispetto alle gare contro Genoa ed Empoli, anche se il livello dell’avversario si è alzato notevolmente. Il numero dei tiri in porta, zero in 90 minuti, la dice lunga sulle continui difficoltà della squadra in fase realizzativa, al punto che i sei gol in otto gare interne rappresentano il secondo peggior risultato di tutta la serie A.

"Abbiamo perso contro un avversario molto forte, abbiamo fatto un buon primo tempo poi il loro 1-0 ci ha un po' tagliato le gambe - commenta il tecnico Paolo Vanoli - e la reazione è stata troppo di confusione, ci è mancata un po' di qualità nella finalizzazione". All'esterno dello stadio è proseguita la contestazione al presidente Urbano Cairo: "Siamo noi a dover trascinare il pubblico, stiamo dando il massimo e dobbiamo solo pensare al campo e a lavorare" replica il tecnico. E sulla situazione generale, con la squadra che continua a non ingranare: "Non sono uno che si abbatte, sono un guerriero e vado avanti cercando di dare il 110% - il grido di battaglia di Vanoli - e se questo non basta, allora cercherò di dare il 120% perché sono io il responsabile, sono io l'allenatore di questa squadra quindi è giusto che io debba spingere. Non mi sono mai arreso in tutto quello che ho fatto e non mi arrenderò nemmeno adesso".