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Per la prima volta Cairo ammette un possibile addio: venti arabi soffiano sul Torino
Urbano Cairo si sta mettendo all'ascolto di possibili proposte per la cessione del Torino. Lo scrive il 'Corriere dello Sport': stanco di essere additato come il possibile tiranno che tiene in ostaggio la società granata, il proprietario di RCS nelle ultime settimane ha intrattenuto colloqui con la galassia Red Bull e adesso aspetta con interesse possibili proposte dal mondo arabo. A Riyad si rincorrono infatti le voci su un possibile interesse arabo per l’acquisto del club. Non ci sono ancora trattative ma, secondo quanto filtra, l’establishment saudita starebbe studiando il fascicolo granata e valutando la fattibilità dell’operazione.
Dopo le indiscrezioni raccolte in mattinata, è arrivata anche la conferma del diretto interessato. Per la prima volta, infatti, Urbano Cairo ha ammesso che potrebbe cedere il Torino. Intervenuto nel corso della sesta edizione dello 'Sport Talk Industry', il presidente della società granata s'è così espresso sulla sua presidenza: "Sono al Torino da 19 anni e non rimarrò a vita, prima o poi passerò la mano. Spero però che quando venderò il Toro lo cederò a qualcuno più ricco di me che possa avere quei 20-30 milioni di euro in più... Quando arriverà uno più ricco io mi farò da parte, non voglio rimanere a vita al Torino. I ventenni finiscono, vale anche per me. Ma non dobbiamo generalizzare: il fondo Elliott al Milan ha fatto sicuramente bene, anche Commisso a Firenze sta facendo un buon lavoro, nel calcio non basta avere molti soldi per ottenere risultati. Il calcio italiano ha attratto proprietà straniere perché i prezzi delle società italiane sono molto competitivi. A volte ci sono tensioni legate a rapporti personali nel mondo del calcio. Sicuramente ci sarebbe bisogno di una maggiore unità di intenti e strategie chiare che coinvolgano tutto il movimento.
Sulla sua avventura a Torino: "Presi il club 19 anni fa perché fui chiamato dal Sindaco della città. Il Torino stava fallendo ed era preoccupato della situazione. Risposi alla chiamata perché avevo una mamma tifosissima del Toro che mi spinse, ero conscio dei problemi e delle insidie del calcio. Abbiamo fatto subito benissimo, poi alti e bassi, ora siamo stabilmente in Serie A da 12-13 anni. Si può sempre fare meglio, poi l’Atalanta ha creato un precedente e tutti dicono: 'Perché il Torino non può ottenere quello che sta ottenendo l’Atalanta?' Sono stato vicino a Gasperini, quando Ventura stava per andare via l’avevo chiamato ma aveva ancora un contratto con il Genoa e non lo ha liberato.
Dopo le indiscrezioni raccolte in mattinata, è arrivata anche la conferma del diretto interessato. Per la prima volta, infatti, Urbano Cairo ha ammesso che potrebbe cedere il Torino. Intervenuto nel corso della sesta edizione dello 'Sport Talk Industry', il presidente della società granata s'è così espresso sulla sua presidenza: "Sono al Torino da 19 anni e non rimarrò a vita, prima o poi passerò la mano. Spero però che quando venderò il Toro lo cederò a qualcuno più ricco di me che possa avere quei 20-30 milioni di euro in più... Quando arriverà uno più ricco io mi farò da parte, non voglio rimanere a vita al Torino. I ventenni finiscono, vale anche per me. Ma non dobbiamo generalizzare: il fondo Elliott al Milan ha fatto sicuramente bene, anche Commisso a Firenze sta facendo un buon lavoro, nel calcio non basta avere molti soldi per ottenere risultati. Il calcio italiano ha attratto proprietà straniere perché i prezzi delle società italiane sono molto competitivi. A volte ci sono tensioni legate a rapporti personali nel mondo del calcio. Sicuramente ci sarebbe bisogno di una maggiore unità di intenti e strategie chiare che coinvolgano tutto il movimento.
Sulla sua avventura a Torino: "Presi il club 19 anni fa perché fui chiamato dal Sindaco della città. Il Torino stava fallendo ed era preoccupato della situazione. Risposi alla chiamata perché avevo una mamma tifosissima del Toro che mi spinse, ero conscio dei problemi e delle insidie del calcio. Abbiamo fatto subito benissimo, poi alti e bassi, ora siamo stabilmente in Serie A da 12-13 anni. Si può sempre fare meglio, poi l’Atalanta ha creato un precedente e tutti dicono: 'Perché il Torino non può ottenere quello che sta ottenendo l’Atalanta?' Sono stato vicino a Gasperini, quando Ventura stava per andare via l’avevo chiamato ma aveva ancora un contratto con il Genoa e non lo ha liberato.
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