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Pedersen primo norvegese della storia del Torino: "So delle aspettative, ma penso al campo"
"Sono il primo norvegese della storia del Torino, è speciale per me, voglio renderlo ancora più speciale raggiungendo qualcosa di importante sul campo". Parla così Marcus Pedersen, esterno arrivato in estate dal mercato per sostituire Bellanova, ai canali ufficiali del club granata: "Haaland è un grande esempio, fortissimo, durante gli allenamenti vedo come tira: è di livello mondiale, è fantastico poter giocare con lui in Nazionale, ti fa vedere come influenza il gruppo e ti mostra che tutto è possibile. Parlo norvegese, inglese, olandese e un po' italiano. Buona accoglienza a Torino, so che ci sono aspettative, ma penso al campo".
Pedersen è arrivato in prestito dal Feyenoord.
"Diventare campione con il Feyenoord è stato uno dei momenti più importanti della carriera, il più importante. Nel calcio è importante alzare trofei, ci sono tanti giocatori di successo che non riescono a vincere. Sei in una sorta di bolla quando sei in testa al campionato, devi pensare a difendere la posizione, sono tutti contro di te ed è come se tutti volessero sottrarti qualcosa. Ci vuole mentalità differente per rimanere per tanto tempo a quel livello".
Carriera e altri sport. "Sono andato via di casa a 15 anni per andare in una scuola sportiva, non è stato facile. Nelle giovanili facevo l'attaccante, poi l'ala destra, esterno e terzino. Il terzino è la mia posizione preferita. Mi piace la pallacanestro, ma facevo atletica, ho fatto i 60 metri per 3/4 anni e mi ha aiutato molto a migliorare velocità. Non guardo molto tennis, forse devo chiamare Casper Ruud per qualche partita, so che ci sono le Finals a Torino".
Pedersen è arrivato in prestito dal Feyenoord.
"Diventare campione con il Feyenoord è stato uno dei momenti più importanti della carriera, il più importante. Nel calcio è importante alzare trofei, ci sono tanti giocatori di successo che non riescono a vincere. Sei in una sorta di bolla quando sei in testa al campionato, devi pensare a difendere la posizione, sono tutti contro di te ed è come se tutti volessero sottrarti qualcosa. Ci vuole mentalità differente per rimanere per tanto tempo a quel livello".
Carriera e altri sport. "Sono andato via di casa a 15 anni per andare in una scuola sportiva, non è stato facile. Nelle giovanili facevo l'attaccante, poi l'ala destra, esterno e terzino. Il terzino è la mia posizione preferita. Mi piace la pallacanestro, ma facevo atletica, ho fatto i 60 metri per 3/4 anni e mi ha aiutato molto a migliorare velocità. Non guardo molto tennis, forse devo chiamare Casper Ruud per qualche partita, so che ci sono le Finals a Torino".
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