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Torino, la difesa preoccupa Vanoli. E pure il ginocchio sinistro di Zapata fa tremare
Cross dalla sinistra, dormita in mezzo e gol: il 3-2 finale di Inter-Toro è tutta nei traversoni dei nerazzurri e nei nuovi svarioni difensivi dei granata. E ci mancava pure il dramma Zapata: la torsione del suo ginocchio sinistro fa tremare tutto l’ambiente, le mani sul volto e l’uscita in barella faranno vivere ore di estrema apprensione in attesa degli esami. Per carità, la squadra si porta a casa lo spirito mostrato a San Siro nonostante l’inferiorità numerica e il fatto di essere riusciti a rimanere in partita contro i campioni d’Italia in carica, ma intanto le sconfitte consecutive diventano tre. Benedetta sosta, verrebbe da dire, visto che il Toro stava iniziando ad infilarsi in un vicolo cieco, anche se a conti fatti i tonfi sono stati contro due big come Lazio e Inter e in Coppa Italia contro l’Empoli ancora imbattuto.
Eppure, la situazione rischierebbe di precipitare se il ginocchio del colombiano avesse fatto quel crack che nessuno vorrebbe sentire. Perché le immagini mettono i brividi, soprattutto se paragonate a quelle di Bremer giusto pochi giorni fa a Lipsia. “Su Zapata incrociamo le dita, sembrerebbe una distorsione al ginocchio ma dobbiamo aspettare” ha provato ad essere ottimista Vanoli, anche se fin da subito è calato il gelo in spogliatoio. E le prime sensazioni dello staff medico non sono delle migliori, anzi, ma tutti sperano ancora di ricevere buone notizie: il giorno della verità sarà domani, quando il capitano si sottoporrà ad esami strumentali e si capirà tutto.
Venendo ai discorsi di campo, la difesa del Toro continua a fare acqua da tutte le parti. Al di là della folle espulsione di Maripan dopo appena 20 minuti, “Un giocatore della sua esperienza non deve fare un errore del genere, soprattutto a inizio partita” la ramanzina di Vanoli al giocatore in tv, ormai c’è la sensazione che quando gli avversari si avvicinano all’area, il pericolo sia dietro l’angolo. I granata hanno preso tre gol praticamente identici a San Siro, con gli errori di Coco in marcatura su Thuram, degli esterni che non hanno chiuso abbastanza velocemente sui traversoni dalla sinistra e pure di Vanja che ci ha messo del suo sul 3-2. Il numero delle reti continua a salire vertiginosamente, sono diventati dieci nelle ultime quattro partite tra campionato e Coppa Italia. Vanoli deve correre velocemente ai ripari: se la sua filosofia è quella del segnare un gol in più degli altri piuttosto che uno in meno, senza Zapata si perde un’enorme percentuale di pericolosità offensiva.
Eppure, la situazione rischierebbe di precipitare se il ginocchio del colombiano avesse fatto quel crack che nessuno vorrebbe sentire. Perché le immagini mettono i brividi, soprattutto se paragonate a quelle di Bremer giusto pochi giorni fa a Lipsia. “Su Zapata incrociamo le dita, sembrerebbe una distorsione al ginocchio ma dobbiamo aspettare” ha provato ad essere ottimista Vanoli, anche se fin da subito è calato il gelo in spogliatoio. E le prime sensazioni dello staff medico non sono delle migliori, anzi, ma tutti sperano ancora di ricevere buone notizie: il giorno della verità sarà domani, quando il capitano si sottoporrà ad esami strumentali e si capirà tutto.
Venendo ai discorsi di campo, la difesa del Toro continua a fare acqua da tutte le parti. Al di là della folle espulsione di Maripan dopo appena 20 minuti, “Un giocatore della sua esperienza non deve fare un errore del genere, soprattutto a inizio partita” la ramanzina di Vanoli al giocatore in tv, ormai c’è la sensazione che quando gli avversari si avvicinano all’area, il pericolo sia dietro l’angolo. I granata hanno preso tre gol praticamente identici a San Siro, con gli errori di Coco in marcatura su Thuram, degli esterni che non hanno chiuso abbastanza velocemente sui traversoni dalla sinistra e pure di Vanja che ci ha messo del suo sul 3-2. Il numero delle reti continua a salire vertiginosamente, sono diventati dieci nelle ultime quattro partite tra campionato e Coppa Italia. Vanoli deve correre velocemente ai ripari: se la sua filosofia è quella del segnare un gol in più degli altri piuttosto che uno in meno, senza Zapata si perde un’enorme percentuale di pericolosità offensiva.
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