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Mercato no stop - Indiscrezioni, trattative e retroscena del 4 ottobre
LA JUVENTUS PUNTA AL RINNOVO DI VLAHOVIC DURANTE LA SOSTA, INTANTO DOPO IL K.O. DI BREMER SI RIPENSA A KIWIOR PER IL MERCATO DI GENNAIO. IL MILAN PENSA A VICE-FOFANA: TORNA L'IPOTESI CARDOSO. FIORENTINA-ADLI, MISSIONE RISCATTO. TORINO, LE ULTIME SUL PROLUNGAMENTO DI RICCI. GENOA, IL CEO BLAZQUEZ PREANNUNCIA TRE COLPI A GENNAIO.
Dusan Vlahovic è al turning point della maturazione? In molti, tra la Juventus e la tifoseria, lo sperano perché il centravanti serbo in Champions League ha finalmente messo un punto al periodo nero che lo stava divorando: a secco dopo 4 partite, ha preso in mano la situazione e si è dato una scrollata per segnare 4 gol in altrettanti giorni. E la doppietta regale segnata al Lipsia, che ha dato il via alla rimonta e al successivo sorpasso vincente dei bianconeri, è solo l'ultima fotografia. Mantenere un ritmo continuo in zona gol, senza lasciar più in difficoltà la squadra e Thiago Motta, che in lui crede ciecamente. È tempo anche di focalizzarsi su se stesso e sul '9' che porta sulla schiena, discostandosi dal confronto ingombrante con Cristiano Ronaldo e la famigerata maglia 7, suggerisce l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport. Con un Vlahovic in formato leader - lo ha dimostrato allo svantaggio per 2-1 e anche dopo l'espulsione di Di Gregorio - e bomber di rara bellezza è inevitabile per la Juventus cominciare a studiare i discorsi per un rinnovo di contratto. Al momento il serbo è vincolato da un accordo fino al 2026 e - si legge - i contatti con il procuratore Darko Ristic sono partiti la scorsa stagione, ma adesso si intensificheranno. Di preciso nel pieno della sosta nazionali di ottobre, a bocce ferme, per cui il club bianconero offrirà un ingaggio tale da renderlo più sostenibile, allungando la durata fino al 2028. L'operazione ha probabilità maggiori di andare in porto se verranno inseriti dei bonus per ritoccare le cifre, evidenziando il legame forte con la società.
L'imprevisto che non ci voleva. L'infortunio grave riportato da Gleison Bremer in Champions League apre inevitabilmente dei nuovi scenari in casa Juventus. Sì, perché Thiago Motta dovrà rinunciare al brasiliano per almeno 6-8 mesi dopo la lesione del legamento crociato anteriore e del menisco riportata contro il Lipsia, proprio quando la difesa viaggiava a ritmi allucinanti. Infatti la squadra bianconera fin qui non ha incassato nemmeno un gol in campionato e non è riuscito a nessuno tra Serie A, Premier , Bundesliga e Ligue 1. Per 90 giorni la Juventus dovrà trovare una soluzione nell'immediato per ovviare all'assenza di Bremer nel cuore della difesa. Ma nelle prossime settimane, spiega La Gazzetta dello Sport, il club diretto dal d.t. Cristiano Giuntoli pondererà le scelte da prendere nel mercato invernale. Magari un prestito di qualità - suggerisce il quotidiano -, che potrebbe essere il già citato Jakub Kiwior dell'Arsenal, senza escludere l'idea di richiamare all'ovile Tiago Djalò in prestito al Porto.
Dopo il gravissimo infortunio Bremer punta a rientrare nelle ultime gare di campionato per ritrovare il ritmo e partecipare al Mondiale per club di giugno. Nel frattempo, la Juventus e Thiago Motta valutano soluzioni di mercato e, nell’immediato per quanto riguarda il tecnico, di uomini. Detto dell'intenzione di non ricorrere al mercato degli svincolati, si guarda a gennaio per giocatori di affidabilità e soprattutto prospettiva.
Come ad esempio - riporta oggi Tuttosport - il 23enne francese Maxence Lacroix, passato in estate dal Wolfsburg al Crystal Palace, ma soprattutto Jorrel Hato, 18 enne dell’Ajax su cui il dt è al lavoro da tempo. Non è escluso, poi, che possa chiedere al Sassuolo il rientro di Tarik Muharemovic, difensore centrale di prospettiva in prestito dalla Next Gen. Motta, intanto, dovrà chiedere gli straordinari a Gatti e a Kalulu, la coppia di centrali più in alto nelle sue gerarchie. Sembrano esclusi cambi di modulo, ma non l’ipotesi di adattare qualche elemento (Locatelli?) con una mossa, appunto, “alla Motta”.
Paulo Fonseca sembra aver trovato con il derby vinto la struttura di gioco per il suo Milan: un 4-4-2 che varia a seconda dei momenti della partita che sta rendendo più equilibrata la squadra pur con diversi aspetti ancora da migliorare e assimilare. Quello che però preoccupa, al momento, è la sostenibilità nell'arco di tutta la stagione di questo modulo: a centrocampo, in particolare, ad eccezione di Fofana, Reijnders, Loftus e Musah, il tecnico non ha altre armi a disposizione. Ed è per queste ragioni - sottolinea Tuttosport - che il Milan sta già pensando a come ovviare a questo problema. L'intenzione più immediata, anche se sarà necessario aspettare, sarebbe quella di rinforzarsi nel mercato di gennaio. In questo senso ci potrebbe essere, si legge, un ritorno di fiamma per un calciatore che il Diavolo ha già corteggiato nel corso dell'ultima estate. Si tratta di Johnny Cardoso, centrocampista statunitense che milita nel Betis Siviglia. Per prenderlo i rossoneri dovrebbero liberarsi di un posto extracomunitario: sarebbe un acquisto in linea con le vedute societarie che spesso ha prediletto acquisti dall'estero, tanto più se di nazionalità americana. Rimane un po' più defilata l'opzione di prendere calciatori italiani.
Uno degli assoluto protagonisti dell'affermazione della Fiorentina con The New Saints in Conference League è stato Yacine Adli, centrocampista francese in prestito dal Milan. L'esordio da titolare con la maglia viola è stato un battesimo eccellente, abbellito dal gran gol di mancino al primo pallone buono della ripresa che ha tolto un po' di pressione dal groppone della Viola. Una nota lieta in una serata rovinata dall'infortunio tuttavia di Mandragora, per cui non filtrano tante sensazioni positive. Ma la prestazione di Adli fa ben sperare Raffaele Palladino e pure la Fiorentina in ottica futuro. È stato grazie al francese se la squadra gigliata non solo ha sbloccato la gara, ma ha cominciato a proporre una serie di verticalizzazioni e imbucate illuminanti, antipasto del disegnatore di gioco che potrebbe rivestire in ogni occasione. Fino a ieri il classe 2000 aveva giocato davvero poco, solo 63 minuti per un totale di quattro spezzoni di gara in campionato. Ma il primo sigillo per la Fiorentina, trovato con la determinazione di chi non intende gettare la spugna di fronte alle prime difficoltà di una nuova esperienza in una squadra differente, potrebbe rappresentare il suo trampolino di lancio. E continuando di questo passo magari il prossimo giugno la dirigenza della Fiorentina non ci penserà due volte ad esercitare il diritto di riscatto pattuito con il Milan.
La scorsa stagione al Torino aveva mostrato sprazzi di qualità, ma nel nuovo campionato sotto la gestione Vanoli Samuele Ricci sta vivendo una nuova vita. Tra le apparizioni di carattere in Nazionale (contro Francia e Israele in Nations League) e la fiducia di Spalletti, il mediano classe 2001 sembra un altro calciatore: maturo, coraggioso e consapevole delle scelte prese in campo, oltre che una continuità invidiabile visto la giovane età. La capacità con la quale a 23 anni sa tenere alta la testa sempre alla ricerca della giocata migliore da fare, anche nei momenti di traffico assoluto e di fronte ad avversari ostici, rispecchia appieno doti da punto di riferimento all'interno del sistema granata. D'altronde gli addii di Buongiorno e Bellanova hanno ferito parecchio l'ambiente granata e adesso i giocatori che hanno i fari puntati addosso sono il capitano Zapata e proprio Ricci. E adesso il banco di prova diventa particolarmente esigente. La prossima in campionato, domani, è contro l'Inter a San Siro: Campioni d’Italia in carica e reduci da un'iniezione di buon umore dopo il poker in Champions League alla Stella Rossa. Una gara che potrebbe essere spartiacque per il 21enne visto lo scontro diretto per pari punti in classifica (11), nel frattempo però il Torino non vuole perdere tempo - informa Tuttosport - e sta trattando il prolungamento di contratto con scadenza 2028 e di rinnovo al 2029.
Andres Blazquez, CEO del Genoa, torna a parlare delle difficoltà che il Grifone sta attraversando e lo fa alla sala dell'Istituto italiano di saldatura, in Val Bisagno, per la riunione con i club dell'Acg: "Sono andato in ritiro per stare vicino al mister e alla squadra - si legge su Il Secolo XIX -, insieme al dg Ricciardella, al ds Ottolini e al club manager Marco Rossi. Ho parlato con Gilardino e con i giocatori, è un momento difficile, ma c'è la volontà di venirne fuori". E per farlo la società ricorrerà al mercato: "A gennaio interverremo per rinforzare la squadra, servono giocatori pronti e con il mister abbiamo già individuato dove intervenire. Malinovskyi starà fuori a lungo e serve un sostituto, avremo bisogno di un'alternativa a Messias sulla trequarti e magari anche un attaccante. Poi vedremo se ci saranno anche altre necessità, ma ho avuto rassicurazioni da parte della proprietà sulla volontà di investire e di puntare su nuovi acquisti". Un tema delicato è quello di Frendrup: "Tanti tifosi mi chiedono di lui, se è vero che sarà ceduto come Gudmundsson. Sono storie completamente diverse, Gudmundsson voleva andare via e lo ha detto chiaramente. Frendrup resterà qui. In estate non ho mai detto che non sarebbe andato via nessuno dopo Martinez. Gud sarebbe dovuto partire già a giugno, ma il processo in Islanda aveva frenato tutto. Probabilmente abbiamo commesso qualche errore, Spors aveva valutato che la rosa andasse bene così, ma in effetti siamo stati penalizzati dai tanti infortuni muscolari, tutti in alcuni reparti. A fine agosto avevo parlato con il mister e mi aveva detto che con Miretti la squadra poteva essere ok, che al massimo poteva mancare un esterno sinistro. Ma la proprietà ha ritenuto che la squadra fosse a posto e non ci ha fatto investire ulteriormente".
CAVANI VUOLE CHIUDERE LA CARRIERA AL BOCA JUNIORS: PRONTO IL RINNOVO DI CONTRATTO.
È uno dei migliori attaccanti degli ultimi 20 anni, ha fatto sognare i tifosi di Napoli, Paris Saint-Germain e Manchester United e ora si appresta ad affrontare la tappa finale di una carriera davvero straordinaria. Edinson Roberto Cavani Gómez potrebbe firmare presto il suo ultimo contratto con il suo attuale club, il Boca Juniors, prima di appendere le scarpette al chiodo. Il centravanti uruguaiano, che compirà 35 anni a febbraio, ha il contratto in scadenza a dicembre ma potrebbe prolungarlo per un'altra stagione, convinto che quello di Buenos Aires sia l'ultimo club della sua carriera. A riportarlo è Olé.
Dusan Vlahovic è al turning point della maturazione? In molti, tra la Juventus e la tifoseria, lo sperano perché il centravanti serbo in Champions League ha finalmente messo un punto al periodo nero che lo stava divorando: a secco dopo 4 partite, ha preso in mano la situazione e si è dato una scrollata per segnare 4 gol in altrettanti giorni. E la doppietta regale segnata al Lipsia, che ha dato il via alla rimonta e al successivo sorpasso vincente dei bianconeri, è solo l'ultima fotografia. Mantenere un ritmo continuo in zona gol, senza lasciar più in difficoltà la squadra e Thiago Motta, che in lui crede ciecamente. È tempo anche di focalizzarsi su se stesso e sul '9' che porta sulla schiena, discostandosi dal confronto ingombrante con Cristiano Ronaldo e la famigerata maglia 7, suggerisce l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport. Con un Vlahovic in formato leader - lo ha dimostrato allo svantaggio per 2-1 e anche dopo l'espulsione di Di Gregorio - e bomber di rara bellezza è inevitabile per la Juventus cominciare a studiare i discorsi per un rinnovo di contratto. Al momento il serbo è vincolato da un accordo fino al 2026 e - si legge - i contatti con il procuratore Darko Ristic sono partiti la scorsa stagione, ma adesso si intensificheranno. Di preciso nel pieno della sosta nazionali di ottobre, a bocce ferme, per cui il club bianconero offrirà un ingaggio tale da renderlo più sostenibile, allungando la durata fino al 2028. L'operazione ha probabilità maggiori di andare in porto se verranno inseriti dei bonus per ritoccare le cifre, evidenziando il legame forte con la società.
L'imprevisto che non ci voleva. L'infortunio grave riportato da Gleison Bremer in Champions League apre inevitabilmente dei nuovi scenari in casa Juventus. Sì, perché Thiago Motta dovrà rinunciare al brasiliano per almeno 6-8 mesi dopo la lesione del legamento crociato anteriore e del menisco riportata contro il Lipsia, proprio quando la difesa viaggiava a ritmi allucinanti. Infatti la squadra bianconera fin qui non ha incassato nemmeno un gol in campionato e non è riuscito a nessuno tra Serie A, Premier , Bundesliga e Ligue 1. Per 90 giorni la Juventus dovrà trovare una soluzione nell'immediato per ovviare all'assenza di Bremer nel cuore della difesa. Ma nelle prossime settimane, spiega La Gazzetta dello Sport, il club diretto dal d.t. Cristiano Giuntoli pondererà le scelte da prendere nel mercato invernale. Magari un prestito di qualità - suggerisce il quotidiano -, che potrebbe essere il già citato Jakub Kiwior dell'Arsenal, senza escludere l'idea di richiamare all'ovile Tiago Djalò in prestito al Porto.
Dopo il gravissimo infortunio Bremer punta a rientrare nelle ultime gare di campionato per ritrovare il ritmo e partecipare al Mondiale per club di giugno. Nel frattempo, la Juventus e Thiago Motta valutano soluzioni di mercato e, nell’immediato per quanto riguarda il tecnico, di uomini. Detto dell'intenzione di non ricorrere al mercato degli svincolati, si guarda a gennaio per giocatori di affidabilità e soprattutto prospettiva.
Come ad esempio - riporta oggi Tuttosport - il 23enne francese Maxence Lacroix, passato in estate dal Wolfsburg al Crystal Palace, ma soprattutto Jorrel Hato, 18 enne dell’Ajax su cui il dt è al lavoro da tempo. Non è escluso, poi, che possa chiedere al Sassuolo il rientro di Tarik Muharemovic, difensore centrale di prospettiva in prestito dalla Next Gen. Motta, intanto, dovrà chiedere gli straordinari a Gatti e a Kalulu, la coppia di centrali più in alto nelle sue gerarchie. Sembrano esclusi cambi di modulo, ma non l’ipotesi di adattare qualche elemento (Locatelli?) con una mossa, appunto, “alla Motta”.
Paulo Fonseca sembra aver trovato con il derby vinto la struttura di gioco per il suo Milan: un 4-4-2 che varia a seconda dei momenti della partita che sta rendendo più equilibrata la squadra pur con diversi aspetti ancora da migliorare e assimilare. Quello che però preoccupa, al momento, è la sostenibilità nell'arco di tutta la stagione di questo modulo: a centrocampo, in particolare, ad eccezione di Fofana, Reijnders, Loftus e Musah, il tecnico non ha altre armi a disposizione. Ed è per queste ragioni - sottolinea Tuttosport - che il Milan sta già pensando a come ovviare a questo problema. L'intenzione più immediata, anche se sarà necessario aspettare, sarebbe quella di rinforzarsi nel mercato di gennaio. In questo senso ci potrebbe essere, si legge, un ritorno di fiamma per un calciatore che il Diavolo ha già corteggiato nel corso dell'ultima estate. Si tratta di Johnny Cardoso, centrocampista statunitense che milita nel Betis Siviglia. Per prenderlo i rossoneri dovrebbero liberarsi di un posto extracomunitario: sarebbe un acquisto in linea con le vedute societarie che spesso ha prediletto acquisti dall'estero, tanto più se di nazionalità americana. Rimane un po' più defilata l'opzione di prendere calciatori italiani.
Uno degli assoluto protagonisti dell'affermazione della Fiorentina con The New Saints in Conference League è stato Yacine Adli, centrocampista francese in prestito dal Milan. L'esordio da titolare con la maglia viola è stato un battesimo eccellente, abbellito dal gran gol di mancino al primo pallone buono della ripresa che ha tolto un po' di pressione dal groppone della Viola. Una nota lieta in una serata rovinata dall'infortunio tuttavia di Mandragora, per cui non filtrano tante sensazioni positive. Ma la prestazione di Adli fa ben sperare Raffaele Palladino e pure la Fiorentina in ottica futuro. È stato grazie al francese se la squadra gigliata non solo ha sbloccato la gara, ma ha cominciato a proporre una serie di verticalizzazioni e imbucate illuminanti, antipasto del disegnatore di gioco che potrebbe rivestire in ogni occasione. Fino a ieri il classe 2000 aveva giocato davvero poco, solo 63 minuti per un totale di quattro spezzoni di gara in campionato. Ma il primo sigillo per la Fiorentina, trovato con la determinazione di chi non intende gettare la spugna di fronte alle prime difficoltà di una nuova esperienza in una squadra differente, potrebbe rappresentare il suo trampolino di lancio. E continuando di questo passo magari il prossimo giugno la dirigenza della Fiorentina non ci penserà due volte ad esercitare il diritto di riscatto pattuito con il Milan.
La scorsa stagione al Torino aveva mostrato sprazzi di qualità, ma nel nuovo campionato sotto la gestione Vanoli Samuele Ricci sta vivendo una nuova vita. Tra le apparizioni di carattere in Nazionale (contro Francia e Israele in Nations League) e la fiducia di Spalletti, il mediano classe 2001 sembra un altro calciatore: maturo, coraggioso e consapevole delle scelte prese in campo, oltre che una continuità invidiabile visto la giovane età. La capacità con la quale a 23 anni sa tenere alta la testa sempre alla ricerca della giocata migliore da fare, anche nei momenti di traffico assoluto e di fronte ad avversari ostici, rispecchia appieno doti da punto di riferimento all'interno del sistema granata. D'altronde gli addii di Buongiorno e Bellanova hanno ferito parecchio l'ambiente granata e adesso i giocatori che hanno i fari puntati addosso sono il capitano Zapata e proprio Ricci. E adesso il banco di prova diventa particolarmente esigente. La prossima in campionato, domani, è contro l'Inter a San Siro: Campioni d’Italia in carica e reduci da un'iniezione di buon umore dopo il poker in Champions League alla Stella Rossa. Una gara che potrebbe essere spartiacque per il 21enne visto lo scontro diretto per pari punti in classifica (11), nel frattempo però il Torino non vuole perdere tempo - informa Tuttosport - e sta trattando il prolungamento di contratto con scadenza 2028 e di rinnovo al 2029.
Andres Blazquez, CEO del Genoa, torna a parlare delle difficoltà che il Grifone sta attraversando e lo fa alla sala dell'Istituto italiano di saldatura, in Val Bisagno, per la riunione con i club dell'Acg: "Sono andato in ritiro per stare vicino al mister e alla squadra - si legge su Il Secolo XIX -, insieme al dg Ricciardella, al ds Ottolini e al club manager Marco Rossi. Ho parlato con Gilardino e con i giocatori, è un momento difficile, ma c'è la volontà di venirne fuori". E per farlo la società ricorrerà al mercato: "A gennaio interverremo per rinforzare la squadra, servono giocatori pronti e con il mister abbiamo già individuato dove intervenire. Malinovskyi starà fuori a lungo e serve un sostituto, avremo bisogno di un'alternativa a Messias sulla trequarti e magari anche un attaccante. Poi vedremo se ci saranno anche altre necessità, ma ho avuto rassicurazioni da parte della proprietà sulla volontà di investire e di puntare su nuovi acquisti". Un tema delicato è quello di Frendrup: "Tanti tifosi mi chiedono di lui, se è vero che sarà ceduto come Gudmundsson. Sono storie completamente diverse, Gudmundsson voleva andare via e lo ha detto chiaramente. Frendrup resterà qui. In estate non ho mai detto che non sarebbe andato via nessuno dopo Martinez. Gud sarebbe dovuto partire già a giugno, ma il processo in Islanda aveva frenato tutto. Probabilmente abbiamo commesso qualche errore, Spors aveva valutato che la rosa andasse bene così, ma in effetti siamo stati penalizzati dai tanti infortuni muscolari, tutti in alcuni reparti. A fine agosto avevo parlato con il mister e mi aveva detto che con Miretti la squadra poteva essere ok, che al massimo poteva mancare un esterno sinistro. Ma la proprietà ha ritenuto che la squadra fosse a posto e non ci ha fatto investire ulteriormente".
CAVANI VUOLE CHIUDERE LA CARRIERA AL BOCA JUNIORS: PRONTO IL RINNOVO DI CONTRATTO.
È uno dei migliori attaccanti degli ultimi 20 anni, ha fatto sognare i tifosi di Napoli, Paris Saint-Germain e Manchester United e ora si appresta ad affrontare la tappa finale di una carriera davvero straordinaria. Edinson Roberto Cavani Gómez potrebbe firmare presto il suo ultimo contratto con il suo attuale club, il Boca Juniors, prima di appendere le scarpette al chiodo. Il centravanti uruguaiano, che compirà 35 anni a febbraio, ha il contratto in scadenza a dicembre ma potrebbe prolungarlo per un'altra stagione, convinto che quello di Buenos Aires sia l'ultimo club della sua carriera. A riportarlo è Olé.
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