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La Serie A saluta il ritorno in cima del Torino. Granata primi da soli dopo quasi cinquant'anni
La Serie A ha una nuova capolista in solitaria della classifica, con qualsiasi risultato dovesse concludersi la partita di questa sera tra Atalanta e Como che chiuderà a tutti gli effetti il 5° turno. Il campionato saluta il ritorno in cima del Torino, che con 11 punti dopo 5 turni ha una media di oltre 2 punti a partita e - anche grazie all'aiuto di un calendario che ha proposto un inizio abbastanza favorevole - è riuscito a fare qualcosa che non accadeva da ormai quasi cinquant'anni.
Era infatti dal 1977 che il Torino non occupava in solitaria il primo posto della graduatoria di Serie A. Era il 20 febbraio di 47 anni fa quando, grazie al successo per 1-0 sul Bologna, il Toro allenato da Gigi Radice e che contava nelle sue fila nomi iconici quali il tandem dei sogni Ciccio Graziani e Pulici, ai quali si aggiungevano i vari Eraldo Pecci, Zaccarelli e Claudio Sala. Nomi che ancora oggi fanno venire qualche brivido.
Sono passati quasi 18.000 giorni da quel momento e il Torino è di nuovo lassù, in solitaria. Merito del lavoro e dell'impatto del nuovo tecnico Paolo Vanoli, capace di superare con le idee e la proposta un mercato estivo che gli ha permesso di coprire alcune lacune ma che, tra le altre cose, lo ha privato di due pezzi da novanta come Buongiorno e Bellanova, senza considerare per esempio il precedente addio a fine contratto di Rodriguez. Il Toro di Vanoli è una squadra solida e compatta, che ha saputo far bene anche a fronte di avversari dal tasso tecnico e dalle quotazioni superiori come Milan o Atalanta. Difficile pensare che la squadra granata possa tenere questa posizione ancora a lungo, ma mai dire mai. E qualcuno si sente di biasimare i tifosi del Torino se oggi sfoggiano un sorriso a trentadue denti? Non capita tutti i giorni di vedere la propria squadra in cima da sola, d'altronde...
Era infatti dal 1977 che il Torino non occupava in solitaria il primo posto della graduatoria di Serie A. Era il 20 febbraio di 47 anni fa quando, grazie al successo per 1-0 sul Bologna, il Toro allenato da Gigi Radice e che contava nelle sue fila nomi iconici quali il tandem dei sogni Ciccio Graziani e Pulici, ai quali si aggiungevano i vari Eraldo Pecci, Zaccarelli e Claudio Sala. Nomi che ancora oggi fanno venire qualche brivido.
Sono passati quasi 18.000 giorni da quel momento e il Torino è di nuovo lassù, in solitaria. Merito del lavoro e dell'impatto del nuovo tecnico Paolo Vanoli, capace di superare con le idee e la proposta un mercato estivo che gli ha permesso di coprire alcune lacune ma che, tra le altre cose, lo ha privato di due pezzi da novanta come Buongiorno e Bellanova, senza considerare per esempio il precedente addio a fine contratto di Rodriguez. Il Toro di Vanoli è una squadra solida e compatta, che ha saputo far bene anche a fronte di avversari dal tasso tecnico e dalle quotazioni superiori come Milan o Atalanta. Difficile pensare che la squadra granata possa tenere questa posizione ancora a lungo, ma mai dire mai. E qualcuno si sente di biasimare i tifosi del Torino se oggi sfoggiano un sorriso a trentadue denti? Non capita tutti i giorni di vedere la propria squadra in cima da sola, d'altronde...
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