
ESCLUSIVA TG – Selvaggi: “Il Toro deve riscattare Elmas e sarebbe ora che allestisse una buona squadra per puntare all’Europa”
Franco Selvaggi è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Selvaggi, soprannominato “Spadino”, è un ex calciatore, Campione del Mondo nel 1982, che ha giocato nel Torino dal 1982 all’84 e poi nella stagione successiva nell’Udinese. Terminata la carriera agonistica è diventato un allenatore e ha ricoperto veri incarichi presso la Federcalcio. Con lui abbiamo parlato della sfida di oggi all’ora di pranzo fra le sue due ex squadre.
Il Torino arriva dalla sconfitta con il Como, con un finale un po' particolare per il gol annullato a Ilic poiché Biraghi era scivolato al momento di battere l’angolo e aveva toccato due volte il pallone, invece l'Udinese è in un periodo decisamente negativo viste le quattro sconfitte consecutive. Che partita si aspetta tra queste due squadre?
“Per l’Udinese soprattutto la sconfitta in casa con il Milan è stata abbastanza clamorosa. Quando due squadre vengono da una sconfitta c'è, non dico maggiore impegno, ma la consapevolezza che si deve fare il possibile per vincere. Le sconfitte bruciano per cui sarà una partita molto intensa, molto combattuta, anche perché sono due squadre che fanno della grinta e della volontà la parte migliore di loro. Partita dura, dura”.
Entrambe queste due squadre sono appaiate al 10° posto, sicuramente salve, ma non hanno grandi possibilità di andare oltre visti i distacchi con chi le precede. Quindi a sei giornate dalla fine del campionato non hanno grandi stimoli. Cosa possono fare i due allenatori, Vanoli e Runjaic, per cercare di tenere i giocatori sul pezzo?
“Credo che gli stimoli un calciatore debba averli sempre al di là della classifica, perché giocare vuol dire impegnarsi al massimo anche per vincere la partita e per dare soddisfazione ai tifosi. Di ambizioni ormai credo che non ne siano per nessuna delle due. Come ha detto lei, sono salve, però io mi auguro che sia almeno una bella partita e da entrambe le parti si faccia di tutto per vincere e per fare qualche gol”.
Il Torino sarà privo di Coco, squalificato, che da quando Vanoli è passato al 4-2-3-1, in difesa fa coppia al centro con Maripán. Questo potrebbe creare qualche disguido nella squadra granata, tanto più che anche Lazaro non ci sarà?
“Credo che la rosa del Toro sia abbastanza nutrita per poter sostituire Coco, non mi appellerei a questo. L'allenatore saprà chi utilizzare e potrà eventualmente variare il sistema di gioco in funzione di queste assente. Per questo dico che non mi attaccherei alle assenze. Il Toro soprattutto in casa ha una marcia in più e deve cercare di vincere la partita. L'Udinese è una squadra ostica, fisica, che si basa molto sulla costa, sulla fisicità per cui sarà una partita con due squadre che sono un po' deluse, forse un po' più il Toro, e cercheranno di dare una soddisfazione ai propri tifosi”.
Gli altri punti interrogativi in casa Torino sono su Ilic e soprattutto su Vlasic che doveva giocare nella scorsa partita a Como, era stato persino convocato, ma poi anche lui per un problema al polpaccio non è sceso in campo e non era neanche in panchina. Se così sarà anche oggi i piani di Vanoli inevitabilmente cambieranno in attacco?
“Il polpaccio è una zona delicata, nel senso che a causa degli stiramenti quando si corre uno ne risente. Non penso quindi che ce la possa fare a essere della partita, ma tutto è possibile perché io non conosco l’aspetto medico. Pero, come dicevo, non mi attaccherei a queste cose perché la rosa del Torino è vasta, anzi è un motivo in più per provare qualche alternativa, magari qualche ragazzo del settore giovanile, i miei tempi il settore giovanile del Toro era fantastico. Ma c’è la gara della Primavera alle 16 a Genova contro la Sampdoria quindi non so se potranno essere sottratti giocatori per la prima squadra. E comunque la rosa del Torino può sopperire a qualche assenza, anche se importante e non dovrebbe essere un alibi”.
E poi c'è la questione che il Torino segna poco con gli attaccanti e per fortuna che ultimamente centrocampisti e trequartisti fanno gol, altrimenti sarebbe davvero un bel problema.
“I dati lo confermano che gli attaccanti fanno pochi gol, diciamolo francamente. Non dimentichiamo però che il goleador principale, Zapata, si è fatto male e quindi si è sentita la sua mancanza. Ci saranno da fare riflessioni perché penso che per il futuro il Toro debba puntare almeno a disputare le coppe europee, questo dovrà essere l'obiettivo. Capisco i tifosi granata che sono orgogliosi, che fanno un grande tifo. Il Torino ha una tradizione in questo senso per questo mi auguro che il prossimo anno si punti ad obiettivi diversi e dovrà essere fatta una squadra più competitiva, almeno questo. I tifosi lo meritano e chi ha vestito la maglia granata sa cosa indossa: è una cosa bellissima, però c’è anche molta responsabilità”.
A fine gennaio, primi di febbraio qualche innesto che serviva è stato fatto, Biraghi, Casadei, Elmas, però ci sono punti interrogativi sulle permanenze di Ricci e Milinkovic-Savic, che quest'anno ha disputato un anno più importante rispetto a quelli passati. Altre incognite sulla squadra del futuro?
“Soprattutto Elmas è un ottimo acquisto, lo seguivo ai tempi del Napoli. Il Torino ha fatto qualche acquisto importante, ma per puntare in alto ci vorrebbe qualcosa di meglio, secondo me”.
Anche perché Elmas è in prestito e per riscattarlo dal Lipsia servono 17 milioni.
“È in prestito, ma è un ottimo giocatore, e Cairo dovrebbe riscattarlo perché è molto bravo ed è un giocatore importante”.
Lo si è visto anche in granata perché è quello che ultimamente sta facendo la differenza, soprattutto in trasferta, ma anche in casa e non solo segnando.
“Sì, è un giocatore di valore, è un buon rinforzo. Ma lui come Biraghi e Casadei sono arrivati un po’ tardivamente. Le squadre si fanno in estate per cui mi auguro che il Torino riesca il prossimo anno a fare una buona squadra, sarebbe ora”.
È quello che si augurano anche tutti i tifosi del Torino, che nonostante tutto e con la squadra per l‘ennesimo campionato a metà classifica riempiono sempre lo stadio.
“I campionati si vedono sempre alla fine, io ho fatto due anni al Toro e nel secondo nel girone d’andata eravamo sempre a un punto dalla Juve e poi siamo crollati nel ritorno. Fino ad un certo punto eravamo messi bene e contendevamo alla Juve lo scudetto e poi nel finale ne saltai tre per infortunio, non che fossi indispensabile, però …
Questo Torino non fa ispirare i tifosi questo è il problema. Non dico di lottare per lo scudetto, ma se non si arriva fra le prime cinque almeno piazzarsi per l’Europa League”.







