Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / torino / Primo Piano
Il Torino che verrà: la sfida è non cedere i migliori e trovare veri rinforzi funzionali
Oggi alle 11:00Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin

Il Torino che verrà: la sfida è non cedere i migliori e trovare veri rinforzi funzionali

Quando a nove giornate dalla fine il campionato è di fatto archiviato con la “conquista” della parte centrale della classifica non resta che pensare al futuro e decidere se si vuole continuare a galleggiare oppure provare il famoso salto di qualità verso l’alto. E’ il bivio nel quale si trova il Torino dopo una stagione sulle montagne russe con un inizio strabiliante e primo posto dopo cinque giornate e la caduta fino a quattro lunghezza dalla penultima e la successiva risalita fino a metà classifica. L’infortunio di Zapata e il perdurare di quello di Schuurs, un mercato estivo con prima la cessione di Buongiorno e poi quella di Bellanova e il lasciare andar via Rodriguez senza sostituirli adeguatamente ha indebolito la squadra che non è stata riallestita adeguatamente per questo l’exploit iniziale aveva persino illuso i più. Poi anche se tardivamente, come d’abitudine giocatori presi negli ultimissimi giorni,  il mercato invernale ha portato elementi che servivano Biraghi, Casadei e Elmas che hanno in parte colmato le lacune anche grazie al cambio di modulo con il passaggio dal 3-5-2 al 4-2-3-1.

Vanoli non è un allenatore “integralista” e di conseguenza per la prossima stagione sarebbe meglio allestire una rosa che ne tenga conto sia nell’undici di base sia nelle riserve. Questo darebbe all’allenatore più carte da giocarsi sia di partita in partita sia all’interno di ogni singola gara, ma anche nell’eventualità di qualche infortunio. Fare finalmente tesoro delle problematiche del passato sarebbe davvero utile, ma serve la volontà. Basta pensare all’errore concettuale di aver puntato tutto su Zapata senza avere in rosa un sostituto, con caratteristiche fisiche e tecniche molto simili, che poi non è arrivato neppure nel mercato invernale. Questo ha stravolto i piani dell’allenatore ed è stata una delle cause della caduta in classifica e del tempo che ci è voluto alla squadra per risollevarsi. Tempo che ora che una quadra è stata trovata e qualche innesto adeguato è arrivato però non permette più di recuperare posizioni in classifica per cercare almeno di lottare per i playoff di Conference League, come invece era avvenuto nelle stagioni precedenti anche se poi l’obiettivo non era stato raggiunto.

Il Torino adesso ha un’ossatura non proprio completa ma che comunque costituisce una discreta base. Il portiere Milinkovic-Savic è migliorato, Maripán è un difensore esperto, qualche volta incappa in errori, ma comunque può essere utile, Biraghi anche lui il suo apporto sia in fase difensiva sia in quella di spinta lo dà. In mezzo al campo Ricci e Casadei sono, vista anche la loro età quasi 34 anni il primo e 22 il secondo, possono essere le colonne per molti anni. Il giovane Gineitis promette bene e con Ricci e Casadei garantisce varie soluzioni nella parte centrale del campo. Il Lazaro visto nell’ultimo periodo da esterno d’attacco non dispiace e convince più che abbastanza. Vlasic se fisicamente sta bene può essere il regista del reparto offensivo. Elmas ha intuito e buoni colpi e in più vede bene la porta e se anche lui sta bene fisicamente è una pedina di livello. Adams non è una prima punta, però se la cava e se poi deve agire in coppi, come accadeva prima dell’infortunio di Zapata, è una bella realtà. Resta il punto interrogativo su Ilic, talentuoso al di là di ogni dubbio, ma troppo discontinuo. Però se si decidesse a capire che può diventare un buon giocatore e s’impegnasse davvero per riuscirci sarebbe un valore aggiunto. Ieri nell’allenamento congiunto  con l’Asti (milita in Serie D) mister Vanoli lo ha provato da trequartista con a destra  prima Salama, fino  all’infortunio al flessore, e poi Dalla Vecchia e con Karamoh a sinistra. Insomma al posto di Vlasic, impegnato con la sua Nazionale, per l verità non ha convinto molto eppure non giocava dal 5 gennaio, gara col Parma, tra acciacchi e voci di mercato col Torino che ha cercato di cederlo allo Spartak Mosca, come già in estate aveva fatto con lo Zenit San Pietroburgo. Per uno che deve capire che cosa vuole fare da grande sapere di non godere delle fiducia non è il massimo, però anche lui ci ha messo del suo. Ma resta pur sempre un giocatore di qualità. Magari se Ivan dimostrasse una feroce volontà di non restare solo un calciatore talentuoso sulla carta e fosse aperto a studiare con l’allenatore una collocazione anche un può diversa potrebbe ritagliarsi dello spazio, però deve convincere Vanoli che vuole a tutti i costi migliorarsi.

Questa è l’ossatura sulla quale costruire il Torino del futuro. Ovviamente c’è da capire se Zapata tornerà quello di prima dopo l’infortunio, ma comunque il primo aprile compirà 34 anni per cui su di lui vanno fatte debite riflessioni. E anche c’è da capire come sta Schuurs, ormai out dal 21 ottobre del 2023. Perr potrà iniziare con i compagni la preparazione estiva in vista della prossima stagione e dopo questo lunghissimo stop forzato sarà forte come prima? Domande alle quali al momento non si può rispondere. Questa base va poi completata ed è evidente che servano due difensori uno centrale e uno da schierare a destra.  Un quinto sinistro e uno destro per il centrocampo. E una prima punta. Più delle riserve adeguate. Così il Torino potrebbe indifferentemente utilizzare il 4-2-3-1 o il 3-5-2 e loro varianti.

Il tempo non manca per individuare i rinforzi che possano permettere al Torino di alzare l’asticella nella prossima stagione, ma il tempo non va sprecato e soprattutto serve la volontà di volerlo e questo ovviamente spetta al presidente Cairo.