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ESCLUSIVA TG - Pinard (pres. TC Druento): “Siamo delusi: in tanti anni al Torino non è cambiato niente, vogliamo una proprietà che abbia lo spirito Toro”
Roberto Pinard, presidente del Toro Club “Secolo Granata Druento”, club nato nel 2006, è stato intervistato da TorinoGranata.it. Con lui abbiamo parlato della contestazione dei tifosi nei confronti di Cairo e della partita di questa sera del Torino col Milan.
Torino e Milan arrivano alla sfida di questa sera reduci da sconfitte, l’uno in campionato ad opera del Bologna e l’altro dall’eliminazione dalla Champions, che hanno lasciato l’amaro in bocca e rimpianti. Che partita si aspetta?
“Sicuramente spiace affrontarla dopo la sconfitta di Bologna per il modo in cui è arrivata perché si poteva portare via un pareggio che sarebbe stato importantissimo e magari così si affrontava con un altro morale la gara col Milan. Mi aspetto un Toro comunque positivo perché lo è sempre stato in casa. Dall'inizio della stagione sono dalla parte di Vanoli perché sta lavorando con una rosa decimata dal mercato estivo e poi dall’infortunio di Zapata che non è stato sostituito a gennaio e con ruoli scoperti quindi sta facendo veramente bene. Questo, a mio parere personale, ha comunque trasmesso un po' lo spirito Toro perché la squadra ha sempre lottato con tutte le avversarie. Di conseguenza mi aspetto una prestazione positiva sotto l'aspetto dell'agonismo. E poi è ovvio che comunque vai ad affrontare il Milan, una squadra che ha una rosa completamente diversa dalla nostra e di un altro livello per cui forse bisogna sperare di sfruttare il fatto che loro arrivano da una situazione non bella, causata dall'eliminazione dalla Champions che è stata una sconfitta importante sotto tutti gli aspetti e con un ambiente che ha creato tensioni anche all’interno. Noi dobbiamo sperare che il Milan arrivi magari un po' distratto da questi problemi”.
Quindi lei spera che il Torino possa riscattarsi dalla sconfitta col Bologna?
“Per quanto riguarda il Toro io sono positivo. Quest'anno sono riuscito a vederlo quasi in tutte le partite che ha disputato in casa e raramente ho visto un Toro che non se l sia giocata sotto l'aspetto agonistico. Quindi mi aspetto comunque una buona prestazione. Poi se andiamo a vedere le due rose sulla carta è ovvio che sia difficile. Con la Juve abbiamo fatto comunque una bella prestazione e all'andata con il Milan avevamo fatto anche in quell’occasione una buona prestazione, ma ovviamente allora alla prima di campionato era un altro Toro perché avevamo Zapata e Bellanova che avevano fatto una grandissima partita per cui non si può fare un paragone con la gara d'andata. però mi aspetto una prestazione positiva”.
E per quanto riguarda il finale di campionato, visto che il Torino in questo momento è al dodicesimo posto e mantiene una distanza di sicurezza, 8 punti, dalla terzultima, che sensazioni ha?
“Distanza di sicurezza che comunque non è proprio così grande perché è vero che sono otto punti però si fa anche in fretta a perderli, comunque è meglio averli”.
Il calendario però è molto favorevole perché su 13 partite rimanenti 7 saranno con squadre che oggi in classifica sono sotto il Torino quindi in teoria è un vantaggio, non crede?
“In teoria non dovremmo avere problemi malgrado ci siano stati tanti problemi nella rosa, tanti infortuni importanti e anche tante vendite di giocatori che non sono poi stati sostituiti. Abbiamo una rosa da metà classifica quindi si spera di raggiungere l'obiettivo della società di salvarci e restare a metà classifica, ma sicuramente questo non è l’obiettivo che i tifosi vogliono per il Toro. Comunque adesso speriamo il prima possibile di arrivare all’aritmetica salvezza perché con questa squadra e con questa società gli obiettivi sono questi e non possiamo sperare in altro, purtroppo”.
Come Toro Club “Secolo Granata Druento” che posizione avete nei confronti della società e del presidente Cairo poiché è da tempo che una buona parte della tifoseria non è, per usare un eufemismo, soddisfatta?
“La nostra posizione è quella della gran parte dei tifosi del Toro: la dirigenza non è ben vista. Anche noi siamo molto delusi perché negli anni abbiamo sempre sperato che cambiasse qualcosa e invece alla non è mai cambiato niente. La prova l'abbiamo avuta nelle ultime stagioni dove si poteva ottenere qualcosa in più, ma non si è mai voluto andare oltre il galleggiare a metà classifica”.
Anche voi quando andate allo stadio contestate pacificamente?
“Personalmente no perché vado allo stadio per vedere la partita, ma mentalmente sì perché non siamo assolutamente contenti dell'operato della società e del presidente”.
Quindi sperate che prima o poi succeda qualcosa e che cambi la proprietà?
“Come tutti i tifosi lo speriamo. Ho letto sui giornali che pare vengano tolte o almeno sono state fatte le richieste per togliere le ipoteche sullo stadio Grande Torino e questo potrebbe essere un segnale importante. E’ normale se vuoi mettere in vendita la società in questo momento non trovi grandi acquirenti che possano fare meglio di Cairo perché l’attuale società non ha nessuna proprietà, né lo stadio né il centro per le giovanili e neppure il campo di allenamento della prima squadra. Quindi chi eventualmente fosse interessato ad acquistare il Toro adesso, secondo me, non sarebbe migliore o superiore a Cairo. Invece se il Torino Fc avesse lo stadio di proprietà o i centri sportivi magari ci sarebbero più possibilità di essere comprati da qualcuno d’importante che finalmente ci porti di nuovo a toglierci qualche soddisfazione”.
Di solito a comprare le società di calcio in Italia e all’estero sono fondi stranieri o comunque multinazionali estere, ma se il Torino fosse acquisito da uno straniero cosa vorrebbe che facesse a parte comprare qualche giocatore buono per competere per le coppe europee?
“Al di là di chi possa arrivare eventualmente in futuro, non è tanto il fatto del tornare a vincere, sarebbe bellissimo per carità, ma di portare veramente uno spirito di società nel senso che i giocatori che vengono al Toro lo fanno perché arrivano in un club importante e non solo per rilanciarsi sperando poi di andare a far fortuna altrove. Noi dobbiamo tornare ad essere una società importante non solo sotto l’aspetto dei risultati, sempre ben accetti, ma anche tornare a essere il Toro che ha un settore giovanile che si allena in un centro sportivo adeguato dove ci sono tutte le categorie che si allenano nello stesso luogo e dove magari i ragazzi giovani incrociano i giocatori della prima squadra. Questo mi piacerebbe veder realizzato da qualsiasi personaggio possa eventualmente comprare il Toro in futuro. Ovvio che i risultati contano, non voglio dire che non si debba vincere qualche cosa d’importante, arrivare a vincere o qualcosa d’importante, ma ciò che ci è mancato in questi anni è proprio lo spirito della famiglia Toro, della squadra e della società Toro”.
Spera che arrivi un Commisso, come accaduto per la Fiorentina?
“Commisso a Firenze non sta facendo male, così come il fondo americano che ha preso la Roma. A noi serve qualcuno che ricrei la nostra storia cosa che invece in questi anni pian piano è stata smantellata, purtroppo”.
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