Via Vojvoda e Njie crac: Cairo e Vagnati cercano disperatamente una punta
E’ arrivata la resa dei conti, il Torino è di gran lunga in ritardo sulla tabella di marcia del mercato. Lo era già prima di ieri, considerando che il tecnico Vanoli non ha ancora ricevuto il tanto desiderato sostituto di capitan Zapata che si è fatto male lo scorso 5 ottobre, praticamente quattro mesi fa. E ora lo è ancora di più, visto che la sfortuna ha colpito pure Njie: con ogni probabilità dovrà operarsi alla caviglia e anche la sua stagione è terminata in anticipo, o comunque poco ci manca. Il presidente Cairo e il direttore tecnico Vagnati hanno sì centrato due acquisti, Casadei ed Elmas, che paradossalmente però non erano le priorità. Vanoli ha provato ad arrangiarsi, a Bergamo ha pure rispolverato Sanabria che ha giocato mezz’ora dopo aver racimolato 8 minuti complessivi nel mese precedente, ma è inevitabile che attenda ancora l’attaccante. “Finché è aperto il mercato, io ci spero…” diceva dopo aver fermato la Dea, così oggi sarà una caccia disperata. Beto si è rilanciato con una doppietta all’Everton, Simeone è bloccato da Conte, André Silva costa troppo: ecco perché si cercherà un profilo di secondo livello tra Arnautovic, Jovic o Petagna. Sempre che si riesca ad arrivare a qualcuno.
In uscita, però, sono state perfezionate due cessioni. Quella di Ilic era già stata messa in preventivo, a maggior ragione dopo l’arrivo di Casadei, e arricchisce non poco le casse del club: l’operazione con lo Spartak Mosca si aggira intorno ai 20 milioni di euro, centrata un’altra plusvalenza visto l’investimento da circa 16 con il Verona. L’altra invece è stata un fulmine a ciel sereno, con Vojvoda che ha preso la strada verso il lago di Como per poco meno di due milioni, anche perché non si era riusciti a trovare l’accordo di rinnovo per un contratto in scadenza. Quindi servirebbe pure un difensore, negli ultimissimi minuti si è parlato di un assalto a Biraghi della Fiorentina con buone possibilità di fumata bianca. Fino alla mezzanotte di oggi può succedere di tutto in casa Toro, anzi in realtà il mercato granata dovrebbe chiudere pure qualche ora prima. “Non faremo le cose all’ultimissimo, anche perché io alle 20 del 3 febbraio ho un impegno” diceva il presidente Cairo una decina di giorni fa a mo’ di battuta.