Vanoli, punti pesanti con Udinese e Parma: "Non mi arrendo, combatto ancora di più"
Da una parte ci sono numeri da retrocessione, dall’altra emergono statistiche che impongono inevitabilmente delle riflessioni anche sull’allenatore. E pure Paolo Vanoli ha in qualche modo cambiato la comunicazione, consapevole di dover risposte nel giro di breve tempo: "Non sono uno che si abbatte, sono un guerriero e vado avanti cercando di dare il 110 per 100 - le parole dopo la sconfitta contro il Bologna - e se questo non basta, allora cercherò di dare il 120 per 100 perché sono io il responsabile, sono io l'allenatore di questa squadra quindi è giusto che debba spingere: non mi sono mai arreso in tutto quello che ho fatto e non mi arrenderò neanche adesso".
Non si è mai parlato ultima spiaggia per il tecnico, anche perché di alternative vere e credibili se ne vedono poche sul mercato, e poi perché la piazza appoggia totalmente Vanoli: un ribaltone in panchina, infatti, potrebbe provocare un’ulteriore carica nella contestazione al presidente Cairo, già di per sé feroce. E’ inevitabile, però, che adesso serva accelerare, anche perché il calendario di queste ultime due giornate del girone d’andata appare in discesa: domenica ci sarà la trasferta di Udine per chiudere il 2024, mentre in apertura di 2025 è fissato l’impegno interno contro il Parma. Il Toro si trova a quota 19, ma ben 11 punti sono arrivati soltanto nelle prime cinque gare di campionato, poi è iniziato un crollo vertiginoso attutito dai pareggi contro Monza e Genoa e dai successi risicati contro Como ed Empoli. La squadra è in perfetta media salvezza, considerando che il target è di poco inferiore ai 40 punti, ma è il trend a preoccupare, con Vanoli che dall’infortunio di Zapata in avanti non è più riuscito a trovare soluzioni. Ora nei prossimi 180 minuti servono punti e risposte, perché altri passi falsi potrebbero far precipitare la situazione: da una parte quella del tecnico in persona, dall’altra quella della classifica della squadra