LIVE Vanoli: "Ho incontrato Cairo e parlato di mercato. Non conta chi gioca perché servono punti e occorre il contributo di tutti. Ilic ancora indisponibile"
Il Torino dopo il pareggio con il Monza è tornato a perdere con il Napoli allungando così il periodo negativo iniziato il 24 settembre con la sconfitta in Coppa Italia e conseguente eliminazione ai 16esimi e proseguito in campionato, dove in precedenza non aveva mai perso, riuscendo da allora a ottenere solo 4 punti, frutto della vittoria con il Como, neo promosso in Serie A, e appunto del pareggio con il Monza, che era ultimo in classifica a pari punti col Venezia. I granata oltre a subire quasi sempre gol a causa di propri errori individuali o collettivi fanno anche fatica a segnare e infatti nelle ultime sei partite hanno realizzato solo due reti.
L’allenatore del Torino, Paolo Vanoli, fra poco in conferenza stampa presenterà la partita con il Genoa che si disputerà domani alle 15 allo stadio Luigi Ferraris.
Come sta la squadra?
“Bene, abbiamo avuto solo qualche affaticamento con Ciammaglichella e Balcot, adesso vediamo oggi se potranno essere con noi ma non hanno niente di grave. Tutti gli altri bene. Karamoh ieri hai avuto un virus, ma oggi lo recuperiamo appieno”.
Che partita si aspetta visto che Torino e Genoa hanno un punto di differenza?
“Una partita come dice la classifica: punti importanti e pesanti in uno stadio importante e difficile. Noi dobbiamo essere bravi a usare la testa, però con la voglia di vincere perché sappiamo che adesso veramente questi punti per noi diventano importantissimi”.
Ha avuto modo di guardare l’operato di Patrick Viera? E cosa ne pensa?
“Sì, ho guardato tante partite soprattutto quelle dell’anno scorso allo Strasburgo perché con il Genoa ha fatto solo due partite e in particolare nella seconda con l'Udinese sono rimasti in superiorità numerica dopo dieci minuti e questo vuol dire che ha fatto un grande lavoro”.
Ha detto che sono tutti abili quindi rientra anche Ilic?
“Scusate, Ilic è ancora in fase di recupero, si sta avvicinando il suo rientro”.
Ma che cos’ha esattamente?
“Ha avuto un problema flessore”.
Dopo la partita contro Napoli non era soddisfatto in particolare del secondo tempo e ha detto che la squadra dovrebbe essere più propositiva in particolare nella fase offensiva, questo è causato dal momento o c'è un problema che mancano giocatori di carisma?
“No, quando ho detto che nel secondo tempo dovevamo stressare di più la difesa avversaria, e l’ho fatto notare ai giocatori, era perché stressare a volte vuole dire avere il coraggio di mettere più palloni dentro l'area e sulla seconda palla devi essere molto più incisivo con il tiro da fuori. Avremmo dovuto continuare a stressare perché abbiamo fatto un'ottima partita. Soprattutto nel primo tempo abbiamo avuto tre grandi occasioni che non sono state sfruttate bene perché Meret purtroppo non ha dovuto fare grandi parate, mentre Milinkovic sì sulle occasioni che loro hanno avuto. Mentre noi sul colpo di testa di Adams e nell'occasione che ha avuto Coco e altre due occasioni, secondo me, molto promettenti e importanti di Sanabria non abbiamo impegnato il loro portiere. Nel secondo tempo potevamo stressare di più la loro linea difensiva. Siamo stati bravi ad avere pazienza, ma abbiamo stressato poco e in questo pretendo di più perché i gol si fanno anche su una ribattuta, su una seconda palla e sulla conquista della seconda palla per il tiro da fuori. Voglio più cross perché abbiamo anche attaccanti che è vero che non hanno struttura, ma hanno la scelta del tempo e dobbiamo abituare i nostri attaccanti ad arrivare sui quindici cross. Questo è ciò che è necessario”.
Quella di domani può essere la partita giusta per risolvere i problemi in attacco e magari utilizzare Vlasic dal primo minuto?
“Penso che sia arrivata la partita importante, la partita dove i punti contano perché la classifica dice questo. Queste sono le partite che devi sapere interpretare indipendentemente da chi gioca perché siamo in una situazione, come ho sempre detto, nella quale servono tutti: chi partirà e chi entra deve dare un contributo importante perché ci sono in palio punti importanti”.
Parlando di Adams, senza Zapata al suo fianco non è più riuscito a segnare, ma per lui cosa significa avere o non avere Zapata e cosa cambia per lui dal punti di vista del gioco?
“Dobbiamo imparare che Zapata non c'è e infatti lo volevo portare in conferenza, ma non poteva. Quando dicevo che ognuno deve dare qualche cosa in più, prendersi responsabilità in più, compreso l'allenatore, per trovare qualche idea diversa intendevo questo. Zapata non c'è più e loro devono cercare altre risorse e noi gliele dobbiamo dare attraverso i cross, attraverso lo stressare l'area e loro devono essere più presenti anche col tiro da fuori che va fatto per chi ce l'ha. Le occasioni che hanno avuto nel primo tempo Tonny e Adams sono state occasioni importanti”.
Come mai Zapata non è al suo fianco?
“Ho sempre detto che è un grande giocatore e un grande uomo, ed è venuto perché vuole stare vicino alla squadra e nonostante la riabilitazione appunto è passato ed è una cosa molto bella, ma poi non è potuto venire qui oggi”.
Sarà con voi anche a Genova domani?
“No, non penso perché ha da svolgere un processo rieducativo”.
Come sta vivendo la sua situazione leggendo sui giornali che dopo tutte queste sconfitte è comunque circondato dalla fiducia e che gli ex giocatori del Torino dicono che lei non ha colpe e che anche il presidente e la società hanno fiducia in lei però nessun dirigente è venuto a confrontarsi con i giornalisti?
Interviene un altro giornalista
Ne abbiamo già viste tante.
“Che bello fossero così i miei giocatori in campo (ride e con lui tutti i presenti, ndr), sto scherzando. Devo dire che siete veramente forti. Da quando sono arrivato ho sentito tantissimo questa fiducia, soprattutto da parte del club e non nego che mi ha sorpreso la fiducia dei tifosi. Con questo, sono anche molto onesto e sincero con me stesso, sono un uomo di campo, un uomo di sport e so benissimo che i risultati sono molto importanti e quindi sono il primo sempre a mettermi in gioco perché, come ho sempre detto, questa situazione non mi piace. E sono anche il primo a mettermi davanti alla carta stampata.
Sull'altro aspetto, posso assicurare che non è vero perché la società non mi lascia da solo: da quando sono arrivato le cose non sono mai cambiate e ho sempre avuto il direttore sportivo al campo ….”.
Scusi, ma non era questo il dubbio visto che lei, Vaganti e Cairo lo avete sempre detto e ripetuto, ma intendevo che magari ogni tanto avere un dirigente che si confronta con l’opinione pubblica e i giornalisti sarebbe bello.
“Non avevo capito, ma su questo io non ti posso rispondere perché penso che debba essere la società a decidere quello che vuole fare. Però ti posso dire, fino adesso la società mi è sempre stata vicina e l’ho sempre detto”.
Visto il momento si ha la sensazione che domani sarà anche la partita della paura da parte dei giocatori. Come si affronta questo scontro diretto? Come si può scacciare la paura?
“Ho sempre detto che la paura è un sentimento che io provo ogni giorno, ma per me è un sentimento positivo e mi fa rendere molto di più. Queste partite bisogna saperle interpretare. Il momento che si vive e l’avversario che affondiamo deve salvarsi, ma nelle ultime partite ha fatto 4 punti e la differenza sta in questo. Per questo bisogna essere capace di interpretare la partita e saperla vivere momento per momento, questo è troppo importante”.
Martedì c'è stato questo incontro a Milano per parlare di mercato fra Cairo, Vagnani e Moretti, lei in merito ha avuto un feedback visto che il mercato di gennaio sembra lontano, ma è vicino?
“Ho avuto anch'io, come ho sempre detto, un incontro col Presidente e il direttore sportivo perché è giusto non parlare di mercato, ma va pianificato il mercato”.
Quando ha avuto questo incontro?
“In settimana”.
Si è parlato della possibilità di passare a una difesa a 4 e il Genoa l'ha appena fatto dopo il cambio di allenatore. Anche lei l’anno scorso nel Venezia ha dimostrato di non essere un intransigente e ha cambiato modulo. E’ una possibilità sulla quale sta lavorando?
“L’ho detto dal primo giorno e l'hai detto tu che non sono un integralista. L'anno scorso ho fatto la cosa inversa (dalla difesa a 4 a quella a 3, ndr). Non guardo in casa degli altri e non so perché Vieirà ha fatto certe scelte, ma io devo andare avanti per la mia strada e dare fiducia ai miei giocatori. Ho sempre detto che potrebbe essere una soluzione e l'ho sfruttata più di una volta durante la partita. Poi se posso utilizzarla dall'inizio o durante la partita è una decisione mia. Hai detto la cosa giusta: non sono un integralista”.
Ha detto di aver avuto un confronto con il Presidente sul mercato, ovviamente tu non mi riferirà cosa vi siete detti, ma ha chiesto qualche giocatore per ricoprire qualche ruolo specifico?
“Guarda, posso dirti che è brutto parlarne adesso perché ho una rosa ed è brutto parlare di queste cose. Come tutti gli allenatori quotidianamente parlo di mercato, anche per quello che è successo a Zapata. E’ stata una bellissima chiacchierata per capire quali sono le idee. Ma oggi è più importante la partita col Genoa e io devo essere concentrato e con i giocatori dobbiamo essere tutti focalizzati sul campo”.
Un paio di cose sulla formazione, anche se non so quanta soddisfazione ci darà …
“Un giorno te la dirò”.
Dopo la partita.
“Sì, (ride, ndr) se riesco, dopo”.
Non abbiamo ancora parlato della difesa e magari si preoccupa. Non le chiedo per oggi di Maripán …
“Maripán? Visto che c’è un attaccate vediamo”.
La scelta di chi schierare in difesa dipende anche dagli avversari, ma semba che adesso, più o meno, lei abbia trovato una quadra. Gli esperimenti stanno finendo? Vojvoda col Napoli ha fatto bene e Lazaro nelle prime 10 partite aveva sempre giocato, ma sta cambiando qualche cosa nelle gerarchie sulle fasce?
“Hai detto tutto, quando c'è una rosa a disposizione è giusto anche ascoltare il momento positivo di un giocatore e poi il quinto è il ruolo che io ho fatto ed è molto dispendioso quindi non puoi mantenere sempre lo stesso livello per tutto il campionato. E’ un ruolo nel quale devi avere alternative sia durante la gara sia durante l'arco dell'anno. Fare il quinto a tutta fascia non permette di essere sempre al 100%”.
Va bene, non ci ha detto nulla sulla difesa
“Tu la cambieresti?”
Ma con giocatori che non ci sono? Per noi è più facile se non la cambia. Così non sbagliamo tutte le volte la formazione.
“Questa è bella”.
Durante l'incontro di questa settimana con il Presidente lui le ha voluto dire qualche cosa sulle voci, sulle ipotesi, sulla disponibilità a vendere la società?
“Quando parlo con il mio Presidente in questo quadro non entro proprio nel merito. Anche perché il mio compito, lo sai benissimo, è di fare il meglio possibile con la squadra sotto il piano tecnico e tattico. E le altre cose, come ho detto più di una volta, io devo essere focalizzato su quello che posso migliorare”.
Davo per scontato che magari avesse voluto il Presidente parlarle di questo.
“Non sono queste le priorità”.
Possiamo dividere gennaio in tre blocchi: i primi dieci giorni, la metà e la fine. Quando pensa di aver capito che potranno arrivare i rinforzi che servono?
“Come va il mercato non lo posso sapere, non ho la bacchetta magica. Il mercato di gennaio a volte è anche un po' particolare perché devi andare a individuare determinate caratteristiche e soprattutto determinati giocatori. Non è il mio compito, ma sarà il compito del Direttore far di tutto, se ci sarà la possibilità, di fare il possibile. Non ho la sfera magica per saperlo. Se lo sapessi ….”.
Borna Sosa, arrivato con grandi aspettative, non lo si vede in campo, che momento sta passando? Lei è un po’ deluso da lui?
“Deve essere sereno e dare di più. So cosa mi può dare e lo deve dare. Sta ritrovando la condizione. Anche in Nazionale era partito bene nella prima convocazione e nella seconda ha avuto quel problema muscolare e infatti era rientrato. Lo dico sempre che Sosa è un giocatore che può dare di più e deve farlo, poi dopo ci sono le scelte tecniche”.
Anche Ciammaglichella ha fatto bene in Nazionale, può essere una risorsa come lo è Njie?
“Vale per tutti i giovani che si allenano con me. Mi stai parlando di un giocatore, come ti ho detto all'inizio, che non era a disposizione però in prospettiva futura … Penso di avervi già dimostrato più di una volta quanto per me siano importanti i giovani. Dopo è sempre la stessa manfrina che vi devo dire: che i giovani non sono quelli che ci fanno fare la differenza, però danno la spensieratezza e io credo molto nei giovani. E’ una grandissima soddisfazione quando vedo esordire un giovane”.
Ha detto che quella di domani è una partita importante, firmerebbe per uscire da Marassi con un pareggio?
“No. Nella mia vita sono sempre andato in campo per provare a vincere tutte le partite perché altrimenti non farei questo lavoro. Anche se adesso le cose mi stanno andando male. Poi nella partita, come ho sempre detto, bisogna anche saper non perdere”.