Toro, la difesa è un problema. Difetto figlio delle scelte societarie estive

Perdere Duvan Zapata davanti è stato sicuramente un problema, ma almeno per il momento la squadra ha tenuto botta con orgoglio e i gol fatti non ne hanno risentito (per il momento, ma è chiaro che più avanti potrebbe incidere non poco). Ma il difetto più grosso è rappresentato dalla difesa. Il Toro gioca bene, produce e scambia spesso in modo propositivo e la sensazione è che il gioco diverta, però perde, e perde male, perché il numero dei gol subito comincia ad essere preoccupante. Tornando indietro, senza neanche l'ausilio del senno di poi perché il fatto era stato sottolineato da tutte le fonti, l'operatività sul mercato per quanto riguarda la retroguardia, si sta rivelando inefficace. Il cratere lasciato dalla partenza di Buongiorno e Rodriguez, oltre a quella di Djidji che però era spesso infortunato, non è stato inizialmente colmato, e quando è stato fatto, in modo del tutto tardivo considerando l'ampiezza del problema nel reparto per il fatto di aver cambiato tutta la difesa, non sta portando frutti, anzi, è probabilmente la causa delle ultime tre sconfitte in campionato, tutte per 3-2.

Coco non è Buongiorno e, probabilmente, non è neppure troppo adatto a fare in centrale nella difesa a tre. Maripan fino ad ora ha combinato solo disastri, Walukiewicz, pure lui abituato alla difesa a quattro, non sta ingranando e iniziano ad emergere i motivi per cui Masina, ad Udine, faceva panchina. C'è ancora il nodo di Schuurs, che il Toro attende come fosse il Messia, ma su cui rimangono forti dubbi sull'effettiva data del rientro. In poche parole, gli avvisi giunti un po' da tutte le parti durante il calciomercato estivo sono stati ignorati e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.