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Ternana, Mammarella a Ternana Time: «Serve tempo, ma siamo in crescita. Mercato ottimo e costi abbassati»TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 3 settembre 2024, 19:00In Primo Piano
di Mattia Farinacci
per Ternananews.it

Ternana, Mammarella a Ternana Time: «Serve tempo, ma siamo in crescita. Mercato ottimo e costi abbassati»

Il ds delle Fere parla così al programma di Ivano Mari. Dalle varie trattativa di mercato concluse a quello scambio Donnarumma-Falletti

Nel corso della trasmissione del lunedì sera sui canali social di TernanaTime, Ivano Mari e i suoi ospiti hanno fatto qualche domanda al Ds delle Fere Carlo Mammarella, passando dalla partita di venerdì, al calciomercato appena concluso, fino ad alcuni aneddoti personali della sua carriera da calciatore. Questi gli estratti più importanti della chiacchierata.

Un giudizio sulla partita di venerdì?

Ho visto i primi 20 minuti perché poi siamo entrati nella fase conclusiva del mercato: siamo stati presi dalle ultime situazioni da portare avanti e non ho più potuto seguire. L'ho rivista oggi al campo insieme al mister e allo staff dove abbiamo analizzato le cose fatte bene e quelle fatte meno bene. Per quello che ho visto io c'è stata una squadra in crescita, consapevole e che ha saputo avere un baricentro alto per cercare le soluzioni del mister. Non c'è stata la continuità giusta ma lì sarà il tempo a darcelo. Ci sono state comunque idee chiare.

Quali sono stati i principi ispiratori di questo calciomercato?

Li separerei in 3 fasi. La prima dove c'era una fidejussione altissima da pagare e in quel momento abbiamo cercato di abbassare il più possibile gli ingaggi, soprattutto con quei calciatori con stipendi elevati per la categoria per poter operare poi e garantire agli stessi altri anni in più di contratto. Da lì il passo successivo era creare una base per le priorità della rosa: dal centrocampo da ricostruire fino agli esterni per il modo in cui gioca il mister. Contestualmente fare delle uscite, che sono state difficili da fare perché non c'era grande richiesta per i nostri tesserati. L'ultima fase è stata quella degli ultimi giorni, dove abbiamo cercato di creare dei 'doppioni' per ogni ruolo per innalzare il livello degli allenamenti e dello spogliatoio e per dare più scelte al mister in partita. I miei successi li ho costruiti all'interno della settimana sportiva e non solo la domenica, quindi ne conosco l'importanza. L'unica cosa che non si può comprare sul mercato è l'anima e noi dobbiamo cercare di crearla insieme ai ragazzi, la società, i tifosi e i giornalisti.

Qualche parola sulla trattiva di Curcio?

Le trattative degli ultimi giorni sono sempre laboriose. Anche perché spesso questi calciatori non sono svincolati e vanno trovati tutti gli accordi con la società di appartenenza. Bisogna far quadrare il tutto e con la fretta c'è la possibilità di sbagliare. Abbiamo fatto tutto comunque con la consapevolezza di fare un bel lavoro. Curcio in particolare l'ho osservato molto a Foggia con Zeman. Un giocatore che nasce esterno ma col tempo ha imparato a giocare sotto punta, anche con l'età che ha. Con Abate si può partire dall'esterno ed entrare poi dentro il campo. Ha l'ultimo passaggio, il tiro da fuori, la palla inattiva ed è un giocatore completo. Poi c'è da scegliere giocatori che servono anche per la fase offensiva.

Sul modulo?

Abate non si concentra troppo sul modulo e questo gli permette di variare anche in base all'avversario. Oggi abbiamo una rosa che ti permette di giocare dietro a 3 o a 4, ma anche col centrocampo a 3 e l'attacco a 2. Le partite durano 100 minuti e avere la possibilità di cambiare volto alla squadra è importante; ma Ignazio non si è mai concentrato sul modulo. Abbiamo agito in base alle caratteristiche dei giocatori.

Il pre campionato vi ha aiutato per i giocatori che avete preso o avevate già l'idea di prenderli?

Il calcio del mister richiede tempo e l'idea di prendere questi calciatori già c'era prima, poi il pre campionato, la Coppa e la prima giornata hanno evidenziato le criticità. Erano comunque già all'interno dei nostri ragionamenti questi calciatori.

Ti aspettavi fosse così difficile fare il ds?

Pensavo fosse più difficile ma ringrazio anche Diego perché da quando ho iniziato ho tanto da imparare e rubare da lui. Avere il suo supporto è stato importante. Me lo aspettavo più difficile, tranne quando si tratta di parlare con quei calciatori fuori dal progetto, ma sono cose affrontate diverse settimane fa. Solo per Viviani è una cosa recente per l'infortunio e altre nostre valutazioni. Labojko e Cissé e uno dei due portieri sono valutazioni di tempo fa. Per i portieri, al di là degli errori che possono capitare, ci siamo trovati nella condizione di avere 2 ragazzi: con Franchi che non ha un trascorso e Vitali che ha dimostrato belle cose l'anno scorso ma con cui mi sono allenato insieme e so quali sono i suoi pregi e i suoi difetti. Sentire il peso di una maglia da titolare è diverso da fare qualche partita, soprattutto per lui che la vive da Ternano. Da qui la scelta di fare crescere questi due ragazzi. Per il primo c'è una gerarchia ma per gli altri 2 ci sarà una rotazione, vedendo anche come si allenano. Sono stato chiaro con tutti dall'inizio, non è una situazione dell'ultimo minuto come con De Boer sul gong. Labojko ha rifiutato Foggia, Feralpisalò e una squadra in Polonia. Su De Boer abbiamo fatto una valutazione un mese fa, considerando anche il rinnovo. Ma lui essendo una mezz'ala può non trovare molto spazio nel nostro scacchiere. Ho pensato dunque di fare uscire lui che aveva mercato ma ad oggi fa parte del nostro progetto. Per Viviani non ci sarà invece la risoluzione del contratto, ha fatto un buon pre campionato, si è infortunato e nelle valutazioni finali paga la sfortuna che ha; vediamo come si sviluppa la situazione.

Le condizioni fisiche di Donnarumma e Cianci?

Ci sono ragazzi che devono mettere benzina e Alfredo è nella fase finale, ora inizia a tornare su buoni livelli. Pietro veniva da un infortunio, ne è uscito ma va portato a un certo livello con tempistiche studiate dal preparatore. Vedo una squadra in crescita e le partite ci serviranno a mettere benzina.

La trattativa più difficile e quella dove hai perso la pazienza?

La più difficile quella di Damiani, perché è un ragazzo di valore. Eravamo in chiusura ma il ragazzo era stato promesso al Pescara. Con lui abbiamo agito col Palermo sull'acquisizione del cartellino. Se il Pescara avesse fatto la stessa offerta non sarebbe della Ternana oggi. Quella che pensavo potesse saltare quella di Krastev, la volevano fare tutti quanti ma c'era anche il contratto di Bogdan che era dentro il progetto, anche se lui poi ha deciso di cambiare aria.

Le voci sullo scambio Donnarumma-Falletti erano vere?

La Cremonese cercava un attaccante come Alfredo. Ne abbiamo parlato ma non se n'è fatto nulla perché sapevo che era fatta col Bari. Diciamo che ci siamo divertiti (ride, ndr). Però se fosse saltato col Bari non ci aveva chiuso le porte, perché per questa città César ha sempre disponibilità e il suo passaggio alla Cremonese è stato disegnato nel modo sbagliato.

Qualcosa che si sarebbe voluto fare con qualche giorno in più?

Il desiderio era anche quello di creare un po' di giocatori futuribili e che potessero garantire patrimonio alla società. Sono state fatte operazioni del genere ma ne avrei fatte di più. Abbiamo comunque mandato ragazzi a giocare e abbiamo ripreso Bellavigna, che vogliamo crescere in casa perché ha qualità importanti. Ferrara è un ragazzo interessante e ho provato a mandarlo a giocare, alla fine abbiamo pensato di tenerlo qui e magari alternarlo con la Primavera.

Tu e Foresti siete in autonomia sulla parte tecnica?

Si, sicuramente. Oggi abbiamo abbassato i costi della Ternana del 20% nonostante il mercato fatto.

C'è un problema di strutture a Terni?

Come ogni anno quando arriva un allenatore nuovo lo portiamo a fare il 'tour' di Terni e dintorni per fargli vedere le strutture a disposizione. La scelta ricade sempre sullo stadio perché ci permette di avere tante scelte a disposizione. Poca dispersione, tanti macchinari, la palestra, i materiali dei magazzinieri, ci sono gli uffici e si vive la giornata in un contesto ottimo. Abbiamo avuto sempre il problema del campo; da ottobre metteremo un'erba molto più forte che permetterà ai ragazzi di allenarsi molto di più sul terreno dello stadio.

Qual è la situazione sul rinnovo di Capuano?

La trattativa si è interrotta dopo un inizio forte da parte nostra. Marco ha capito il momento della stagione e ha preferito aspettare, torneremo a lavorarci su.

Una panoramica sulle altre?

È un girone equilibrato: vedo avanti l'Arezzo l'Entella e la Torres perché hanno cambiato poco, inserito giocatori di qualità e hanno allenatori competenti.

L'acquisto che più ti è piaciuto fare?

Metto Carboni perché è stata la prima chiamata che ho fatto da Ds.

Un obiettivo a cui tenevi e che è sfumato?

Non volevo portare dentro persone con cui ho giocato e condiviso lo spogliatoio per non avere condizionamenti. C'è un ragazzo che giocava con me a Vercelli, che è Roberto Iezzi, su cui ho fatto più di un pensiero. L'unico mio rammarico ma questa mia valutazione mi ha frenato.

Hai mai pensato al ruolo da allenatore?

Nell'ultima stagione della vittoria del campionato sono stato male ma cercavo di rinviare il malessere. Dopo la fine del campionato sono stato 2 mesi in ospedale per 2 malattie rarissime e il primo desiderio era quello di stare in campo con i ragazzi. Il problema è che non puoi fare finta di niente e anche questa è stata la valutazione che mi ha portato dietro la scrivania. È un ruolo difficile e spesso devi mettere da parte i tuoi valori.