Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / ternana / Editoriale
Giocattolo rotto? Per informazioni chiedere all’Ascoli
Oggi alle 15:00Editoriale
di Massimo Laureti
per Ternananews.it

Giocattolo rotto? Per informazioni chiedere all’Ascoli

3-1 all’Ascoli, partita dominata dal primo all’ultimo minuto: risposta immediata a chi aveva immaginato una sorta di sprofondo rossoverde dopo gli ultimi accadimenti extra campo. Partita dominata perché la Ternana ha imposto agli avversari il proprio gioco, all’inizio facendoli girare a vuoto, sfiancandoli con un palleggio che non era fine a se stesso, quindi, nella ripresa, affondandoli con il colpi dei propri attaccanti.

Ma la partita con l’Ascoli, oltre a raccontare una Ternana evoluta nella manovra, salda nei propri principi di gioco, ha detto anche un’altra cosa importante: la rosa a disposizione di Abate è totalmente dentro il progetto tecnico dell’allenatore, dentro l’obiettivo stagionale fissato dalla società. Affermazione che nasce da una constatazione: la Ternana si è presentata con i tre quarti della difesa nuovi di zecca, eppure non ha rischiato niente e impostato la manovra alzando più Donati che Martella in una sorta di rotazione che tentava di aprire sugli esterni ma che variava anche quando i due esterni difensivi andavano a giocare in mezzo al campo. Il gol di Cianci è nato proprio da un’incursione centrale di Martella con successiva conclusione a rete di Curcio e rifinita in gol dal collega di reparto. Un Curcio più vicino a Cianci rispetto a precedenti esibizioni, quindi facilitato anche nelle conclusioni a rete.

Quelli che stiamo proponendo sono stralci di una partita che ha aggiunto un altro aspetto fondamentale qual è la compattezza, l’unità d’intenti del gruppo che si è vista anche quando Abate ha operato i cambi. Nessuno si è tirato indietro, anche quelli entrati a cinque minuti dalla fine. Un messaggio chiaro che il tecnico sta mandando alla squadra. Ci sono, senza dubbio, quelli che più spesso partiranno dall’inizio ma tutti gli altri potranno essere protagonisti nel corso della stagione, sia facendo parte saltuariamente dell’undici titolare che partendo dalla panchina. Martella e i giovani Maestrelli e Donati sono stati l’esempio calzante di questo progetto teso a coinvolgere tutti, nessuno escluso.

Detto questo però c’è da rilevare che anche le altre del gruppo di testa vanno veloci. Le vittorie di Entella e Torres (il Pescara dovrà recuperare la partita con Milan Futuro) alzano ancora di più l’asticella e fanno capire che nel girone ci sono diverse squadre in grado di lottare per la leadership fino alla fine e ce ne sono tante altre in grado di perdere e vincere contro chiunque.

Quindi sarà necessario tenere gli occhi bene aperti perché di trappole lungo il percorso Capuano e compagni ne troveranno parecchie. Per superarle dovranno partire da quella solidità difensiva che Abate pretende in ogni partita e sulla quale il gruppo sta lavorando quotidianamente. Perché abituarsi a non prendere gol è come abituarsi a vincere, anzi, l’uno difficilmente prescinde dall’altro. La Ternana fin qui ha l’attacco più prolifico e la difesa meno battuta. Segnali importanti che aggiungono convinzione nel lavoro quotidiano. Quel lavoro che mantiene la Ternana in testa alla classifica in attesa di quella penalizzazione che arriverà implacabile: due punti certi con la speranza che nell’altrettanto certo ricorso possa far breccia l’atteggiamento positivo della nuova società dimezzando l’entità della penalizzazione. Ma in attesa di tutto questo tocca alla squadra cercare di far fronte alle necessità continuando a produrre buon calcio, condizione ineludibile per vincere le partite.