
Trapani, l'epilogo annunciato. E la stagione dei granata si fa sempre più confusionaria
Inizialmente, sembravano dimissioni, ma tutto era poi rientrato, si era deciso di andare avanti insieme, ma la sconfitta maturata alla 33ª giornata contro la Cavese ha cambiato le carte in tavola; scatenando un vero e proprio caso a Trapani, in una stagione segnata da tante parole e ancora più confusione, mediatica e in campo.
Ma andiamo con ordine. Immediatamente dopo la gara contro i campani, erano emerse le possibilità dell'ennesimo ribaltone in panchina per il Trapani, con Vincenzo Torrente accompagnato alla porta e Salvatore Aronica pronto al ritorno, ma le ore successive sono state agitate, complici anche le parole del presidente Valerio Antonini: "Credo che un allenatore ma prima di tutto un uomo che conduce la squadra in questo modo sommando solamente sconfitte indecorose debba avere il coraggio di ammettere che ha fallito. Ed andarsene. Non può essere sempre la società a dover fare la parte del cattivo. Sempre e solo per questi maledetti soldi. Che si devono dare a prescindere. Ma a noi società chi ci tutela...nessuno! Fai la scelta giusta. Per tutti". Non colte da Torrente, che ci ripensa e non è disposto a dare le dimissioni. Non finisce qui, Antonini rincara la dose: "Se i giocatori non raggiungeranno i playoff, si faranno una doppia seduta di allenamento fino al 30 giugno, con esclusione del lunedì mattina. È nelle mie funzioni poterlo fare. Torrente invece non vuole dare le dimissioni. Non vuole andare via. Io vorrei un’assunzione di responsabilità da parte sua. Lui è convinto di vincere il derby di domenica con il Catania. Vediamo cosa succederà".
Si arriva quindi al derby, su cui Torrente è chiaro nel pre: "I derby si vincono, non ha importanza come: bisogna metterci il cuore e tutto quello che abbiamo, non sempre i favoriti vincono". Non è questo il caso, il Catania espugna il 'Provinciale'. E Antonini sbotta di nuovo: "Esonero di Torrente? Assolutamente sì. Se lui non ha la dignità di capire come ha ridotto la squadra ed è riuscito a perdere quasi tutte le partite giocate, non posso continuare a vedere questo scempio e devo salvare il salvabile per non dover guardare Casertana e Messina. Sasà Aronica tornerà domani (oggi, ndr) a essere allenatore del Trapani. Ho sbagliato la scorsa settimana: mi sono fidato nuovamente ma oggi non possiamo continuare con questa gestione tecnica fallimentare".
Ed effettivamente l'annuncio ufficiale arriva: via Torrente, torna Aronica.
Forse, però, gli errori di Antonini sono da ricercare più a monte, considerando i due Direttori Sportivi (Andrea Mussi prima, Giuseppe Pavone ora), i quattro allenatori (Alfio Torrisi, Salvatore Aronica, Eziolino Capuano e Vincenzo Torrente) e una squadra completamente rivoluzionata a gennaio; e per quando anche Ds e mister abbiano colpe - che Antonini non ha mai esitato ad attribuire loro - e lo stesso si può dire dei giocatori, un mea culpa andrebbe fatto. E non solo per non aver confermato certi giocatori dalla passata stagione...
Ma andiamo con ordine. Immediatamente dopo la gara contro i campani, erano emerse le possibilità dell'ennesimo ribaltone in panchina per il Trapani, con Vincenzo Torrente accompagnato alla porta e Salvatore Aronica pronto al ritorno, ma le ore successive sono state agitate, complici anche le parole del presidente Valerio Antonini: "Credo che un allenatore ma prima di tutto un uomo che conduce la squadra in questo modo sommando solamente sconfitte indecorose debba avere il coraggio di ammettere che ha fallito. Ed andarsene. Non può essere sempre la società a dover fare la parte del cattivo. Sempre e solo per questi maledetti soldi. Che si devono dare a prescindere. Ma a noi società chi ci tutela...nessuno! Fai la scelta giusta. Per tutti". Non colte da Torrente, che ci ripensa e non è disposto a dare le dimissioni. Non finisce qui, Antonini rincara la dose: "Se i giocatori non raggiungeranno i playoff, si faranno una doppia seduta di allenamento fino al 30 giugno, con esclusione del lunedì mattina. È nelle mie funzioni poterlo fare. Torrente invece non vuole dare le dimissioni. Non vuole andare via. Io vorrei un’assunzione di responsabilità da parte sua. Lui è convinto di vincere il derby di domenica con il Catania. Vediamo cosa succederà".
Si arriva quindi al derby, su cui Torrente è chiaro nel pre: "I derby si vincono, non ha importanza come: bisogna metterci il cuore e tutto quello che abbiamo, non sempre i favoriti vincono". Non è questo il caso, il Catania espugna il 'Provinciale'. E Antonini sbotta di nuovo: "Esonero di Torrente? Assolutamente sì. Se lui non ha la dignità di capire come ha ridotto la squadra ed è riuscito a perdere quasi tutte le partite giocate, non posso continuare a vedere questo scempio e devo salvare il salvabile per non dover guardare Casertana e Messina. Sasà Aronica tornerà domani (oggi, ndr) a essere allenatore del Trapani. Ho sbagliato la scorsa settimana: mi sono fidato nuovamente ma oggi non possiamo continuare con questa gestione tecnica fallimentare".
Ed effettivamente l'annuncio ufficiale arriva: via Torrente, torna Aronica.
Forse, però, gli errori di Antonini sono da ricercare più a monte, considerando i due Direttori Sportivi (Andrea Mussi prima, Giuseppe Pavone ora), i quattro allenatori (Alfio Torrisi, Salvatore Aronica, Eziolino Capuano e Vincenzo Torrente) e una squadra completamente rivoluzionata a gennaio; e per quando anche Ds e mister abbiano colpe - che Antonini non ha mai esitato ad attribuire loro - e lo stesso si può dire dei giocatori, un mea culpa andrebbe fatto. E non solo per non aver confermato certi giocatori dalla passata stagione...
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