De Vito che Potenza! Un po’ Sarri un po’ De Zerbi: ecco un predestinato in panchina. Un talento di Serie C verso la Ligue 1
Rieccolo. Sembrava essersi smarrito e aver perduto il tocco magico nelle ultime esperienze poco esaltanti di Arezzo e Avellino, invece Enzo De Vito aveva solamente bisogno di trovare un nuovo ambiente (sereno e che gli permettesse di lavorare in tranquillità…) per rimettersi in carreggiata, tornando a lavorare alla sua maniera. Efficace e lungimirante. Con l’occhio lungo sui talenti poco reclamizzati, ma destinati a spiccare il volo. Prenderli in anticipo a prezzo di saldo resta la sua specialità. Ad Avellino ha lanciato in C gente come Zappacosta e Izzo (scartati da Avellino e Napoli dopo la Primavera) e arrivati a giocare per 10 anni da assoluti protagonisti nella massima serie. Giovani ma non solo, De Vito ha saputo anche rilanciare elementi reduci da qualche annata in chiaroscuro (Trotta). Tanto da portare all’inizio degli anni Dieci gli irpini dalla D alla semifinale Playoff per andare in Serie A. Adesso ci riprova a Potenza, dove è terzo in classifica insieme alla sua ex squadra e al Cerignola, spendendo però molto meno delle concorrenti. Quando si dice la forza delle idee. In Basilicata sono tornati a sognare in grande. Merito di De Vito, ma anche grazie a un giovane allenatore destinato a fare una bella carriera in panchina. Pietro De Giorgio ha idee brillanti e fa giocare la squadra in maniera spettacolare. Per filosofia giochista e principi tecnico-tattici ricorda i primi Sarri e De Zerbi, che proprio nella terza serie si misero dieci-quindici anni fa in luce prima di spiccare il volo. Tenetelo d’occhio…
Sulle orme di papà. Anzi, potenzialmente può fare una carriera decisamente migliore. Non si offenderà Marco Fortin che per anni ha difeso bene la porta del Siena in Serie A se crediamo che suo figlio Mattia possa superarlo. Il classe 2003 è al secondo anno da titolare nel Padova e appare pronto per calcare palcoscenici di categoria superiore. Non a caso ha già attirato le attenzioni di vari club di Serie A (Cagliari, Monza e Udinese l’hanno visionato da vicino negli ultimi mesi), ma il destino dell’estremo difensore figlio d’arte appare già tracciato: lo aspetta il Lens, in lizza per un posto in Europa League. La formazione di Ligue1 è collegata al Padova dalla medesima proprietà, che può favorire il più classico degli affari in famiglia. Magari lasciandolo ancora un anno in maglia biancoscudata per vivere da protagonista quella Serie B che la squadra allenata da Andreoletti vede sempre più vicina.