AlbinoLeffe, Lopez: "Buona reazione dopo primo tempo disastroso"
Alla fine la considerazione più veritiera di questo 1-1 l'ha indovinata un cronista al seguito dell'Arzignano, cronista che deve averne viste tante se è vero che tra i personali ricordi spunta un Leffe-Vicenza 1-3, ottobre 1992. "Se L'AlbinoLeffe riesce a raddrizzare una partita giocando male, vuol dire che è una buona squadra". E' andata esattamente così, non servirebbe aggiungere altro. O meglio: giocando male per un tempo e qualcosina di più, perché si sono viste di fatto due partite con il pareggio di capitan Borghini a fare da spartiacque. Una mini-sosta che sembra aver nuociuto dunque all'AlbinoLeffe che ci ha messo un po' per carburare nella gelida serata (con una Serie C che, con questi orari assurdi, fa male a se stessa e soprattutto ai giocatori che si infortunano) di Zanica. Un pareggio che conferma tante impressioni raccolte nel girone di andata: un campionato difficile, una "Celeste" complessivamente matura che sa andare oltre le difficoltà e i momenti critici. Anche oltre le assenze, non banali. Potop, Fossati, Longo: semplicemente la spina dorsale della squadra seriana.
Percentualmente è maggiore il tempo di analisi dedicato alla lettura del primo tempo che della successiva riscossa: è un mister Giovanni Lopez (già proiettato con il pensiero alla gara contro il "suo" Vicenza) che non si ferma ai 32 punti finora raccolti e che si concentra a ciò che ancora non quadra. Anche in questo dettaglio è un AlbinoLeffe più evoluto rispetto allo scorso anno. Piacevolmente evoluto.
"Pessimo primo tempo da parte nostra, abbiamo perso tutti i duelli e, giocando uomo su uomo come facciamo noi, perdere i duelli significa rischiare troppo" spiega il tecnico laziale nella sala stampa dello Stadium. "E perdere i duelli mi da fastidio. Per cinquanta minuti siamo stati in balìa dell'Arzignano, poi miracolosamente siamo usciti fuori anche perché l'ingresso di Agostinelli ci ha dato qualcosa in più in termini di palleggio. Abbiamo siglato la rete del pari e abbiamo rischiato pure di vincerla, anche se una nostra vittoria non avrebbe rappresentato un tabellino obiettivo. Resta un'analisi molto semplice: non possiamo giocare come abbiamo fatto nel primo tempo, perché significa diventare una squadra imbarazzante. E le ultime uscite dimostrano che non lo siamo. Anzi, forse questa sosta può aver spezzato quella vena di brillantezza che ci aveva condotto bene al finale di girone di andata, spero che sia stata solo una "pausa" che dura un tempo. Di buono ci teniamo il fatto che abbiamo registrato il settimo risultato utile consecutivo e che abbiamo avuto una reazione importante: in altri tempi questa partita l'avremmo persa. Dopo Lumezzane abbiamo deciso, di concerto, di pressare alti accettando i duelli: nel secondo tempo siamo riusciti a farlo, nel primo siamo stati disastrosi, è per questo che dico che quella di oggi è una lettura molto semplice. Dopo Lumezzane, con questa nuova consapevolezza, abbiamo raccolto quattro vittorie e tre pareggi. Certamente, in questo tipo di gare, le assenze di giocatori come Fossati e Potop, uomini di temperamento, incidono: ma io devo giocare con chi è a disposizione e va bene così. Il mercato? Se ne occupa bene Obbedio, lui sa cosa serve, certamente ci confrontiamo ma -lo sapete- non sono un allenatore che va a chiedere".