Arezzo, Damiani: “È una fortuna giocare qui. Troise vuole tanto da noi giovani”
Il centrocampista dell’Arezzo Mattia Damiani è intervenuto ai microfoni di Tmw Radio, durante il programma A Tutta C.
Che consapevolezze vi lascia il pareggio con il Pescara?
“Abbiamo giocato molto bene, direi che abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti. Il pari forse ci va anche un po’ stretto perché abbiamo avuto le migliori occasioni. Siamo molto fiduciosi”.
La sfida con il Pescara è anche coincisa con il tuo ritorno in campo dopo l’infortunio. Che sensazione è stata?
“È stato un periodo abbastanza lungo e non è stato facile, anche se tornare davanti alla nostra gente è stato un bel momento. Ora il peggio è passato e devo rimettere minuti nelle gambe per ritrovare la condizione. Ancora chiaramente non sono al cento per cento, ma stiamo lavorando per alzare questa percentuale”.
Ora affronterete un Perugia in difficoltà. Cosa vi aspettate?
“È una partita sentita da entrambe le parti, quindi dovremo entrare con la testa giusta; anche se loro sono in un momento non facile dobbiamo pensare a noi. Se giocheremo come abbiamo fatto Domenica riusciremo a strappare punti anche a Perugia”.
Tu sei ad Arezzo dal 2022 e hai vissuto il biennio con Indiani. Cosa è cambiato con Troise rispetto al passato?
“Quando hai un allenatore per due anni ti abitui al suo modo di giocare, però direi che il mister quest’anno ci ha subito fatto capire le sue idee. Siamo tutti dalla sua parte e infatti i risultati si sono visti sin da subito. Un’altra sua caratteristica è che vuole tanto da noi giovani e che vuole farci migliorare. Ci vuol far diventare grandi giocatori e ci sta riuscendo”.
Come vi sta accompagnando la piazza in questo momento?
“La piazza è sempre fantastica, ci ha accompagnato anche nei momenti difficili. Di piazze così non ce ne sono tante, è una fortuna giocare qui. Questo dev’essere uno stimolo per me e per gli altri. Penso di essere cresciuto tanto a livello di personalità, oltre che in alcuni aspetti tecnici e tattici”.
Sei cresciuto nel settore giovanile dell’Udinese. Cosa ti ha lasciato quell’esperienza?
“Ho fatto tredici anni all’Udinese. Tutti gli anni lì e i tanti allenamenti in prima squadra mi hanno aiutato ad essere pronto per il calcio dei grandi. Con Cioffi ho fatto quattro panchine in Serie A proprio perché mio allenavo tanto in prima squadra”.
C’è qualche altro giovane in Italia da osservare?
“Sto vedendo molti giovani che stanno facendo grandi percorsi. L’anno scorso abbiamo visto tutti Fabbian del Bologna, che ha una dote che io posseggo meno, ossia l’inserimento in area. Lo guardavo spesso per migliorare magari in fase realizzativa”.
A proposito di giovani, all’Udinese in Primavera hai condiviso il campo con Ianesi, ora punto fermo del Pontedera. Ti aspettavi che avrebbe potuto avere dei numeri importanti anche nel professionismo?
“Io lo conosco da tanto, perché abbiamo condiviso due anni in Primavera. È un giocatore molto forte e mi aspettavo facesse bene anche tra i grandi perché ha indubbiamente delle qualità”.