Gubbio, Taurino ai tifosi: "Contestate me, non i giocatori. Stanno soffrendo"
Roberto Taurino sulla graticola per i risultati non ottimali del Gubbio, che è incappato in cinque ko in sette gare disputate. Nella conferenza della vigilia della gara contro il Rimini viene quindi chiesto al tecnico se c'è stato un confronto con la società, nello specifico col presidente Sauro Notari, per fare un bilancio di quello che sta accadendo: "Non ho parlato direttamente col presidente, però ho parlato con Pannacci e con Degli Esposti, coi due direttori abbiamo analizzato alcune situazioni. In questo momento mi hanno dimostrato che c'è fiducia e naturalmente mi hanno dato la spinta da trasferire ai ragazzi per avere la forza di uscire da questo momento, che diciamo è un po' complicato".
Analisi impeccabile quella del tecnico che si rivolge ai tifosi rossoblù: "Venendo da un periodo negativo l'aspetto mentale farà la differenza e per aspetto mentale Intendo anche il riuscire ad assorbire anche quello che può essere un certo tipo di clima, quando non si fa risultato è normale che il pubblico non può essere felice. Nel calcio si vive di passione e la gente si appassiona quando si riconosce in una squadra, quando vede una squadra lottare. Io, ad esempio, l'ultima partita, nonostante fossimo rimasti in nove, ho visto nella gente un apprezzamento nell'atteggiamento della squadra che ha provato a tenerla viva fino alla fine. Poi è normale che -come giusto che sia- alla fine i tifosi non sono contenti del risultato. È giusto anche che esprimano la loro rabbia. Quello che se mi posso permettere vorrei chiedere domani ai tifosi e di incitare nei 90 minuti la squadra, se è possibile di starci vicini perché è un momento difficile per il Gubbio e il Gubbio non è né di Taurino né solo dei giocatori. Gubbio siamo tutti e quindi in questo momento noi riconosciamo di avere qualche difficoltà e sicuramente in questa difficoltà quello che possiamo chiedere alla gente è di starci vicino, soprattutto di stare vicino ai ragazzi nei 90 minuti, incitarli e sostenerli. Poi siccome capisco che quando si viene allo stadio e le cose non vanno, la gente debba esprimere anche il proprio dissenso, però chiedo lamentele, fischi o comunque le contestazioni di rivolgerle all'allenatore. Se qualcuno vuole sfogarsi, il bersaglio devo essere io perché io penso di avere l'età e anche le spalle abbastanza larghe per poter continuare a fare bene quello che devo fare pur ricevendo qualche parola. Questi ragazzi stanno soffrendo e quindi in questo momento hanno bisogno di una parola di conforto, hanno bisogno di una spinta: questo è sempre per il bene del Gubbio, non per il bene personale".