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tmw / serie c / Girone B
Carpi, Serpini: "Felicissimi per la salvezza. Ora tutte le forze sul sogno Playoff"
Oggi alle 13:50Girone B
di Lorenzo Carini
per Tuttoc.com

Carpi, Serpini: "Felicissimi per la salvezza. Ora tutte le forze sul sogno Playoff"

tmwradio
A TUTTA C con Claudia Marrone. Ospite: Cristian Serpini, Allenatore Carpi
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Il tecnico del Carpi Cristian Serpini ha parlato questa mattina all'interno della trasmissione "A Tutta C" su TMW Radio a poche ore dal successo ottenuto in casa della Ternana che ha garantito la salvezza alla formazione emiliana: "Siamo felicissimi perché era l'obiettivo stagionale, raggiungerlo con tre giornate d'anticipo dà un valore aggiunto al lavoro fatto dai ragazzi e dalla società, quindi siamo veramente molto contenti. È chiaro che adesso ci aspettano ancora tre partite che non devono macchiare quello che di buono è stato fatto, poi i sogni sono fatti per viverli e li viviamo fino in fondo".

Assist perfetto per quello che quindi sarà l'imminente futuro: i playoff diventano adesso il secondo obiettivo stagionale?
"Sì, ma non dovranno macchiare, se non saranno raggiunti, quello che di estremamente bellissimo è stato fatto, questa è una cosa sulla quale mi batterò. Detto questo, avevamo detto un obiettivo alla volta, il primo è stato raggiunto e quindi oggi ci possiamo sicuramente concentrare su questo sogno che sembrava irrealizzabile, e che oggi rimane un sogno, su cui metteremo però tutte le nostre forze per provare a raggiungerlo".

Domani la finale di Coppa Italia, con il Rimini che potrebbe mettere uno slot in più nel Girone B per gli spareggi promozione. Si tiferà i romagnoli?
"Assolutamente. Innanzitutto la finale è fatta da due squadre e società che stimo tantissimo (Giana Erminio e appunto Rimini, ndr), e da due allenatori che conosco molto bene, il mio tifo è solo dal punto di vista personale, perché porta dei vantaggi al nostro girone, porta uno slot in più e quindi è chiaro, forza Rimini, ma solo per quello, ripeto. Chiappella e Buscè sono due ottimi allenatori, due amici che hanno fatto un grandissimo percorso, meriterebbero entrambi la soddisfazione di vincere la Coppa Italia, ma ribadisco che è normale si tifi per Rimini, porterebbe benefici".

Ha accennato due mister che da poco si sono affacciati al calcio professionistico, come lei. Come è andato il suo primo anno tra i pro?
"È stata un'esperienza veramente straordinaria. Per me che ero abituato a palcoscenici completamente diversi, anche solo entrare nello stadio di Terni ieri è stata una soddisfazione, un sogno che si avvera, perché sono partito dalla Seconda Categoria, poi ho fatto la Serie D e ora la C: step by step, è stato un crescendo e questa stagione è stato un po' il consacramento di quello che è stato il lavoro di questi anni. Ho affrontato un campionato straordinario, bellissimo, senza nulla a togliere agli altri gironi, ma il Girone B ha tantissime squadre che storicamente hanno calcato palcoscenici molto molto importanti, è stato bello affrontare certe corazzate".

Fermiamoci alla bellezza del Girone B, forse quello più snobbato rispetto agli altri due, ma alla fine sempre il più complesso ed equilibrato. Di livello.
"Secondo me sì, è di livello. A inizio stagione cercavamo di trovare, giocando, le cinque squadre che potevano stare sotto, ed era difficile, era veramente complicato e oggi vedere SPAL, Milan Futuro, lo stesso Ascoli che ci sono dietro era una cosa che non si poteva probabilmente neanche pensare. Il livello è molto elevato, e in più ci sono squadre che, da neopromosse come noi, hanno fatto ancora meglio, tipo la Pianese che è stata una grandissima sorpresa. Poi, mi dispiace per la Lucchese, ho fatto i complimenti nel pre partita a staff, giocatori, perché è una condizione veramente difficile quella in cui versano, e vanno fatti i complimenti a dei ragazzi e a uno staff che sta lavorando in maniera dura al netto di tutto".

Accennava alla Pianese, che ha avuto due tecnici giovani, come lo è lei. Club che dimostrano che con la fiducia si può fare bene.
"Non so se mi sono perso nel contesto, però credo che siamo a 55 esoneri in Serie C, posso sbagliare di uno, 54 o 56, ma sono veramente tanti. Purtroppo il calcio è fatto di momenti, e io sono molto vicino agli allenatori che passano momenti difficili perché fanno parte del percorso e non per questo non si può raggiungere il traguardo prefissato. Credo sia opportuno guardare un po' di più a campionato che hanno qualcosa da insegnare, tipo l'Inghilterra dove vediamo allenatori che hanno fatto la storia e sono cresciuti, esattamente come in Spagna, penso a esempio a Simeone: tutti hanno avuto annate più felici e altre meno, però il progetto è stato portato avanti dai club, comunque. In Italia questo un po' manca, perché un allenatore non può essere bravo un anno e l'anno dopo no, a me no che non abbia subito traumi, e di questo bisogna accertarsene. Poi, ci sono tante sfaccettature all'interno del mondo dell'allenatore che possono essere non solo tattico-tecnico, penso a un rapporto errato con la squadra... ecco, in quei casi è giusto intervenire. Ma troppo spesso non si dà neanche la possibilità di lavorare ad allenatori che comunque sono bravi, ce ne sono tanti".

La riporto sul campo: Legnago, Torres e Sestri i prossimi avversari, tutti con obiettivi da centrare. C'è il rischio, vostro, di sentirvi già con la pancia piena?
"Se questo accade vuol dire che ho sbagliato mestiere, nel senso che non deve accadere perché non credo che prima del campionato si potesse prospettare questa opportunità dei playoff, quindi trascurarla o sottovalutarla sarebbe errato. In più è giusto onorare fino in fondo la stagione proprio perché ci si incontrano anche formazioni che si giocano ancora tantissimo e quindi la nostra imparzialità e l'impegno massimo da qua alla fine ci devono essere anche sotto questo profilo".

Accennavamo appunto a questi tre avversari difficili, però il più difficile forse è il Legnago proprio perché è la prossima gara?
"Sì, pensiamo una gara alla volta come abbiamo sempre fatto. Il Legnago mi sembra una squadra comunque in salute, viva, che sta lottando, che sta correndo tanto e manca magari probabilmente solo alla reazione alle difficoltà, perché purtroppo le sta vivendo frequentemente. A ogni modo, guardiamo ai nostri obiettivi".