
Zizzari: "La Serie C merita più rispetto, casi Taranto e Turris da capire"
Francesco Zizzari, ex calciatore professionista, è intervenuto a i microfoni di TuttoC. Attaccante classe 1982, ha giocato per Lucchese, Ravenna, Reggina e Pescara, facendosi apprezzare per la sua grinta e il suo impegno. Dopo il ritiro, ha fondato la FZ11 Academy, un progetto che oggi coinvolge oltre 400 giovani tra La Spezia e Firenze, con l’obiettivo di offrire una formazione calcistica seria e professionale.
Una Serie C che sta facendo discutere?
"Sì, infatti sono molto amareggiato. Reputo la Serie C un campionato importante, sia per la mia esperienza da giocatore sia per il valore delle squadre presenti. Oggi troviamo piazze storiche come il Catania nel girone C, o altre realtà di grande prestigio. È un peccato che non si riesca a trovare una soluzione per restituire alla Serie C il rispetto che merita".
Taranto e Turris sono i casi più eclatanti. Serve ridurre il numero di squadre e fare una riforma?
"Bisognerebbe capire da dove nascono gli errori: le società devono presentare una documentazione adeguata, altrimenti la credibilità viene meno. Bisognerebbe capire i vari casi Taranto e Turris e purtroppo anche per la Lucchese, che è una realtà che conosco bene. Io vivo a pochi chilometri a Pistoia e ho legame stretto con Lucca dopo avervi giocato e, quindi mi dispiace vedere una piazza come Lucca senza la stabilità necessaria per un campionato professionistico di alto livello".
Alcune partite di Serie C rischiano di non disputarsi. Che ne pensi?
"Si parla tanto di riforme e di interventi, ma ora è il momento di agire seriamente. Bisogna ridare credibilità a questa categoria. È assurdo vedere un campionato falsato: ci sono squadre che hanno perso punti contro avversari che magari non finiranno la stagione. Questa situazione non è accettabile e qualcuno deve prendere in mano la situazione".
Il tuo passato alla Lucchese e il momento attuale del club?
"Sono veramente dispiaciuto. Vedere una città come Lucca senza una società solida che possa programmare un futuro tranquillo è una follia. Ho vissuto in prima persona il fallimento della Lucchese: sulla carta doveva vincere il campionato, ma la realtà era ben diversa. La società era completamente assente e oggi la storia sembra ripetersi".
Come si può rimanere concentrati mentalmente con tutto quello che accade fuori dal campo?
"È una bella domanda. Da giocatore cercavo di isolarmi dai problemi extra-campo, ma non è semplice. Se hai un affitto o un mutuo da pagare, oppure una famiglia che ti ha seguito in una città, la pressione aumenta. La carriera di un calciatore può dipendere anche da questi fattori: ci sono talenti che restano in Serie C solo perché non hanno avuto la fortuna di trovare la piazza giusta per esprimersi serenamente".
Un pensiero sul Sestri Levante?
"Mi fa molto piacere vedere il Sestri Levante nei professionisti. Il presidente Risaliti, che ho avuto modo di conoscere, è una persona appassionata di calcio e molto seria. Proprio nel Sestri Levante gioca Cristiano Furno, un ragazzo che è passato dalla FZ11 Academy. Sono davvero felice di averlo aiutato, perché ha affrontato un momento difficile, ma ha creduto nell’importanza di allenarsi privatamente con professionisti. Oggi lo seguo con piacere e sono orgoglioso del percorso che sta facendo".
Da ex calciatore, che consiglio daresti ai giovani che vivono questa situazione?
"Voglio approfittarne per parlare della FZ11 Academy, il mio progetto nato sei anni fa per aiutare i ragazzi che sognano una carriera nel calcio. Oggi seguiamo oltre 400 giovani tra La Spezia e Firenze e presto apriremo in altre città. Collaboriamo con professionisti seri, persone con esperienza diretta nel calcio. Purtroppo, ci sono tante realtà improvvisate che vedono il calcio solo come un business, ma per me è un impegno serio, proprio come lo era la mia carriera da giocatore".







