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Atalanta-Inter, parla l'Avv. Di Cintio: "Dea punita dall'inesperienza e da un arbitro senza buon senso"
ieri alle 15:30Esclusive TA
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Atalanta-Inter, parla l'Avv. Di Cintio: "Dea punita dall'inesperienza e da un arbitro senza buon senso"

L'avvocato bergamasco analizza il ko contro l'Inter: "L'Atalanta resta una squadra straordinaria, ma Massa doveva gestire meglio l'episodio Ederson"

Nel suo Studio Legale DCF Legal di via Tasso, nel cuore di Bergamo, l'avvocato Cesare Di Cintio accoglie la redazione di TuttoAtalanta.com per analizzare a mente fredda la sconfita subita dalla Dea contro l'Inter per 2-0 al Gewiss Stadium. Tra episodi chiave, decisioni arbitrali e una differenza di esperienza tra le due squadre, Di Cintio sottolinea come la formazione di Gasperini abbia sì perso, ma senza compromettere la bellezza di un campionato fin qui eccezionale.

Avvocato Di Cintio, che lettura dà della sconfitta contro l’Inter?
"L'Inter è semplicemente più forte e ha una rosa decisamente più ampia rispetto all'Atalanta. Questo è un dato di fatto. Tuttavia, la Dea ha disputato una buona partita, cercando sempre di fare il proprio gioco. L'episodio dell'interruzione della gara, necessaria e inevitabile, ha però influito negativamente sulla squadra nerazzurra, facendo emergere quella differenza di esperienza tra un gruppo abituato a questi palcoscenici e uno, come quello atalantino, che ancora deve imparare a gestire simili situazioni. In particolare, sul gol di Carlos Augusto si è vista tutta questa differenza: l’Inter è rimasta concentrata, mentre l’Atalanta ha perso attenzione, lasciando l’avversario libero di colpire".

Quanto ha pesato, secondo lei, l'espulsione di Ederson?
"Ha avuto un peso decisivo, senza alcun dubbio. Dal punto di vista regolamentare, l’arbitro Massa può anche aver applicato correttamente il regolamento, perché l’applauso ironico dopo un cartellino giallo comporta inevitabilmente una seconda ammonizione. Però qui manca totalmente il buon senso. Esiste una regola non scritta che chiunque abbia fatto l’arbitro conosce benissimo: la diciottesima regola, quella del buon senso. In un match così delicato ed equilibrato, lasciare una squadra in inferiorità numerica per un episodio del genere è sbagliato. Massa, invece di esibire immediatamente il secondo cartellino giallo, avrebbe dovuto semplicemente richiamare Ederson, fare un intervento deciso, ammonirlo verbalmente, e poi, eventualmente, sanzionarlo se avesse continuato. In questo senso, l’arbitro ha peccato di scarsa sensibilità e ha inciso sull'equilibrio del match".

Quindi possiamo dire che la Dea è stata penalizzata principalmente dall’arbitraggio?
"L’Atalanta è stata penalizzata soprattutto dalla sua inesperienza in situazioni come questa. Ovviamente, l’errore dell’arbitro ha avuto il suo peso specifico, ma la differenza tra le due squadre è anche nella gestione degli episodi. L’Inter perde Dimarco e inserisce Carlos Augusto, fa entrare in campo Taremi e Correa tenendo addirittura Arnautovic in panchina. È una squadra costruita per vincere, pronta a giocarsi qualsiasi trofeo. L’Atalanta invece resta una squadra straordinaria, che sta facendo il miglior campionato della sua storia, ma che è ancora un gradino sotto le big. Eppure, stare lì a giocarsela è già un enorme successo".

Nonostante tutto, possiamo dire che la stagione dell'Atalanta è comunque un successo?
"Assolutamente sì. Non dobbiamo perdere di vista il quadro generale. La squadra di Gasperini sta disputando un campionato eccezionale, e trovarsi lì, tra le grandi del nostro calcio, è qualcosa che va oltre ogni aspettativa iniziale. Certo, spiace perdere certe partite, ma il cammino dell’Atalanta resta comunque straordinario. Questi ragazzi devono essere orgogliosi di quanto fatto finora e guardare avanti con fiducia".

Qual è, quindi, la sua valutazione complessiva dopo questa partita?
"Credo che la chiave di lettura di questa partita sia nell’esperienza e nella gestione degli episodi. L’Atalanta ha dimostrato di essere una squadra bellissima, capace di grandi imprese, ma ancora inesperta rispetto ad una grande squadra come l’Inter, che non si è mai scomposta. Serve fare tesoro di queste partite per crescere ancora di più e diventare definitivamente grande".

Cosa si aspetta dal finale di stagione?
"Mi aspetto che l’Atalanta mantenga lo spirito dimostrato finora. Ci sono ancora 9 partite da giocare, molte cose possono succedere. L’importante è affrontarle con la stessa mentalità e determinazione che la squadra ha sempre avuto. Il sogno Scudetto si complica, ma la possibilità di finire in alto resta alla portata".

L'avvocato Di Cintio ci saluta ribadendo con forza un concetto: l’Atalanta è viva, orgogliosa, consapevole di essere cresciuta, anche nella sconfitta. E forse, proprio in questo sta il successo più grande di questa stagione indimenticabile.