
La Punizione Divina: Soulé brilla in A, Salernitana annaspa in B
Un gol di Matías Soulé decide Inter-Roma a San Siro, mentre la Salernitana annaspa faticosamente in Serie B. La stessa Salernitana che aveva avuto sul tavolo il talento argentino e lo ha rifiutato. Un paradosso calcistico che fa tanto male ai tifosi granata.
Dall'Olimpico a San Siro, la parabola di Soulé continua a brillare. Dopo la punizione capolavoro contro il Parma, l'argentino si è regalato la gioia più grande decidendo il big match contro l'Inter. Una prestazione che conferma quanto la Roma abbia fatto bene a puntare su di lui dopo l'ottima stagione al Frosinone.
E pensare che l'estate scorsa il presidente Iervolino lo aveva praticamente in pugno. "Ci avevano proposto Soulé e Isco", ha svelato al Corriere dello Sport, "ma De Sanctis non li ha voluti". Parole che hanno portato l'ex DS a querelare il presidente, ma che non cambiano la sostanza dei fatti: la Salernitana aveva detto no a un talento cristallino.
Mentre la Roma si gode le prodezze del suo numero 18 e sogna in grande, all'Arechi si mastica amaro. Con un Soulé in più, forse non staremmo parlando di una retrocessione che fa male e di un campionato di Serie B che si è dimostrato estremamente complicato.
Walter Sabatini, subentrato a stagione in corso, provò a rimediare, ma ormai era troppo tardi. La magia dell'argentino stava già illuminando altri lidi, altre platee.
Il calcio è spesso questione di intuizioni, competenze e coraggio nelle scelte. Qualità che evidentemente sono mancate quando serviva. E così, mentre i tifosi romanisti esultano per la vittoria a San Siro firmata Soulé, a Salerno siamo qui, in Serie B, a rimpiangere scelte altrui, con la certezza che con un po' di quella qualità, forse, giusto forse, oggi staremmo ancora giocando in massima serie.







